La settimana scorsa vi ho parlato di quelle false intossicazioni da funghi velenosi. Riprendo il discorso per raccontarvi ora delle intossicazioni vere, quelle che possono purtroppo portare alla morte del malcapitato “micomaniaco”, i cosiddetti micetismi.
I micetismi possono essere a latenza breve (la sindrome gastrointestinale si manifesta dopo pochi minuti fino a 4-6 ore dal consumo dei funghi) o a latenza lunga (sintomi dopo 6 ore fino a diversi giorni successivi al pasto).
Quelli a latenza breve in genere sono quelli meno gravi. Molto più seri i sintomi di quelli a latenza lunga, che possono essere anche fatali. La distanza dal pasto a base di funghi (anche 15 giorni dopo) può inoltre rendere molto difficile capire subito che il malore è dovuto ad un avvelenamento da micotossine. Difficile inoltre, dopo così tanti giorni, recuperare i resti del fungo incriminato per aiutare gli esperti e i medici a capire qual è l’origine e il tipo di tossina da contrastare.
Nel migliore dei casi, nelle diverse sindromi da avvelenamento da funghi, si hanno conati di vomito, dissenteria e dolori addominali. I sintomi più seri prevedono la compromissione di fegato e reni rendendo a volte necessario il trapianto di organi o la dialisi a vita.
Molto gravi anche gli effetti dovuti all’ingestione di metalli pesanti quali piombo, mercurio, cadmio o tallio che possono essere stati assorbiti da funghi posti in luoghi contaminati.
Se, come me, siete amanti dei funghi o amate raccoglierli nei boschi, ricordate poche importantissime regole per non incappare in pericolose conseguenze.
Raccogliete solo funghi di cui siete assolutamente certi. Non raccogliete funghi alterati da muffe, larve o altro. Non cercate in zone inquinate (vicino a fabbriche, discariche, aree agricole soggette al trattamento con pesticidi). Non riponete nello stesso cestino funghi sicuri con funghi di cui non siete certi. Le tossine potrebbero contaminare anche i funghi commestibili. Se avete anche un solo dubbio sulla qualità del fungo, utilizzate il servizio gratuito di esperti micologi offerto dalle ASL.
Cuocete sempre a lungo (almeno 45 minuti) tutti i funghi e, se dovete metterli in congelatore, provvedete ad una precottura di almeno 15 minuti. Molti funghi infatti (tra cui i comunissimi Chiodini) diventano da termolabili a termostabili se congelati. Di fatto quindi, se sottoposti a congelamento, si alterano e restano tossici anche dopo essere stati cotti a lungo.
In ogni caso, evitate di consumare funghi se siete anziani, con problemi renali o al fegato, debilitati o aspettate un bambino. I funghi non sono mai facilmente digeribili, a prescindere dal tipo di cottura o preparazione.
Detto questo ricordate infine le regole base di ogni “cacciatore di funghi”: ogni Comune ha una sua regolamentazione per la raccolta di funghi. Ci sono licenze da acquistare, giorni di raccolta e giorni in cui è vietato toccare qualsiasi fungo. Ci sono inoltre limiti di quantità. Per ogni persona con licenza di raccolta si possono portare solo tot chili di funghi e non di più, pena severissime multe. Non distruggete i funghi che non riconoscete. Lasciateli lì dove li trovate e non toccateli. Il loro ecosistema non va mai alterato. Usate sempre un cestino o un sacchetto a rete per trasportare i funghi trovati. Pulite il fungo sul posto e non a casa. Permettete alle spore di liberarsi e diffondersi. L’anno successivo troverete ancora i vostri funghi, pronti per essere raccolti, cotti e divorati! Su CavoloVerde scoprirete sicuramente molte squisite ricette per gustarli al meglio.
x5