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Giovani e disturbi alimentari: un problema scottante

01 Maggio 2012
Intervista con la dietista Stefania Acquaro
La D.ssa Stefania Acquaro, laureata in Farmacia presso l’Università di Torino e in Dietistica presso l’Università di Chieti, svolge attività libero professionale come Dietista. Promuove progetti di educazione alimentare nelle scuole e ha lavorato come volontaria al Centro Disturbi del Comportamento Alimentare dell’Ospedale S. Corona di Pietra Ligure.
È socia fondatrice delle associazioni "Indaco" e "Mi nutro di vita" e autrice del libro
“Mi nutro di vita” - Manuale per la corretta alimentazione e la prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare di bambini e adolescenti

Quale è la fascia di età più interessata ai problemi dell'alimentazione giovanile?

I disturbi del comportamento alimentare (DCA), costituiscono un insieme di problematiche che nelle loro diverse espressioni usano il corpo ed il cibo per manifestare un disagio della mente. Queste manifestazioni, che costituivano quasi una rarità 15/20 anni fa, sono attualmente diventate una realtà diffusa.
La comparsa ed il perpetuarsi dei DCA è sicuramente da imputarsi non solo ad uno, ma ad una serie di fattori che possono variamente e diversamente interagire fra loro. La popolazione giovanile e l’adolescenza sono gli ambiti nei quali si riscontra un incremento di tali disturbi a seguito delle molteplici trasformazioni a cui i ragazzi vanno incontro e della forte pressione che subiscono dalla società e dai media.

Quali sono i segni che possiamo interpretare come campanello d'allarme?

I primi segnali si possono riscontrare a tavola con la riduzione dei pasti o con un alterato rapporto con il cibo, diminuendo o aumentando (di solito in questo caso di nascosto) il consumo di particolari alimenti come i carboidrati (pasta, pane e dolci). Questi possono essere sintomi di un'insoddisfazione del rapporto con il proprio corporeo (non mi piaccio, voglio dimagrire) o di un disagio psicologico (sono insoddisfatta/o e mangio - senza farmi vedere).

Quali consigli ci può dare per seguire meglio i nostri figli e prevenire certi disturbi?

Sicuramente la prevenzione è l’arma vincente, questa si deve basare sulla buona conoscenza dei principi alimentari, al fine di far acquisire una maggiore consapevolezza del rapporto tra cibo, emozioni ed autostima in relazione ad uno stile di vita sano e attivo che contempli dell’attività fisiche e sportiva da praticare in modo regolare.

Se vediamo che non riusciamo a risolvere i problemi da soli a chi possiamo chiedere aiuto?

Quando si riscontrano delle difficoltà nella gestione del problema il consiglio di uno specialista (medico-dietologo, pediatra o dietista) possono aiutare a superare questo periodo particolare, importante è intervenire con tempestività.

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