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La Pizza, un cibo “Anticrisi”

31 Gennaio 2013
Simbolo dell'arte di arrangiarsi
Per qualche motivo, un cibo che da sempre è simbolo di povertà e dell’arte di arrangiarsi (non dimentichiamo che il luogo che più di tutti ne rivendica la paternità è Napoli, città tristemente famosa per i periodi di profonda miseria che ha dovuto attraversare…), in questo momento di crisi è diventata il simbolo del perduto benessere.

Molto spesso infatti, ai telegiornali si sente gente affermare con tristezza “non posso permettermi neppure di portare i miei figli a mangiare una pizza”, quasi come se questo cibo, nato povero, fosse diventato negli anni del boom economico uno dei simboli del potere economico, che si traduceva nella possibilità di andare frequentemente a mangiare fuori.

Eppure, anche ai giorni nostri, la pizza va fiera delle sue origini popolari, e reclama, attraverso i menù delle pizzerie, il suo antico ruolo di pietanza che salva il popolo dalla fame.
In un momento storico come quello che stiamo attraversando potrebbe sembrare un controsenso, legati come siamo ai simboli del consumismo, eppure la pizza può davvero diventare un alimento “anticrisi”.
Ecco come.

Tanto per cominciare, la pizza è composta da ingredienti molto semplici e soprattutto economici. Ma più di tutto, la pizza può diventare una preziosa alleata dell’economia domestica perché partendo da una base semplice, la si può arricchire con qualsiasi ingrediente rimasto ad intristire in frigorifero, magari perché in quantità troppo irrisoria per essere utilizzato in altro modo.

Che dire magari di quel mezzo cespo di radicchio rimasto nel vano della verdura, di quelle due forchettate di stracchino che stanno per scadere o di quei fondi di verdure sott’olio di cui non sapevate cosa fare?
Preparare una base per la pizza richiede poco tempo e poca spesa (la farina ha ancora un costo molto contenuto e una resa altissima), e può essere farcita velocemente e con fantasia.

Inoltre, si può impastare in grande quantità una volta sola e poi dividere l’impasto in porzioni da congelare, per tirarle fuori dal freezer quando manca il tempo per fare la spesa…o quando mancano i soldi.
Ecco qualche ricetta per creare pizze appetitose e saporite con gli avanzi che si possono trovare nel frigorifero o con gli acquisti fatti in eccesso, magari sull’onda di qualche offerta speciale del supermercato. Sono dosi per 4 persone.

Pizza Super Vegetariana:
- 400 gr di pasta da pane (in blocchi da 100 gr oppure in un unico pezzo)
- 200 gr di avanzi di verdura fresca
- 200 gr di mozzarella
- 4 cucchiai d’olio d’oliva
- Aromi a piacere
- Sale e pepe q.b.

Lavate le verdure e tagliatele a dadini, quindi mettetele in padella ad insaporire con 2 cucchiai d’olio per qualche minuto, lasciandole piuttosto sode.
Lavorate la pasta da pane per ammorbidirla, stendetela su una teglia unta con 1 cucchiaio d’olio facendo attenzione a mantenere i bordi più spessi (in alternativa, dividete la pasta in quattro e fate quattro pizze rotonde).
Disponetevi sopra la mozzarella tagliata a fettine, le verdure e gli aromi tritati, condite con l’olio rimasto e un pizzico di sale e pepe.
Mettete a cuocere a 200°C per 20 minuti.

Pizza Bianca ai Formaggi:
- 400 gr di pasta da pane (in blocchi da 100 gr oppure in un unico pezzo)
- 200 gr di avanzi di formaggio (fontina, sottilette, emmenthal)
- 50 gr di pancetta (o prosciutto) a cubetti
- 2 uova
- 2 cucchiai d’olio d’oliva
- 4/5 foglie di salvia
- Sale e pepe q.b.

