Archivio Storico 2011-2017

x5

La Panada

05 Maggio 2011
Pane avanzato e sapienza contadina
La cucina contadina nella sua semplicità è comunque una cucina molto vasta poiché ogni famiglia, dovendo fare di necessità virtù, la adattava ai propri prodotti dell'orto o della fattoria e ognuna di queste aveva i suoi prodotti e le sue regole.
Si tratta indubbiamente di una cucina molto povera, basata sulla freschezza e genuinità dei prodotti e, nel caso della panada, sulla bontà del pane, sempre preparato rigorosamente in casa. La regola principale era quella del non gettare mai via nulla e ci si arrangiava anche recuperando avanzi dei giorni precedenti. Al pane si abbinava sempre il companatico e quando questo finiva e avanzava il pane lo si metteva in una madia dentro un sacchetto a seccare, per poi essere consumato in diversi modi, anche molti giorni dopo.
Uno di questo modi ha dato origine ad un piatto tradizionale della cucina contadina emiliana, la panada, una sorta di zuppa di pane fatta con pane raffermo, vecchio anche di una settimana.
Questa veniva servita dentro abbondanti scodelle fumanti e accompagnata da un buon bicchiere di lambrusco.
La ricetta è talmente semplice da sembrare banale, ma vi garantisco che si tratta di un piatto che si mangia davvero con gusto, soprattutto nella stagione invernale.

Ingredienti:
1Kg pane tipo ferrarese all'olio o comune raffermo (deve essere vecchio di almeno 5 giorni)
2 spicchi di aglio fresco
due cucchiai di olio (possibilmente di oliva)
un dado per brodo
una foglia di salvia
120 gr. di parmigiano reggiano grattugiato


Fare soffriggere l'olio con l'aglio appena schiacciato e la salvia, appena quest'ultima sarà dorata eliminarla, aggiungere il pane rotto a tocchettoni e 100 gr di parmigiano, versare alcuni mestoli di acqua e il dado precedentemente sciolto, l'acqua sarà sufficiente quando il pane l'avrà assorbita tutta e ne resterà in superficie non più di un centimetro.
Lasciare sul fuoco a fiamma media per almeno 2 ore e mezza.
Sarà pronta quando attorno alla pentola si sarà formata una bella crosticina dorata mentre la zuppa sarà di consistenza cremosa
Servire in piatti da zuppa e spolverizzare con il restante parmigiano reggiano.
Ottima anche in estate, servita fredda, con un buon lambrusco di Sorbara.
Altro in questa categoria: « La Farinata Sarde a beccafico »
primi sui motori con e-max.it
primi sui motori con e-max.it