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L’insalata è uno stile di vita

25 Gennaio 2013
Jeanne Perego di InsalataMente si racconta al Cavolo Verde
Jeanne Perego vive fra la Baviera, la Toscana e il lago di Como ed è una scrittrice per ragazzi. Traduttrice e giornalista, collabora con riviste italiane e tedesche. Ma è anche animata dalla passione per la cucina, cosa che l’ha portata a creare un blog monografico aggiornato quotidianamente senza nemmeno un giorno di tregua… e una pagina facebook che si è rapidamente trasformata in un canale a tutta insalata! Ma conosciamo più da vicino Alice nel paese delle insalate, l’insalatologa più famosa del web.

1) Ciao Jeanne! Ci racconti qualcosa di te e di come nasce il progetto diInsalataMente (www.insalatamente.blogspot.it)?

Il blog è nato per caso, come tutte le cose più belle. Non ci ho pensato molto, non c’era nessun disegno professionale dietro questo progetto, solo quello di aiutarmi ad avere la mente impegnata tutti i giorni nell’ultimo periodo della vita di mia madre. Cercavo una distrazione obbligata, per così dire. Qualcosa che, almeno per qualche ora al giorno, mi potesse aiutare a pensare ad altro che non fosse la malattia che si stava portando via la mia mamma, demolendone senza pietà il corpo e la mente. Così, avendo appena visto il film Julie & Julia, quello di Nora Ephron con Meryl Streep, per intenderci, ho deciso di aprire un blog in cui pubblicare ogni giorno la ricetta e la foto di un’insalata preparata da me. Perché l’insalata? Perché è uno dei miei piatti preferiti, un piatto che offre la possibilità di dare spazio alla creatività senza richiedere troppa tecnica. Non sono una super cuoca, infatti. Per questo non mi piace l’etichetta di food blogger. Al massimo io sono una salad blogger!

2) Ad Olio Officina Food Festival, la kermesse culinario-culturale milanese di fine gennaio allestita da Luigi Caricato, presenterai il libro che Mondadori ti ha commissionato proprio a partire dal tuo blog. Un evento editoriale che ha destato parecchia curiosità. Perché le insalate sono così intriganti al punto da divenire soggetto di un libro? Sono un piatto completo oppure una moda del momento? E che differenza passa tra il blog e l’obiettivo cartaceo?

Le insalate sono un piatto moderno, contemporaneo, perché si possono preparare in pochi minuti (cosa non di poca importanza per il modo in cui viviamo) e perché possono costituire un piatto unico più o meno leggero.Non a caso spesso all’ora di pranzo in mensa o al bar, ma anche a casa, in molti optano per un’”insalatona” (parola che aborro, come ho scritto nel libro). Per questo sono appealing. Mondadori ha intelligentemente captato lo spirito che animava il mio libro, ovvero il puntare i riflettori su un piatto che è sempre stato vissuto come un contorno, o -caso insalatone da bar – un contenitore in cui buttar dentro senza pensarci troppo ingredienti di ogni genere in nome di una presunta leggerezza. L’insalata è un piatto a sé, che merita tanta attenzione quanto “i primi” o “i dessert”. A mio parere la miglior definizione dell’insalata come piatto è quella data da FranLebovitz, sardonica columnist newyorchese e autrice di libri di successo: “L’insalata è uno stile”.

3) Effettivamente stavo per chiedertelo: l’insalata è un termine che curiosamente ha la stessa radice etimologica di salame, benché nell’immaginario comune abbia un significato diametralmente opposto! Eppure in entrambi i casi si tratta di un insieme di cose salate, sapide. Ovviamente, nel caso dell’insalata prevale l’elemento fresco, mentre nel caso del salame si pone l’accento sulla conservazione degli ingredienti. Di sicuro il punto in comune è il concorso e l’amalgama di sapori. Qual è a tuo avviso il quid di un’insalata come si conviene?

L’armonico mix di sapori, tanto per quanto riguarda gli ingredienti principali quanto per quelli degli ingredienti. Non voglio volare troppo alto, ma si tratta veramente di una sinfonia di sapori. Una nota sbagliata…si sente!

4) Insalata e letteratura. Un abbinamento che ricorre nei tuoi post così come, credo, nelle pagine dei tuoi libri. Ci illumini? E quali altre arti hanno rappresentato questo piatto così stravagante?

I riferimenti letterari all’insalata sono infiniti . Mi sono chiesta perché, e sono arrivata alla conclusione che ciò è dovuto al fatto che è un piatto facile, che tutti possono riuscire a preparare, a misura anche di scrittore che, normalmente, è molto assorbito dal proprio lavoro e ha poco tempo da dedicare a preparazioni lunghe. Ma è solo un’idea. Non ho certezze. Di certo nei Paesi di lingua anglosassone le insalate non sono vissute solo come contorno, forse è per questo che sono così presenti tra le pagine di autori che scrivono in inglese. Ma nel libro sono evidenziati anche tanti passaggi al gusto d’insalata di scrittori italiani, da Rossana Campo a Alessandro Perissinotto.Altre arti? Musica, pittura, performance d’arte contemporanea… nel libro c’è tutto: dalle citazioni di Battiato, Celentano ed Elvis Presley all’insalata per 1000 persone preparata a New York dall’artista Alison Knowles, tagliando lattuga, carote e cetrioli a ritmo di musica in occasione della Giornata della Terra del 2012. Perfino nelle canzoni per bambini s’è parlato d’insalata: dalla “Ninna nanna del chicco di caffè” dello Zecchino d’oro del 1970 (“Ninna nanna mamma d’insalata non ce n’è…”) al “Tortuga, pirata sempre in fuga” del 1986 (“Tortuga, Tortuga/pirata sempre in fuga/più magro di un'acciuga/si nutre di lattuga…”).

5) L’insalata ha una nazionalità precisa oppure è internazionale?
Assolutamente internazionale. Si trovano insalate nelle cucine di tutto il mondo. Piatti che hanno spesso una matrice comune, poi rielaborata secondo gli ingredienti e le tradizioni del luogo. Negli USA, per esempio, adorano la nostra caprese, ma ci giocano sopra con pomodori di vario tipo, aggiunte di altri ingredienti… uno spettacolo, spesso!

6) Ti sei occupata di cucina anche in altri libri. Uno per tutti, “Le giornaliste di moda non mangiano il tiramisù”, storia di un gruppo di ragazzini che scoprono il mondo del riciclo alimentare attraverso i recuperi della propria mensa scolastica. Secondo te l’insalata può rappresentare un valido e creativo argomento svuotafrigo contro la crisi?

Eh, sì, cara Laura. Sapessi quante volte io improvviso proprio partendo da quello che c’è nel frigo. Ma, attenzione, l’insalatiera non è il secchio della spazzatura. Quello che vi finisce dentro deve essere armonizzabile e armonizzato.

7) In ultimo, vorrei chiederti un saluto ai lettori del Cavolo Verde!

Saluto? Vediamo se va bene questo.
Cari lettori e lettrici di questa interessante webzine, vi auguro un 2013 allegro, vivace, pieno di sapore e armonioso. Come le mie insalate.
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