Quando si pensa ad un viaggio in Alaska si immagina di avventurarsi in una terra sperduta, fredda ed eternamente ricoperta da ghiacci, questa è per lo più l'immagine collettiva che ci si fa di questo paese.
Niente di più falso, un viaggio in Alaska è sicuramente un'esperienza indimenticabile, e non solo per le sterminate foreste, per le cattedrali di ghiaccio sul mare, per la numerosa quantità di animali selvatici che si possono incontrare ovunque (anche un orso bruno nella panetteria di Juneau) ma anche per la loro cucina che non esagero nel definire eccezionale, e che ti lascia felice soprattutto perchè inaspettata.
Uno dei motti più popolari dell'Alaska conosciuto su tutto il territorio è che gli amici non danno da mangiare ai loro amici del pesce di allevamento.
Questo anticipa già che la cucina alaskiana ruota tutta intorno al pesce, ma al pesce fresco, quello pescato giornalmente con le reti o all'amo, nelle gelide acque dell'oceano o nei fiumi dove vivono i famosi salmoni rossi tanto cari agli abitanti del luogo, umani e pelosi (come gli orsi bruni Kodiak - Grizzly).
Se vi avventurate in uno dei qualsiasi supermarket dell'Alaska troverete la maggior parte dei generi alimentari che provengono da diverse parti del mondo, anche da molto lontano, ma non troverete mai salmoni, gamberi, halibut, granchi e snow crab di importazione. Certo, questo genere di alimento non è economico, nulla è economico in Alaska, ma è sempre assolutamente freschissimo e come tutte le pietanze di questo paese servito in porzioni abbondantissime.
Il fatto di consumare solo pesce selvatico è talmente un punto d'onore che il governo ha proibito l'allevamento dei salmoni fino a quando ha dovuto fronteggiare la concorrenza di paesi come Norvegia e Scozia che hanno invaso con prodotti d'allevamento il mercato, a questo punto gli Alaskiani hanno deciso di allevare salmone, ma biologicamente, quindi in modo assolutamente naturale, istradando solamente i salmoni che risalgono la corrente per deporre le uova verso vasche appositamente costruite, ma alimentandoli in modo naturale, come se fossero liberi e allo stato selvaggio.
Il salmone selvaggio è migliore come sapore e più ricco sotto il profilo nutrizionale e, pur costando di più, merita sicuramente la maggior spesa.
Allontanandosi dal mare dove il pesce rimane il primo alimento, una delle specialità più famose è il SOURDOUGH (alla lettera: lievito naturale), si tratta di un impasto di farina e acqua acidificato da un complesso di lieviti e batteri lattici in grado di avviare la fermentazione del pane e dei pankake.
Si presume che questa usanza risalga dai tempi della corsa all'oro nel Klondike e si sia tramandata sino ad oggi.
La colazione tipica, e anche quella più a buon mercato in Alaska è sicuramente il SOURDOUGH PANCAKE cosparso di mirtilli freschi e sciroppo d'acero.
In Alaska i mirtilli si trovano ovunque come tanti altri tipi di bacche, parecchie delle quali commestibili e ottime per le marmellate, ma bisogna fare molta attenzione perchè alcune di queste bacche, soprattutto quelle di colore rosso, sono davvero letali, tre bacche ingerite possono portare alla paralisi del sistema respiratorio, quindi alla morte.
Il tradizionale piatto principale invece è assolutamente costituito da pesce, il famoso 'Captain's Platter ' (piatto del capitano) si tratta di un'abbondante portata di Halibut, molluschi e gamberi fritti ed è uno dei piatti più apprezzati. Nonostante si parli di un popolo molto attaccato alle sue tradizioni, nelle città
principali sono spuntate pizzerie che propongono pizza al salmone o ristoranti raffinati che servono salmone selvatico allo zenzero e rabarbaro, (i prezzi sono assolutamente inavvicinabili).
Molti avventori si accontentano anche 'solo' di una ciotola di zuppa di pesce, molto densa e cremosa, ricchissima di molluschi, gamberi, salmone e halibut, una vera delizia servita calda e abbondante, che riscalda anche nelle giornate più fredde.
L'Halibut e le tre specie di Salmone (reale, argentato, e rosso) restano comunque i pesci più serviti ma si possono trovare facilmente anche merluzzo nero, il pollack e sogliole.
Anche i crostacei e i molluschi sono molto comuni, buonissime le cappesante giganti che vengono pescate nel mare di Bering, vengono tagliate a pezzetti e fritte oppure servite nella zuppa.
Ma chi la fa da padrone, sia per la sua prelibatezza che per il costo (da 80 a 100 dollari al kilo) è il granchio reale, (in Alaska chiamato SNOW CRAB) è talmente buono che una volta provato non si può fare a meno di consumarlo tutte le volte che è possibile. Gli alaskiani sono soliti dire che alcuni visitatori abbiano deciso di trasferirsi definitivamente in Alaska proprio in funzione di questa pietanza.
Le sue enormi chele e zampe vengono cotte a vapore e intinte nel burro fuso aromatizzato e salato, vi garantisco che fa una concorrenza spietata a qualsiasi tipo di aragosta.
Anche la cacciagione ha una discreta importanza nella dieta degli alaskiani, difficile però trovare pietanze di questo tipo nei ristoranti.
Gli abitanti sono soliti consumare carne di capra, di cervo e di caribù. Molto apprezzata è la carne di alce, tanto che la polizia locale permette a chi lo richiede di macellare gli animali che restano vittime di incidenti stradali, poichè considerano uno spreco enorme lasciare la carcassa sulla strada o lasciare che predatori come volpi o orsi bruni ne facciano scempio.
Anche la carne di renna viene consumata abbondantemente, sia come hamburger che come salsiccia, quest'ultima viene mangiata a colazione come gli hot dog, cosparsa di senape scura e di crauti.
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