Archivio Storico 2011-2017

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Un viaggio del gusto liscio come… l'olio

19 Gennaio 2013
Racconti vegetali di varietali extravergine
Lo zaino era pesante. Oramai però avevo deciso: si va a piedi e perciò sono partito, attraversando Vienna, con il mio carico di "racconti unti" che questa volta avevano nomi belli, sonori, poetici. Roggianella, carolea, cipressino, grossa di Cassano. Questi erano gli scrittori vegetali che avevo deciso di portare con me a casa del mio amico Domenico per un viaggio degustazione tra gli evo calabri. Divulgare cultura dell' olio evo qui nella capitale austriaca è una sfida che prende forza proprio da questi momenti di verifica e pianificazione di nuove proposte e nuovi punti di vista da proporre sull'olio evo italiano, olio che ha decine di sfumature del bello e del buono che non possono restare sconosciute.

Il viaggio geografico di queste splendide lattine, scrigno di sapori, ideate e riempite di gusto dalla mia amica Alessandra era stato lungo. Prima l'arrivo dalla Calabria a Mantova, poi un volo verso Vienna ed ora a "dorso di mulo", io, verso la loro piccola conferenza degli aromi, verso la liberazione del vento che era nelle loro foglie, verso un assaggio-ascolto. Un racconto, il loro, fatto anche di post e di righe social che li avevano certo preceduti. L'editore di questi racconti vegetali, come ho detto prima, era stata la mia amica Alessandra, anima di Azienda agricola Doria, che già mi aveva raccontato di loro, i suoi oli monovarietali, attraverso le nostre amichevoli conversazioni on line.

Ha lavorato a lungo, Alessandra, su queste sue "creazioni vegetali", anno dopo anno, con passione. Come un compositore che ricerca la giusta fuga, l'armonia profonda, il sound. Ero molto curioso però di incontrarli di persona dopo averne sentito raccontare, assieme all'amico Domenico Pugliese (Casa Caria) che a Vienna sta facendo un bellissimo lavoro di divulgazione della cultura degli evo, forse ancora più di me. Per lui, calabrese puro sangue, ogni volta che assaggiamo oli della sua terra è un po' come respirare aria di casa e sentire vecchi amici. Eravamo perciò pronti, seduti alla tavola, in un appartamento viennese che suonava e trasudava di Jugendstil. Mele di resettaggio degli aromi in bocca, insieme a semplici pane ed acqua erano pronti.

Iniziavamo il nostro viaggio-assaggio con una vecchia conoscenza per Domenico, la carolea, che ci invadeva subito il palato con le sue note vegetali, erba e foglia su tutto, carciofo e mandorla in sottofondo. Ottimo e rapido era il lavoro di selezione del frutto fatto in uliveto, Alessandra aveva saputo cogliere il segnale del "sono pronta" che le olive danno sempre a chi le cura. Amaro e piccante molto equilibrati. Un bell'inizio del nostro viaggio polifenolico.

Fetta di mela, della mia produzione famigliare carinziana, e affrontavamo il cipressino o Olivo di Pietrafitta, località pugliese da cui partì ai primi del novecento. Varietà che in pochi lasciano cantare da solista. La sua storia è legata alle battaglie contro il vento, il nome stesso ricorda la sua attitudine ad essere ulivo fitto di foglie, che fa muro, resistente ai venti salmastri. In questa sua capacità viene da tempo usato, specie in Sardegna, ma qualcuno ha pensato che lo si potesse lasciare esprimere anche nel suo canto profondo, quello che solo le sue olive e il suo olio potevano far sentire. Ed eccolo in olio. Si sentono i suoi polifenoli, subito amari, poi il piccante arriva, mai sfacciato. Un olio che diceva che l'ulivo cipressino si era trovato molto bene nei terreni di Alessandra. Diceva che è stato amato e che finalmente qualcuno aveva creduto in lui e lui ricompensava. Erba e foglia erano molto equilibrate e la sua lunghezza in bocca notevole. Un ulivo che non ha paura del vento e questo nel suo olio si sente.

La roggianella stupiva da subito, i suoi punti di amaro netti, piccante educato, sentori lontani di erbe aromatiche. L'olio assomigliava al suo nome: gentile e poetico. Ho subito pensato che i pesci avrebbero potuto amare questo olio alla follia.

Con la grossa di Cassano entravamo poi nel fruttato intenso, il pomodoro usciva netto e il carciofo pure. Prevalenza di un bacio dolce. Arrivato a casa, più tardi, provavo anche la Grossa di Cassano di casa Doria con una fetta di pane bianco e neutro, leggermente tiepido. Sogno di dolcezza.
Una telefonata improvvisa interrompeva improvvisamente la nostra bella conversazione-assaggio-viaggio tra i racconti calabri e piacevolmente unti di Alessandra. Era mia moglie che mi rammentava l'ora, già tarda, e la nostra mostra d'arte moderna che ci attendeva a Klosterneuburg. Dovevo scappare, mi aspettavano altri 25 minuti a piedi per tornare, prendere poi l'auto e ripartire . Salutavo perciò Domenico, che mi riforniva di limoni bio, calabri, appena arrivati, e ripartivo, pedis calcantibus, sulla via del ritorno.
Quanti viaggi si possono fare in un bell'appartamento Jugendstil di Vienna con oli evo perfetti. Grazie Ale per queste emozioni che ci hai regalato, per questi rapporti che hai saputo costruire con la tua comunità vegetale. Quante nuove ed emozionanti proposte "unte" attendono i nostri amici austriaci, attenti viaggiatori del gusto ed amanti del buono e del bello.
primi sui motori con e-max.it
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