Il peperoncino è uno dei tanti ortaggi “immigrati” grazie a Cristoforo Colombo, in Italia viene coltivato soprattutto al sud, che, con la sua cucina saporita ha fatto di lui un protagonista.
A differenza del cugino meno “pepato”, cioè il peperone vero e proprio, è molto più digeribile, anche se a causa del suo sapore potente viene usato più come spezia che come ortaggio vero e proprio.
Per quanto la tesi sia ancora in fase di studio, è oramai assoldato che la Capsaicina, la sostanza contenuta in questi frutti che provoca in buona parte il sapore piccante, è un acceleratore metabolico, utile nelle diete dimagranti.
A questo si aggiungono gli ormai certificati poteri antidolorifici della sostanza, che viene usata per la cura del mal di testa, oltre che per la prevenzione di arteriosclerosi e infarto, in quanto funziona da vasodilatatore.
Infine, è scientificamente provato che il peperoncino, assieme al ben noto potere afrodisiaco, abbia proprietà antiossidanti e antidepressive, oltre a contenere in quantità elevate le vitamine A, C, D.
Che la scienza abbia confermato o no le sue molteplici doti, il peperoncino è ormai un protagonista indiscusso della cucina mediterranea, al punto da meritarsi un sito ufficiale
www.peperoncino.org
che conta solo in Italia 5000 iscritti.
Quindi, tradizione o scienza che sia, aggiungiamone un pizzico ai nostri piatti.
Oltre alla linea, di sicuro ci guadagnerà l’umore!
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Il peperoncino, piccante amico.
La sostanza piccante contenuta in questi frutti è un acceleratore metabolico, utile nelle diete dimagranti
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Papille gustative