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L'incommensurabile bontà della passera. Fritta

10 Gennaio 2013
La cena degli sfogetti al Tavern di Monselice
Quando l'amico e collega Mario Stramazzo mi ha invitata alla III Edizione della Cena Sfogetti al ristorante Tavern di Monselice la nostalgia mi ha riportata alla memoria quelle soglioline grandi come una banconota da 500 lire (questo vi fa capire quanto sono anziana...) che mangiavo da bambina sulla riviera romagnola. Soglioline che adesso è vietatissimo pescare.

Così, sfidando la nebbia, ho deciso di partecipare, e mai scelta fu più azzeccata.

Magnifica la location (Via Orti, 7 - 35043 MONSELICE (PD) Tel. Fisso: 0429 080003 Fax: 0429 080004) cordialissima l'accoglienza del patron Roberto Veronese e gustosi i piatti del giovane chef Matteo Cazzin.
Appena arrivata, ecco un aperitivo In piedi davanti al camino con una Selezione di formaggi Panzarasa&Selecta di eccelsa qualità, gli Stecchi Ballotta offerti da un personaggio del quale presto sentirete parlare, Fabio Legnaro dell'Antica Trattoria Ballotta, e Finger di Cazzin, accompagnati dalle bolle di Puiatti, grande sia come uomo (è alto quasi due metri!) che come vignaiolo.

La cena è poi proseguita con le Cozze alla Cazzin, piacevolissimamente piccantine, con un sughetto che ha invitato tutti i presenti a intingere l'ottimo pane preparato dallo stesso chef. E qua vi devo rivelare un segreto: non amo particolarmente le cozze, non le mangiavo da circa trent'anni, a causa di un'intossicazione da cozze presa a Napoli quando ero ragazza. Ma stavolta ho voluto riprovare, e ho fatto davvero bene, erano spettacolari. Soprattutto freschissime.

Già, perchè al Tavern si mangia solo il pescato, niente freezer!
In abbinamento un giovanissimo, quasi un campione da botte, sauvignon di Puiatti, freschissimo, sapido, ricco di profumi, molto gradevole.

Come primo ci è stato servito un piatto di Bigoli dal nuovo macchinario Cazzin al tonno affumicato carbonaro. In abbinamento, con un po' di coraggio, un merlot Colli Euganei di Salvan, annata 2011, molto morbido e ben equilibrato.

E finalmente loro, i veri protagonisti della serata: Sfogetti Fritti! Ben dorati, croccanti, delicatissimi, una gioia per il palato. Con la solita faccia tosta che mi contraddistingue, ho chiesto a Puiatti il suo spumante a base pinot nero, che, a mio modesto parere, è un bel prodotto, e che mi riservo di approfondire.

E, per accontentare i commensali goliardici, e al fine di permettere alla sottoscritta di fare un titolo malizioso, le Passere Fritte. Immense nella loro semplicità, a dimostrazione del fatto che non servono ingredienti altisonanti per fare della cucina di altissimo livello. Basta saper friggere bene, e Matteo lo sa fare.

In abbinamento un altro grande sauvignon, di Balan. Mi sorge il dubbio che all'amico Mario Stramazzo qualcuno abbia sussurrato all'orecchio la mia passione per questo vitigno, e che abbia voluto viziarmi...

Per i golosi, un Dessert ai Tre Pomi di Matteo, una Selezione di Panettoni Loison e una fantasia di cioccolatini, per un Dolcissimo finale con Johan DeJaeger.

Ora, non ci resta che aspettare la prossima cena degli sfogetti, o inventare un'altra occasione per andare al Tavern!
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