Il miele è uno degli alimenti più conosciuti e consumati sin dall’antichità.
Un tempo raccolto in natura dagli alveari selvatici, oggi viene prodotto su vasta scala grazie all’apicoltura, cioè alla gestione sistematica di un certo numero di arnie le cui api vengono più o meno “forzate” a bottinare in aree selezionate, e il cui prodotto viene estratto in maniera oculata al fine di assicurare il guadagno dell’apicoltore, ma anche la sopravvivenza della colonia stessa.
Altamente energetico e digeribile, costituito in larga parte da zuccheri semplici ed immediatamente assimilabili, il miele è un alimento prezioso, vivo, che dovrebbe essere consumato tal quale senza interventi industriali di alcun genere.
La pastorizzazione e la raffinazione infatti, pur garantendo una migliore conservazione del prodotto, possono privare il miele di alcune sostanze essenziali, in particolare delle vitamine termolabili come la vitamina C, a causa dell’utilizzo di temperature tra i 70 e gli 80 °C.
I mieli normalmente presenti in commercio sono di tipo sia biologico che industriale, ognuno con le sue caratteristiche peculiari.
Il miele biologico si distingue per la presenza della cera, che ne determina la caratteristica opacità, e per l’aspetto denso e cristallino, naturale evoluzione del miele naturale.
Maggiormente ricco di sostanze nobili, può presentare però un sapore più intenso, a volte non gradito a tutti.
Il miele industriale invece si presenta liquido e trasparente, forse più semplice da utilizzare nella cucina casalinga, meno suscettibile alla fermentazione e alla contaminazione batterica, ma anche meno ricco di sostanze nutritive, a causa dei processi industriali legati alla produzione su ampia scala, cui il prodotto viene sottoposto.
Quindi, sarebbe consigliabile usare il miele industriale nella vita di tutti i giorni, ed impiegare il miele naturale, o di agricoltura biologica, per scopi terapeutici.
Il miele è uno dei prodotti di punta del mercato solidale, e il miele di CTM Altromercato in particolare proviene rigorosamente da agricoltura biologica, soprattutto da piccole imprese situate in Messico e Cile.
- Miele Valvidia – Cile
Il miele “Valvidia” è un miele millefiori proveniente dal Cile, dal sapore dolce e persistente con sentori di fiori di campo, color oro chiaro, con consistenza cremosa e cristalli finissimi.
Frutto di un progetto nato nel 1980 grazie ad un finanziamento dell’ONG Misereor, il miele Valvidia è prodotto dall’Apicoop Itda, nella regione di Valvidia, con l’obbiettivo di ottenere un miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni locali, arricchire l’alimentazione familiare e porre le basi per una ricostruzione sociale ed una organizzazione economica autonoma dopo anni di dittatura militare.
Attualmente lavorano al progetto 1000 famiglie, distribuite su 1200 km circa di territorio, che si sono raccolte in una cooperativa, all’interno della quale viene gestita direttamente la produzione e la distribuzione del prodotto.
- Miele Lacadone – Messico
Il miele “Lacadone” è un miele millefiori prodotto in Messico, nella selva Lacadona dello Yucatan, che ha tra le sue caratteristiche distintive la grana grossa e vellutata, il profumo fruttato ed un lieve retrogusto di caffè, perché le api bottinano anche su queste piante.
La sua produzione è gestita dal progetto Kabi’tah, nato nel 1989 grazie all’ONG Educe.
Il progetto nacque per consentire ad alcuni apicoltori dello Yucatan di liberarsi degli intermediari, ed attualmente conta circa 300 soci, tutti di etnia Maya, che vivono nel cuore della penisola dello Yucatan e che grazie a questo progetto hanno sviluppato negli anni attività educative per oltre 25 comunità.
- Miele Flor de Campanilla – Messico
Il miele “Flor de Campanilla” è un miele millefiori prodotto da fiori selvatici del sud del Messico, bottinati nella foresta di Oaxaca, ed è certificato da agricoltura biologica. La sua produzione esclude l’intervento di pesticidi e sostanze nocive, e le arnie sono poste a grande distanza da eventuali fonti d’inquinamento. Si presenta cristallizzato, con consistenza morbida ed uniforme, buona spalmabilità e sapore fresco e speziato, molto gradevole, dal profumo persistente.
La sua produzione è gestita dalla cooperativa Flor de Campanilla, nata nel 1992 e formata ad oggi da circa 30 soci, che possiedono circa 60 arnie a testa.
I membri della cooperativa appartengono all’etnia mixteco, e si dedicano oltre che all’apicoltura all’agricoltura di sussistenza, basata in particolare su mais e fagioli.
Fino al 1996 la cooperativa contava circa 2000 arnie, ma il progetto fu gravemente danneggiato dal ciclone del 1997, che distrusse quasi il 20% dei nuclei produttivi. Oggi il progetto è in ripresa, e l’apicoltura copre circa il 75% del reddito dei membri della cooperativa.
- Miele Fiori di Arancio – Messico
Miele monoflora prodotto grazie ad un progetto di apicoltura nomade, che sposta le arnie per favorirne la bottinatura nelle zone coltivate ad aranceti, in particolare tra Moleros e Veracruz.
Tra le sue caratteristiche vi sono il profumo aromatico, il sapore intensamente agrumato e la consistenza naturalmente liquida.
La sua produzione è affidata al progetto Bajo el Volcan, nato nel 2001 grazie all’ONG Educe, che ha coinvolto nel progetto 37 produttori che dipendono al 100% da queste attività.
Attualmente la produzione è stata estesa a pappa reale, propoli e polline, e l’attività produttiva garantisce ai lavoratori uno stipendio giornaliero medio di 90 pesos messicani, mentre la media del territorio è di circa 35 pesos.
Educe assicura inoltre al progetto i finanziamenti in caso di necessità, esporta i prodotti nel circuito del Fair Trade e conduce corsi d’aggiornamento sui metodi di produzione.
Il progetto Bajo el Volcan è in costante espansione.
Il miele sino a 2 secoli fa era l’unico dolcificante conosciuto e le prime testimonianze sul suo utilizzo risalgono al 6000 a.C., anche se è ormai accertato il suo consumo in epoca preistorica, grazie ad alcuni recenti ritrovamenti.
Il suo impiego era diffuso in tutte le civiltà, da quella mesopotamica a quella greco-romana, fino ai nativi americani, presso i quali l’utilizzo di questo prodotto non era limitato al solo campo alimentare, ma anche a quello medico.
Veniva sfruttato infatti per la cura di infiammazioni, infezioni, ferite e morsi di serpenti.
Queste proprietà terapeutiche sono ormai note anche alla moderna farmacologia, e il miele viene quindi impiegato spesso nella cosmesi e nella medicina, oltre che per la produzione di sottoprodotti alimentari legati in particolare all’industria dei conservanti.
Da sempre oggetto di scambio e commercio cosmopolita quindi, il miele rappresenta oggi per il mercato ecosostenibile non solo un prodotto di pregio, ma anche un vero e proprio simbolo di integrazione, solidarietà e riscatto per tutte le popolazioni che vengono coinvolte nella sua produzione.
Fonte: CTM Altromercato.
(Per le foto si ringrazia Fausto Delegà.)
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