Il frutto autunnale per eccellenza è la castagna. Conosciuta sin dai tempi più remoti, la castagna è stata per secoli una parte fondamentale dell’alimentazione delle popolazioni più povere. La sua ricchezza in sostanze amidacee la rende infatti più vicina ai cereali, piuttosto che agli altri frutti, e in effetti dalle castagne si può ricavare una farina che rappresenta una valida alternativa a quella classica di frumento. Tra gli altri prodotti forniti da questo versatile frutto possiamo trovare una deliziosa marmellata, nonché mille altre specialità, tra cui i raffinati e rinomati marrons glaçes.
Come composizione la castagna è povera d’acqua, che nel prodotto fresco arriva al massimo al 50%. Per la sua ricchezza in amido e carboidrati (meno in grassi e proteine, presenti tuttavia in tracce abbastanza rilevanti), la castagna è un frutto energetico e piuttosto calorico (circa 170 kcal ogni 100 gr di prodotto), poco adatto alle diete, ma molto utile a chi pratica sport anche a livello intensivo. Il suo elevato contenuto in zuccheri, in particolare in saccarosio (circa 7 gr ogni 100 gr di prodotto), oltre che in glucosio e fruttosio (presenti in tracce), la rende un’eccellente fornitrice di energia di rapido utilizzo, il che è utile agli sportivi ma anche alle persone soggette a stress.
Per lo stesso motivo però, un consumo elevato è sconsigliato ai diabetici.
Il suo elevato contenuto in fibre è utile per stimolare la mobilità intestinale, per il ripopolamento della microflora batterica e per la riduzione del colesterolo. Se ne consiglia il consumo soprattutto ai soggetti predisposti alla gastroenterite e ai disturbi dell’apparato digerente, in quanto la castagna ha anche proprietà antinfiammatorie.
Tali proprietà sono dovute alla sua ricchezza in sali minerali, in particolare potassio, fosforo, magnesio, calcio e ferro. E’ inoltre una fonte privilegiata delle vitamine del complesso B, la B1 e la B6 in particolare, che ne fanno un toccasana per il mantenimento della buona salute del sistema nervoso centrale. Sempre per la sua ricchezza in minerali la castagna è consigliata a chi soffre di anemia.
Questo frutto contiene infine ottime quantità di cellulosa naturale, il che lo rende un toccasana per il sistema venoso e per la prevenzione di varici ed emorroidi. Per lo stesso motivo può essere utile bere l’acqua di cottura delle castagne stesse.
Anche il castagno, cioè l’albero che dà origine a questo frutto, è ricco di proprietà, apprezzate soprattutto nel campo della fitoterapia e della cosmesi. Dalle foglie si ricava un decotto che è molto utile per la cura delle malattie da raffreddamento, dell’influenza stagionale, della tosse ostinata (in questo caso una maggiore efficacia sarà assicurata dall’aggiunta di miele al decotto), e dei disturbi gastrointestinali, in particolare i bruciori di stomaco.
Il decotto di foglie di castagno è utile anche per le applicazioni esterne, ad esempio contro i reumatismi e la gotta.
Tra le proprietà apprezzate nel mondo della cosmesi, ricordiamo che molti prodotti per i capelli sono a base di castagne o di foglie di castagno. Ecco qualche suggerimento per le applicazioni casalinghe.
- Per chi ha i capelli biondi scuri o castani: applicare la polpa cotta e schiacciata delle castagne sul cuoio capelluto schiarisce naturalmente i capelli e dona dei riflessi dorati. Tenere in posa 20 minuti.
- Per chi ha i capelli castani: aggiungere all’ultimo risciacquo l’acqua in cui siano state lessate le castagne rinforza i capelli, intensifica il colore e regala dei riflessi molto caldi.
- Per chi ha i capelli spenti: applicare le bucce delle castagne cotte sui capelli dopo lo shampoo rende la chioma più luminosa. Dopo ½ ora sciacquare con acqua fredda.
