Innanzitutto inizio col dire che dipende dal formaggio, anzi, a dire il vero lo dice Paolo Leone, laureato in scienze della produzione animale, ed esperto divulgatore della cultura dell’alimentazione. A lui la parola…
Cinzia, in linea generale ti posso dire che:
a) va tenuto in frigorifero,
b) va avvolto in una carta o in una pellicola,
c) va posto nella parte più bassa,
d) va conservato preferibilmente in una scatola (ce ne sono di plastica con coperchi forati),
e) va tenuto per poco tempo,
f) va pulito bene prima del consumo nel caso ci fossero muffe,
g) prima di rimetterlo in frigorifero cambiare eventualmente la carta/pellicola,
h) va fatta attenzione all’umidità, eliminando nel caso le eventuali gocce di condensa.
Le variabili sono la temperatura e l’umidità del frigorifero, se è ventilato o meno…
Il parmigiano può essere avvolto in un canovaccio umido, ma attenzione a controllare l’umidità del panno.
E’ consigliabile usare taglieri diversi per i formaggi a crosta lavata (formaggi sulla cui superficie si effettuano spugnature e lavaggi con salamoie), e a crosta fiorita (crosta che si forma in seguito al trattamento con muffe speciali), per evitare contaminazioni successive durante la conservazione.
Riprendo la parola con un ricordo. Mi è tornato in mente quando, da ragazzina in campagna a Treviso, mia nonna avvolgeva il formaggio stagionato in un canovaccio. Lo poneva poi delicatamente su una mensola in dispensa. A quei tempi ogni casa ne aveva una. Oggi gli ambienti in cui viviamo sono molti cambiati, per questo, credo che qualche consiglio per un’ottimale conservazione possa tornare utile.
A conclusione, oltre a ringraziare Paolo, riporto un proverbio milanese che la dice lunga: “La buca l’è minga straca, se la sa nò de vaca” (la bocca non è mai stanca se prima non ha il sapore del formaggio).
Si ringrazia per la foto : http://langhe.net/699/la-conservazione-del-formaggio/