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Etichette per celiaci a rischio?

17 Marzo 2012
L'Unione Europea poco sensibile ad uno dei più seri disturbi alimentari del nostro tempo
Davvero una brutta faccenda quella che rischia di cancellare una delle legislazioni più all'avanguardia nel mondo in fatto di celiachia: proprio quella italiana. Stando alle ultime notizie, all'inizio di febbraio (precisamente il 6) a Bruxelles si sarebbe commessa una delle più grandi ingiustizie in fatto di tutela alimentare, poiché sarebbe passato il voto favorevole all'introduzione del Nuovo Regolamento del Parlamento europeo sugli alimenti destinati ai lattanti e ai bambini e gli alimenti destinati a fini medici speciali. La Proposta del Regolamento, che era già stata pubblicata il 20 giugno 2011, consiste in tre punti fondamentali, riportati dal sito della sezione friulana dell'AIC (Associazione Italiana Celiachia):

1) la cancellazione della definizione di 'prodotto dietetico', che andrebbe ad abrogare l'attuale Direttiva Quadro 2009/39/CE;
2) l'abrogazione del Regolamento comunitario CE 41/2009, che attualmente definisce le condizioni di utilizzo delle diciture 'senza glutine' e 'con contenuto di glutine molto basso';
3) inoltre le diciture 'senza glutine' e 'con contenuto di glutine molto basso', e le relative condizioni di utilizzo, verrebbero incluse nell'allegato del Regolamento cosiddetto 'claims' CE 1924/2006 , (relativo alle indicazioni nutrizionali e sulla salute fornite sui prodotti alimentari) e parificate alle diciture (claims) senza grassi, a basso contenuto di zuccheri, fonte di fibre oppure senza calorie.

In questo quadro, la normativa si riserverebbe di mantenere diciture specifiche esclusivamente per le sole categorie degli alimenti per i lattanti e bambini nella prima infanzia e degli alimenti destinati a fini medici speciali, eliminando dal novero dei precedenti i prodotti gluten free (finora definiti come 'destinati ad una alimentazione particolare').

L'Associazione Italiana Celiachia si è immediatamente attivata assieme alle altre associazioni europee, alla Federazione europea di categoria AOECS, unitamente all'associazione dei produttori alimentari, per contrastare tale proposta di legge: a loro avviso andrebbe infatti a minare la tutela alimentare dei celiaci escludendoli dalle categorie vulnerabili della popolazione ed equiparandoli, di fatto, a tutte quelle categorie per cui lo stile di vita alimentare è una libera scelta e non un fatto di matrice medico-dietetica (come ad esempio i vegetariani, i vegani ecc).

Oggi la legislazione italiana contempla il Decreto legislativo 111 del 1992 (norma nazionale di recepimento delle Direttive europee sugli alimenti dietetici), sulla base del quale è stato stilato il Registro Nazionale dei prodotti dietetici senza glutine; il Sistema Sanitario Nazionale attualmente 'passa' ai malati di morbo celiaco tutt'una serie di alimenti che in caso contrario sarebbero costosissimi. Qualora il Regolamento comunitario fosse approvato in votazione definitiva, l'attuale regime italiano di esenzione verrebbe meno.

Va ricordato che l'unico europarlamentare italiano ad esprimere voto contrario al Regolamento, nella votazione del 6 febbraio, è stato Matteo Salvini della Lega Nord, da sempre molto attento al problema della celiachia, il quale, sulla sua pagina web ufficiale, sostiene che 'c'é anche un problema di scarsa sensibilità nei Paesi dell'Est e del Nord Europa su questo tema e il fatto che la Relatrice in Commissione fosse Bulgara non ha certo aiutato.'

Per approfondimenti:
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2012:024:0119:01:IT:HTML
http://www.celiachia.fvg.it/index.php?option=com-content&task=view&id=169&Itemid=1
http://www.matteosalvini.eu/dalleuropa/bruxelles-mette-a-rischio-la-salute-e-le-garanzie-per-i-celiaci.html
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