Tagliate il formaggio a striscioline.
Rosolate la pancetta in padella per farle prendere colore
Lavorate la pasta da pane per ammorbidirla, stendetela su una teglia unta con 1 cucchiaio d’olio facendo attenzione a mantenere i bordi più spessi (in alternativa, dividete la pasta in quattro e fate quattro pizze rotonde).
In una terrina mescolate le uova, la pancetta, i formaggi e una presa di pepe, quindi versate il composto sulla pasta, condite con l’olio rimasto e un pizzico di sale.
Cospargete la pizza con la salvia spezzettata e mettete a cuocere a 200°C per 20 minuti.

Pizza “Fuori di Testa”:
- 400 gr di pasta da pane (in blocchi da 100 gr oppure in un unico pezzo)
- 50 gr di avanzi di verdure sott’olio
- 1 cucchiaio di olive denocciolate
- 1/2 filetti di acciuga
- 50 gr di avanzi di salumi
- 50 gr di avanzi di formaggio
- 2 cucchiai d’olio d’oliva
- Salsa di pomodoro q.b.
- Sale e pepe q.b.

Tagliate a pezzetti le acciughe, le olive e i salumi.
Lavorate la pasta da pane per ammorbidirla, stendetela su una teglia unta con 1 cucchiaio d’olio facendo attenzione a mantenere i bordi più spessi (in alternativa, dividete la pasta in quattro e fate quattro pizze rotonde).
Disponetevi sopra la salsa di pomodoro, le verdure, i salumi, il formaggio, le acciughe e le olive, condite con l’olio rimasto e un pizzico di sale e pepe.
Mettete a cuocere a 200°C per 20 minuti.

Pizza “Mi Togli il Fiato”:
- 400 gr di pasta da pane (in blocchi da 100 gr oppure in un unico pezzo)
- 400 gr di tonno al naturale (oppure avanzi misti di pesce privo di lische)
- 3 cipolle
- 1 spicchio d’aglio
- 4 cucchiai d’olio d’oliva
- Salsa di pomodoro q.b.
- Prezzemolo q.b.
- Sale e pepe q.b.

Tagliate le cipolle a fettine sottili e l’aglio a rondelle.
Fate imbiondire aglio e cipolle in 3 cucchiai d’olio, facendo attenzione che rimangano croccanti.
Lavorate la pasta da pane per ammorbidirla, stendetela su una teglia unta con 1 cucchiaio d’olio facendo attenzione a mantenere i bordi più spessi (in alternativa, dividete la pasta in quattro e fate quattro pizze rotonde).
Disponetevi sopra la salsa di pomodoro, le cipolle, il tonno, l’aglio e il prezzemolo tritato.
Condite con l’olio rimasto e un pizzico di sale e pepe.
Mettete a cuocere a 200°C per 20 minuti.
(Per una cena a 2 la sconsiglio caldamente…)

Ovviamente, questi sono solo alcuni esempi, in realtà la pizza si può condire relativamente con qualsiasi cosa, che si tratti di avanzi reperiti in frigo o di alimenti a basso costo acquistati al discount. C’è solo l’imbarazzo della scelta.
In fondo, non è un caso se l’okonomiyaki, la famosa pietanza giapponese, proprio per la sua capacità di liberare il frigo dagli avanzi è stato ribattezzato “pizza giapponese”.

Da sempre, la pizza ha rappresentato per molte popolazioni la differenza tra fame e sopravvivenza.
Oggi attraversiamo una fase socioeconomica che, pur non evidenziando una povertà “lampante” come quella dei secoli passati, indubbiamente rivela una situazione di profondo disagio sociale.
Aiutiamo quindi quest’umile alimento a tornare al suo ruolo originario, consentendogli di venirci in soccorso in questo periodo così difficile, sostituendo sulle nostre tavole il piatto di pasta che dice “siamo in difficoltà” con una bella di fetta di pizza che, nella sua allegria, anche se fatta di avanzi, sorride e dice “ce la faremo”.

(per la foto si ringrazia Il Forno di Sensoli di Genova Certosa)
primi sui motori con e-max.it
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