Archivio Storico 2011-2017

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Ciccio Tuttapancia

20 Luglio 2012
Una favola moderna sulla valenza educativa delle cose genuine.
Miraggi Edizioni, piccola ma elegante casa editrice di Torino, ha dato alle stampe nel novembre del 2011 una bella favola moderna sul tema dell’alimentazione genuina per i più piccoli. La storia è semplice ma profonda ad un tempo.
Esiste un magico mondo in miniatura, quello dei bambini Tuttabocca, un luogo inaccessibile chiuso dentro ad una scatola (chissà cosa mai sarà!), dove non manca niente: mare azzurro, montagne bianche, colline verdi, città, maestre simpatiche e che non danno brutti voti, ville con giardini dove fare tutti i giorni il picnic e giocare al pallone con gli amici. I bambini Tuttabocca sono chiamati così perché hanno il sorriso stampato, merito delle super merendine magiche di cui si cibano dalla mattina alla sera.

C’è un altro mondo al di fuori, quello dei bambini Tuttapancia. Questi bambini vivono nelle loro poltrone guardando la magica scatola e prendendo come modelli i bambini Tuttabocca. Per questo, al supermercato riempiono i carrelli di merendine, che pensano come una sorta di panacea, la ricetta magica della felicità. Ma anche rimpinzandosi di merendine mirabolanti, la felicità non arriva. Ciccio Tuttapancia, il più grosso dei bambini di questo mondo, a forza di divorarle fisso davanti alla scatola, sprofonda con tutta la sua enorme mole nella poltrona e vi si incastra al punto da non poterci più uscire, e si addormenta.

Nel sogno gli appare una vecchina, la quale gli racconta, in forma di filastrocca, una ricetta fatata di un dolce da fare con le sue mani: al suo risveglio, Ciccio trova la forza di rialzarsi e di correre in cucina per ricreare il dolce sognato, una torta con le mele a forma di fagotto. Lo aiuterà la mamma, tornata dal lavoro, che ritrova in quel gioco il sorriso dopo una giornata pesante trascorsa fuori casa. E accoreranno attirati dal profumo che esce dal forno tutti i bambini del quartiere.

Il libro argomenta da un punto di vista infantile la metafora del grande Fratello (e non inteso come programma, o almeno non solo) che ci osserva e gestisce la nostra vita. La scatola televisiva (da notare che il televisore non viene mai nominato direttamente) è il punto di riferimento per il comportamento alimentare dei bambini, i quali sono abbandonati alla mercé di se stessi e del linguaggio pubblicitario e sono istigati ad uno scorretto stile di vita: uno stile deleterio, per loro che sono ingabbiati in una scatola più grande ma pur sempre una scatola, una casa con tante ore vuote e sempre uguali da riempire. Una metafora nella metafora.

La morale è luminosa. Non è il fatto di abitare in appartamenti senza giardino privato ad essere negativo: ognuno vive secondo le sue possibilità, e di questi tempi in cui l’importante è avere un tetto sulla testa, non è il caso di drammatizzare se lo spazio a disposizione è quel che è. L’importante è saperlo sfruttare al meglio: un semplice tavolo di cucina può diventare un magico mondo in cui divertirsi a creare cose deliziose, un delizioso campo di dolci battaglie con uova, zucchero e farina, nel quale il bambino torna protagonista della propria vita, le restituisce colore e sapore, se il cemento che ci circonda non li ha.

E l’insegnamento è duplice: la felicità si conquista con le proprie mani, affrontando in prima persona i problemi, non scotomizzandoli, rimandando fino all’inverosimile, e magari coinvolgendo altre persone nel progetto: la mamma, gli amici del palazzo, i compagni di scuola. Per i bambini, che notoriamente adorano mettere le mani in pasta, si tratta di un messaggio molto attraente, anche perché non c’è nulla che li coinvolga di più di sapere che trionferà in tavola, come premio per il proprio impegno, un prodotto realizzato con le loro manine a partire da pochi e semplicissimi ingredienti, magari non bellissimo nell’aspetto, ma sicuramente gustoso.

Questo bel libro, dalle illustrazioni vivide e coinvolgenti e dal testo sapientemente misurato è un invito non solo a comprendere i benefici di una corretta alimentazione, ma anche più in generale di un comportamento sociale dinamico e positivo, oggi che le “scatole” che monopolizzano pericolosamente l’attenzione del singolo-monade sono veramente troppe, e non solo nella popolazione infantile. Da segnalare che le due autrici (un architetto e un’insegnante di storia dell’arte ed educazione artistica) lavorano al progetto dell’associazione culturale Lo Stregatto, che si occupa di teatro, laboratori creativi e letture animate per bambini e ragazzi.

Il libro in concorso per il premio “Libri da gustare”, il Salone del Libro Enogastronomico e di Territorio di La Morra (CN), il cui sito internet è http://www.libridagustare.it/index.asp. Si può votare il libro online.

Cristina Maccario, Rossella Lomanto
Ciccio Tuttapancia
2011, Miraggi Edizioni
www.miraggiedizioni.it; www.facebook.com/miraggi.edizioni
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