L'Azienda Agricola Geraci sta cambiando pelle.
E ve lo raccontano i protagonisti della storia, quelli che la vivono giorno per giorno e che la amano come fosse propria. Sono Ippolito e i Suoi, colonne portanti di vigna e cantina; Sebastiano Polinas, l'enologo; Stefano e Antonella Geraci, i proprietari.
La parola d'ordine è 'Cura'.
Dalla terra di Tarucco, unica conferitrice delle uve imbottigliate, che dopo anni di conduzione biologica s'avvia ad acquisire la certificazione BioAgriCert per la coltivazione biologica; alla vendemmia esclusivamente manuale, con l'ausilio di ghiaccio secco per il trasporto in cantina dell'uva; dalla pressatura soffice, all'utilizzo di lieviti autoctoni selezionati e alla limitazione al minimo dei solfiti; purezza, genuinità e pulizia organolettica sono riassumibili in un unico valore: la Cura.
A brevissimo andrà on-line il nuovo sito e le bottiglie avranno una nuova veste già dalla prossima annata.
'L'unicità dell'Azienda Agricola Geraci risiede nel valore umano delle persone che le danno un'anima, nell'immedesimazione e nella reciprocità. Chi lavora a Tarucco ne abbraccia la filosofia, considerandola come propria, come fosse casa, contribuendo alla sua crescita e rispettandola come essa rispetta il territorio e la salute di chi beve i suoi vini. E' la 'Cura' di ognuno di loro che l'Azienda Agricola Geraci restituisce e che la rende una vera e propria 'casa' vinicola.'
Stefano Geraci
LA 'CURA'
Ippolito e i Suoi, qui a Tarucco, fulcro della 'Casa' vinicola Geraci, svolgono ancora oggi prevalentemente a mano le fasi più delicate della vite. Insieme a Baldo e Vincenzo, dopo la 'potatura invernale' e la 'potatura verde' estiva, perfezionano la pulizia dei filari dalle residue erbe infestanti dopo le arature. Franco si occupa principalmente del 'palizzamento', che consiste nel sollevare la vegetazione ed incanalarla tra i fili. Andrea e Pietro sono specializzati in 'cimatura' e 'defogliatura', per ridurre chioma e fogliame della vite e creare un microclima ottimale allo sviluppo del frutto. In vendemmia tutti sono impegnati nella selezione delle uve, grappolo per grappolo, e successivamente, insieme parteciperanno al delicato lavaggio delle barriques e dei tonneaux, perché non si formino muffe o residui dannosi per il vino che vi andrà a riposare. Ognuna di queste operazioni è svolta da Ippolito e dai Suoi in modo esclusivamente manuale. Perché ciò significa fare le cose con 'Cura'.
Sebastiano ha eliminato del tutto pesticidi e trattamenti chimico/sistemici, sostituendoli con metodi biologici di lotta integrata, che generano funghi antagonisti delle malattie dell'uva e che rinforzano naturalmente le difese immunitarie delle piante. Concimazione e fertilizzazione avvengono esclusivamente con sostanze organiche, anche grazie alla millenaria tecnica della rotazione e all'utilizzo delle proprie vinacce. Abbracciando la filosofia aziendale, Sebastiano la trasferisce ai vini anche nel limitare al minimo l'utilizzo di solfiti, con la missione ultima di eliminarli del tutto e nell'uso di lieviti di Sicilia per singolo vitigno, con la promessa, un giorno, di utilizzare lieviti selezionati dai propri mosti. Perché ciò significa fare le cose con 'Cura'.
Stefano s'è posto un obiettivo: 'purezza, genuinità e pulizia organolettica', per questo imbottiglia solo uve della sua terra e rinuncia a comperare fuori da Tarucco anche un solo acino che non sia stato cresciuto con gli amorevoli canoni utilizzati dai Suoi. In costante equilibrio tra ricerca e metodo, tutto parte dalla terra passando per l'avveniristica cantina, pensata da Antonella come progetto architettonico a immagine del vino: in continuo divenire. Dalla raccolta manuale all'alba, all'immediato trasferimento in cantina dei grappoli, con l'ausilio del ghiaccio secco a custodia sensoriale; dalla 'pressatura soffice' in sacro rispetto del frutto, alla gestione attenta delle temperature nelle diverse fasi di vinificazione, dalla 'macerazione' e 'microossigenazione' dei vini rossi, al batonnage delle fecce per i vini bianchi; dalle botti del più pregiato rovere francese, ai tini troncoconici per i vini di lungo affinamento, oltre ai classici recipienti d'acciaio inox; fino ai migliori macchinari per l'imbottigliamento, che garantiscono igiene e sicurezza: Stefano fa sì che il controllo su Qualità e Salute siano prioritari, totali. Perché ciò significa fare le cose con 'Cura'.