- Per chi ha i capelli grassi: aggiungere all’ultimo risciacquo l’acqua in cui siano state lessate le castagne aiuta a regolare la secrezione di sebo e ad alleggerire i capelli.
Sempre nella cosmesi, troviamo molte creme per il viso a base di castagne, dalle proprietà emollienti e ammorbidenti, specie per la pelle matura.
Le castagne sono tra i pochi cibi veramente naturali, per i quali non ci sia bisogno di andare a spulciare nei negozi di agricoltura biologica. Procurarsele infatti è molto facile, perché il castagno è un albero estremamente diffuso anche attorno alle grandi città, e per fare il pieno di castagne non c’è niente di meglio che farsi una bella passeggiata nel bosco. Tuttavia, anche quelle presenti in commercio provengono di solito dalla raccolta nei boschi, e più raramente dalla coltivazione, nella quale comunque molto difficilmente vengono utilizzati prodotti chimici.
Di solito la coltivazione dei castagni è legata alla produzione dei marroni.
Occorre infatti distinguere la castagna dal marrone. La castagna è il frutto dell’albero selvatico, mentre il marrone è il frutto dell’albero coltivato, selezionato in modo che il frutto sia di dimensioni maggiori e più regolari. I marroni sono utilizzati di norma nell’industria pasticcera e conserviera, in particolare per la produzione di marrons glaçes, ma anche di castagnacci e di marmellate pregiate.
L’unico difetto di questo frutto sta nella difficoltà di conservazione, infatti la sua elevata naturalità ne fa un bersaglio facile per lo sviluppo di parassiti, in particolare muffe e vermi (i tipici vermetti da castagne). Questo problema può essere ovviato conservando le castagne lavate e ben asciutte in scatole di latta.
Alcune varietà di questo frutto hanno ottenuto la certificazione IGP, è il caso della castagna di Marradi e del Mugello.
Da sempre il castagno è simbolo di longevità, perché sono molti i castagni ultracentenari, ve ne sono diversi anche in Italia. Il castagno più vecchio d’Europa si trova in Sicilia, e sembra che fosse già millenario ai tempi di Giulio Cesare. Secondo le stime infatti, questo albero ha circa 4000 anni, e si trova a Sant’Alfio, alle pendici dell’Etna. E’ stato soprannominato “il castagno dei 100 cavalli”, in quanto (secondo una leggenda) nel 1345, un corteo reale, sorpreso da un violento temporale, trovò riparo all’interno del suo tronco cavo assieme a 100 cavalli e relativi cavalieri.
Sia come sia, il castagno viene considerato da moltissime popolazioni un simbolo e un augurio di lunga vita, e infatti presso molti paesi è d’uso fare le culle per i bambini in castagno, per farli crescere sani e robusti.
Sono moltissime le ricette che hanno le castagne come protagoniste, ecco la più tradizionale di tutte: il castagnaccio.
Castagnaccio:
- 50 gr di zucchero
- 400 gr di farina di castagne
- 20 gr di pinoli
- 250 ml di latte
- 2 bicchieri d’acqua
- rosmarino q.b.
- semi di finocchio q.b.
- olio d’oliva q.b.
- sale q.b.
Mettete la farina in una ciotola e aggiungete l’acqua e il latte, mescolando fino a che non avrete un composto denso e omogeneo. Unite il sale, lo zucchero e 2/3 cucchiai d’olio d’oliva, mescolate ancora bene fino ad omogeneità, quindi mettete da parte il preparato.
Ungete una teglia rotonda d’olio, quindi versatevi l’impasto stendendolo bene, magari con l’aiuto di una spatola. Cospargete di rosmarino, pinoli e semi di finocchio tutta la superficie, aggiungete un giro d’olio d’oliva, quindi mettete in forno preriscaldato a 180°C per 40 minuti.
Fate riposare e servite freddo.
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La castagna, è arrivato l’autunno.
la castagna è stata per secoli una parte fondamentale dell’alimentazione delle popolazioni più povere.
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Papille gustative