Archivio Storico 2011-2017

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La bontà dei semplici: l'aglio ursino

13 Aprile 2015

Se lo mangiavano già i Sumeri vuol dire che l'è bono davvero...

Si sente dire in giro che in tempi di crisi si bruca financo il prato di casa, ma è stato così da millenni.

Continuo a scrivere, per la vostra gioia (e perché sono un po' bischero) qualche piccolo articoletto sulle erbe che potete raccogliere nei campi e mangiare tranquillamente, con buona pace della pancia, dello spirito e del portafoglio.

Oggi parliamo dell'aglio selvatico o aglio ursino.

È una pianta erbacea abbastanza diffusa. Ha foglie lunghe, sostenute da piccioli, lanceolate e di un bel verde brillante, che odorano intensamente di aglio. 

I fiori possono giungere fino ai 30 cm., sono bianchi, stellati, raccolti in ombrelle. Il bulbo è allungato e biancastro e non si mangia altrimenti poi non trovate più l'aglio ursino il prossimo anno. 

Si trova nei i boschi di montagna e di collina, in prossimità di ruscelli e corsi d’acqua. Vive in estese colonie di migliaia di esemplari. 

Disseccato, l’aglio ursino perde tutte le sue caratteristiche, quindi è opportuno consumarlo fresco o, tutt’al più, congelarlo. 

La prima fonte che ci parla dell’aglio ursino è una tavoletta sumera datata 2600 a.C., nella quale sono riportate ricette sia culinarie sia fitoterapiche. È citato anche nel papiro egiziano di Ebers, risalente a 3500 anni fa. Questa pianta veniva comunemente offerta ai lavoratori che costruivano le piramidi, non solo come verdura, ma anche come febbrifugo. Nel mondo greco era sacro alla dea Ecate, e si credeva che potesse aiutare a entrare in contatto con il mondo dei morti. Questo lo dice il nostro Direttore in uno dei suoi libri, per cui potete crederci.

 

Torta salata di spinaci e aglio ursino

Ingredienti: 600 g di spinaci selvatici, 100 g di aglio ursino, salsa besciamella, 2 uova, sale e pepe

Preparazione: Fate lessare gli spinaci selvatici e una volta raffreddati tritateli e passateli in padella con un poco di burro e l’aglio ursino tritato. Unite la besciamella agli spinaci selvatici e condite con sale e pepe. Quindi unite i tuorli d'uovo e mescolate bene. Aggiungete anche le chiare che avrete montato a neve. Mettete il tutto in una pirofila imburrata e fate cuocere a bagnomaria per una ventina di minuti. Servite molto caldo. 

 

Per la foto si ringrazia http://www.naturamediterraneo.com/Forum/topic.asp?TOPIC_ID=49369

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