L'Azienda Agricola Geraci è di Ippolito e dei Suoi, Baldo, Andrea, Pietro, Vincenzo, Franco, Colonne Portanti di vigna e cantina; è di Sebastiano Polinas, Direttore Tecnico; è di Stefano e Antonella Geraci, Proprietari; e di tutti quelli che, nonostante ci siano strade più facili, si sentono ancora in dovere di fare le cose con 'Cura'.
CENNI STORICI
Situato nei pressi della Doc Contessa Entellina, nella parte centro-occidentale della Sicilia, il fondo Tarucco, dal toponimo arabo Qalat at Tariq ossia 'Rocca della Via' , deriva il suo nome dal castello che sorgeva in quei luoghi. Era il tempo degli Arabi in Sicilia, a Tarucco viandanti e mercanti sostavano per rifocillarsi, lungo la via che da Palermo, centro strategico del commercio mediterraneo, portava all'odierna Sciacca, perno tra le prospere città di Marsala e Agrigento.
Nel 1392, tramite l'Editto di Re Martino , il fondo fu donato alla Chiesa di Monreale che lo mantenne al legittimo vassallaggio fino al 1812, anno in cui venne promulgata la Costituzione Siciliana e abolita la feudalità.
Nella seconda metà dell'800 venne edificato il baglio (tipica costruzione rurale siciliana) chiamato 'Case Langer', con annessi cantina e palmento (luogo in cui avveniva la pigiatura dell'uva).
Dal 1920 Tarucco appartiene alla famiglia Geraci. Tra i precedenti proprietari spiccano le famiglie Pallme König e Weidlich, rappresentanti dell'intraprendente borghesia inglese e tedesca, trapiantata in Sicilia nel XIX secolo per motivi commerciali e poi felicemente naturalizzata.
Oggi il fondo si estende su 15 ettari di variegata natura, tra argilloso-calcarea e sabbiosa, 13 di vigneto e 2 di uliveto e costituisce il quartier generale dell'Azienda Agricola Geraci. A Tarucco l'altitudine, che oscilla fra i 400 ed i 480 metri sul livello del mare, e le forti escursioni termiche tra il giorno e la notte garantiscono vini dalla beva elegante e dai profumi primari spiccati. L'attenta considerazione delle diversità genetiche di ogni vitigno, sapientemente impiantato nel pieno rispetto della propria natura e della composizione del terreno che lo accoglierà; le precise esposizioni e gli orientamenti dei filari; la totale eliminazione di fitofarmaci di sintesi e l'utilizzo di trattamenti esclusivamente naturali; l'attenzione certosina ai dettagli, per noi, imprescindibili di 'purezza, genuinità e pulizia organolettica' che differenziano i nostri vini: tutto risulta rispondente ad un rigoroso disegno agronomico ed enologico integralmente vocato alla 'Cura'.
Dalla Cura dell'Azienda Agricola Geraci nascono oggi i vini delle linee Tarucco e Vigne di Re Martino : Tarucco Syrah; Tarucco Peralta (Cabernet Sauvignon e Syrah); Tarucco Alicante; Tarucco Gioeni (Cabernet Sauvignon e Alicante Bouschet); Tarucco Nero d'Avola; Tarucco Chardonnay e Tarucco Colonna (Chardonnay e Grillo). Vigne di Re Martino Bianco e Vigne di Re Martino Rosso.
Per info Giulia Messina
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Nuovo look per l'Azienda Agricola Geraci ed i vini Tarucco
La Cura
Informazioni aggiuntive
- Nome: Messina Giulia
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- Azienda: Nessuna
- Web: http://www.tarucco.com
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vinicantine