Archivio Storico 2011-2017

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La Paniccia

28 Luglio 2011
Il fascino segreto dei ceci
I ceci sono i legumi più coltivati del mondo, e sono conosciuti sin dai tempi degli egiziani, dove erano il pasto degli schiavi.
Sono i legumi che vantano il maggior tasso calorico, 100 gr di prodotto infatti contengono circa 55 gr di carboidrati e 20 gr di proteine, ma solo 7 gr di grassi. Questo li rende sostanziosi e sazianti, e ha fatto si che nel corso dei secoli diventassero tra i cibi più consumati dalle classi povere.
Oltre ad un buon contenuto calorico e proteico, i ceci apportano discrete quantità di fosforo e potassio, sono ricchi di amido, di fibre e di vitamine A e C.
Tutto ciò li rende un cibo altamente ricostituente, utile nei periodi di convalescenza.
In ultimo, i ceci contengono saponine, sostanze che 'sciolgono' il colesterolo e ne facilitano l'evacuazione soprattutto a livello intestinale.
Unica controindicazione, devono essere consumati con prudenza da chi soffre di coliti, a causa dell'alto contenuto in cellulosa, che può essere irritante per la mucosa gastrica nei soggetti predisposti.
Disponibili sul mercato sia secchi che in barattolo (già lessati e reidratati), i ceci sono utilizzati in cucina per la preparazione di zuppe, di minestre asciutte (tra cui la celeberrima 'pasta e ceci'), di focacce, di sformati e di creme. La cucina orientale li utilizza per il 'cous cous', e per le polpette arabe dette 'falafel'.
Bisogna notificare che i ceci orientali e occidentali sono differenti, il primo è piccolo e rossiccio, il secondo è più grande e giallognolo.
Sembra che i ceci siano arrivati in Italia tramite la colonizzazione romana dell'Egitto. I Romani infatti importarono questo legume, fino ad allora sconosciuto, che adoravano consumare friggendolo nell'olio d'oliva.
Ad oggi, i ceci non sono molto utilizzati nella cucina contemporanea, di solito a favore di legumi come piselli, fagioli e lenticchie.
Tuttavia, restano protagonisti di alcune ricette tradizionali regionali, tra cui la 'paniccia'.
La paniccia, o 'panissa', è una tipica preparazione ligure, fatta utilizzando la farina di ceci esattamente come per la più famosa 'farinata'. Nata quando la farina bianca era un lusso, e la farina di ceci molto più a buon mercato, la paniccia è un cibo sostanzioso e frugale, e rappresentava nei primi decenni del secolo il piatto unico delle classi operaie.
Quella a seguito è una preparazione tipica, in cui la paniccia viene consumata fritta, ma ve ne sono molte altre, tra cui la paniccia 'in insalata', affettata sottile e accompagnata da lattuga, condita con cipolla, olio, sale e pepe.


Paniccia con le Cipolle (Panissa co-e Cioule):
- 300 gr di farina di ceci
- 2 cipolle bianche
- 1 ciuffo di prezzemolo
- 1 litro d'acqua
- 1 bicchiere d'olio extravergine d'oliva
- sale q.b.

Stemperare la farina in acqua tiepida, cercando di non formare grumi.
Far riposare 2 ore, portare sul fuoco e cuocere per 1 ora circa, rimescolando continuamente.
Salare, quindi versare il composto in un grande piatto da portata, facendolo raffreddare e rassodare.
Affettare le cipolle e tritare il prezzemolo.
Tagliare la polentina a cubetti, mettere i cubetti in padella con olio, cipolla e prezzemolo e far rosolare per qualche minuto.
Quando i dadini di paniccia sono dorati, scolarli e servirli caldissimi.
Adesso vediamo la ricetta più amata dai liguri per la paniccia. Infatti, oltre alle molte preparazioni che la vedono protagonista, la paniccia più buona è sicuramente quella fatta a listarelle e fritta in olio d'oliva.
Le paniccette, un tempo merenda dei bambini più poveri, sono oggi articolo da friggitoria, e vengono servite nei bar alla moda, per essere consumate come accompagnamento ad aperitivi, spumanti e vini bianchi, tra cui naturalmente il nostrano Pigato.

Paniccette Fritte (Panissette Frite):
- 300 gr di farina di ceci
- 1 litro d'acqua
- olio extravergine d'oliva q.b.
- sale q.b.

Stemperare la farina in acqua tiepida, cercando di non formare grumi.
Far riposare 2 ore, portare sul fuoco e cuocere per 1 ora circa, rimescolando continuamente.
Salare, quindi versare il composto in un grande piatto da portata, facendolo raffreddare e rassodare.
Quando la paniccia è ben soda, tagliarla a bastoncini simili alle patatine fritte.
Friggere le paniccette in abbondante olio, scolarle quando sono brunite, salarle e servirle calde.
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