Paese che vai…
Si sa che se si è amanti dei viaggi si deve avere la mente aperta ad ogni esperienza. Il contatto con culture diverse dalla nostra non può che portare sorprese e novità, arricchendoci e ampliando le nostre conoscenze.
Ci sono usanze straniere che però mi lasciano un po’ perplessa.
Vero è che in molte zone del mondo non si possono trovare le colture o gli allevamenti tipici italiani e concordo che si debba sempre sfruttare al meglio ciò che la natura offre. Capisco quindi che si possano mangiare insetti, serpenti o altri animali considerati da noi italiani come immangiabili o disgustosi, se l’ambiente in cui un popolo vive offre questo cibo.
Ciò che non capisco sono alcune tradizioni, sicuramente antichissime, che credo farebbero torcere il naso a buona parte dei popoli del mondo conosciuto, a prescindere dalla cultura.
A Dongyang, nell’est della Cina, il piatto tipico sono le uova. Fino a qui niente di strano. Lo stupore arriva quando si scopre che le uova in questione sono cotte nell’urina di bambino.
Ogni giorno i bambini di questa città fanno la loro pipì in appositi secchi posti nelle scuole elementari. Ogni giorno quei secchi vengono venduti ai cuochi e ogni giorno tutte le centinaia di uova cotte in questo particolarissimo modo, vengono vendute fino all’ultima.
Dopo una prima bollitura in urina, le uova vengono sgusciate e cotte in urina (aggiunta sempre fresca) per tutto il giorno.
A detta di molti, questo processo rende le uova saporitissime e golosissime.
A ragion del vero, molti altri pensano che l’odore di suddette pietanze sia insopportabile e nauseabondo.
Anche la medicina cinese promuove queste uova a elisir per rinforzare la salute e dal 2008 il piatto tipico di Dongyang è stato nominato patrimonio culturale locale.
Un piatto da provare! O forse no, ma se avrete il coraggio di assaggiare queste uova, assicuratevi che siano fatte ad arte: l’urina giusta è solo quella proveniente da maschietti sotto i 10 anni. Diversamente, starete solo mangiando uova alla pipì. Inutilmente.
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