Ogni viaggio è un avventura, un cammino alla scoperta del nuovo. Per natura girovaga, nella mia ultima vacanza ho fatto tappa a Londra. Da tempo desideravo fare la sua conoscenza, è una città moderna, multietnica, stili e culture diverse si mescolano e amalgamano per le vie cittadine piene di vita, senza mai stonare.
Londra è bizzarra e questo si riflette in ogni aspetto della vita quotidiana, anche a tavola. La cucina britannica ha subito prima l' influenza degli stati europei e in seguito dei paesi asiatici durante il colonialismo con l'importazione di ingredienti come il curry. Quindi il detto: 'Dimmi come mangi e ti dirò chi sei' rispecchia in pieno questa società cosmopolita.
Le strade londinesi sono ricche di fast food, il ristorante etnico (cinese, libanese, indiano, tailandese giapponese...) convive benissimo accanto al pub, si passa da uno stile all'altro, di sapore in sapore con estrema facilità.
La cucina Italiana si scontra in modo netto con quella british e a mio modesto parere la sovrasta senza alcun dubbio.
Ogni buon inglese inizia la sua giornata con una ricca colazione, il 'breakfast' è costituito da uova e pancetta (eggs and bacon), salsicce, fagioli, toast, burro, marmellata, cereali, il tutto accompagnato con una tazza di 'caffè', succo di frutta o tea.
La frenetica vita quotidiana e gli impegni lavorativi impediscono ai più di tornare a casa per il 'lunch' l'equivalente del nostro pranzo, quindi si opta per il classico sandwich acquistato nel vicino market (alcune delle catene più diffuse sono Tesco e Salisbury), o nella migliori delle ipotesi preparato con le proprie mani.
Un rito sempre in voga è il tea delle 5. La tradizione fu iniziata dalla regina Vittoria a Buckingham Palace il giorno della sua incoronazione nel lontano 1838. I commensali si riuniscono in casa o nelle sale dedicate, ne esistono davvero tante, per chiacchierare e gustare in compagnia la classica 'cup of tea' accompagnata da pasticcini assortiti, piccoli sandwich ripieni o dai classici 'scones', focaccine scozzesi dolci servite con burro e marmellata.
Al rientro dal lavoro si svolge il pasto più completo, il 'dinner'. La cena molto spesso si apre con le zuppe di verdure. La carne la fa da padrona preparata arrosto o sottoforma di pasticci, budini e zuppe.
I piatti tipici sono numerosi, il roast beef condito con la classica salsa gravy ottenuta dalla stessa carne. Nel contorno non mancano le verdure, soprattutto piselli, in alternativa carote o fagiolini lessati e le immancabili cipolle, se ne consumano davvero tante.
Non dimentichiamo il pudding: può essere freddo o caldo, dolce quindi prodotto di pasticceria o salato a base di carne di manzo, maiale o montone.
C'è spazio anche per il pesce, soprattutto salmone, che trova la sua massima espressione col il fish and chips, pesce passato in pastella con patatine fritte, piatto take-away cioè da prendere e portare a casa come noi facciamo con la nostra amata pizza.
La vera cucina inglese la si può gustare nelle famiglie o nei ristoranti medio-alti non accessibili a tutti, quest'ultimi hanno rivalutato l'immagine della cucina britannica all'estero puntando sulla qualità dei prodotti e sulla tradizione.
Un altro aspetto caratteristico delle abitudini inglesi a tavola è mangiare il formaggio dopo il dessert, perché chiude lo stomaco.
Diverse sono le tipologie: il Cheddar è il più diffuso, a pasta dura, il colore varia dal giallo all'arancione. Da ricordare lo Stilton a pasta dura ed erborinata ottenuto da latte vaccino pastorizzato, ancora il Red Leicester di colore rosso scuro a pasta dura prodotto da latte bovino crudo. Un accenno ai dolci dal cheesecake - lo si trova in mille versioni (frutti di bosco, cioccolato) - al Christmas pudding, il tipico dolce natalizio. È un budino fatto con farina, sugna, frutta secca e spezie e ancora i Brownies ossia torta al cioccolato. Insomma non resta che assaggiare, recandosi nei posti giusti, la cattiva immagine della cucina inglese è nettamente migliorata, quindi a voi la scelta del piatto.
x5
British cuisine
Alla scoperta delle tradizioni culinarie di Londra
Pubblicato in
Cavolo International