Archivio Storico 2011-2017

x5

sua Maestà RE TARTUFO

29 Maggio 2012
Non solo Alba...
Sfuggente, misterioso ed irraggiungibile frutto della natura, tutti dicono di conoscerlo ma non sanno definirlo, tutti riescono a percepirlo ma pochi riescono veramente ad assaporarlo… e nessuno mai riuscirà a cogliere la sua anima!
È il tuber magnatum pico, il re indiscusso di tutti i tartufi, l’Araba Fenice della gastronomia internazionale, il cibo degli dei per eccellenza, l’unico tra le meraviglie offerte da madre natura che non si coltiva e non si semina... lo si può solo desiderare!

Fratello gemello di quello più famoso di Alba, la qualità del Tartufo Bianco Pregiato, raggiunge la sua massima espressione in Toscana nei fondovalle delle bellissime colline Sanminiatesi, all’ombra di boschi misti, in simbiosi con piante altrettanto nobili quali la querce, il pioppo e il tiglio, in un terreno prevalentemente ombreggiato ed umido; è qui che madre natura lo cresce, in un habitat ideale unico al mondo, capace di esaltarne al meglio il sapore e il profumo.

Il tartufo, come molti già sapranno, è un fungo ipogeo (sotterraneo) che vive nel terreno stabilendo uno stretto rapporto con le radici di varie piante verdi che lo circondano: da esse si nutre prelevando sostanze organiche indispensabili per la sua vita e “ricambia” rendendo più facile l’assorbimento di acqua e sali minerali dal terreno da parte degli alberi.

La sua nascita è un mistero che appassiona tutti coloro che lo avvicinano e pertanto la sua storia affonda le sue radici così profondamente che è difficile, alle volte, fare distinzione tra quella che è realtà e quella che è il mito, la leggenda o solamente pura fantasia: un antico detto popolare, ancor oggi tramandato dai nonni della campagna sanminiatese, dice che “fra Doderi e Montoderi (due siti di cui resta traccia nei documenti medievali dell’Archivio Storico di San Miniato) c’e’ un vitello d’oro”: sembrerà strano ma… quelle sono le terre dove si trovano i Tartufi Bianchi più buoni del mondo...
Molte sono le genti e molti sono i popoli che sono rimasti affascinati dal “mistero” che avvolge i Tartufi…
Greci e Romani lo consideravano un “Cibo divino” con potenti poteri afrodisiaci e sicuramente non sbagliavano visto che… è un frutto che fa perdere la testa molto facilmente!
Galeno, medico greco del II secolo, scriveva: “il tartufo è molto nutriente e può disporre della voluttà!”, oppure Plinio ai romani, nella Naturalis Historia, lo considera “un miracolo della terra, che cresce senza radici e che non si può seminare”. Nel primo secolo d.C., grazie al filosofo greco Plutarco di Cheronea, si tramandò l’idea che nascesse dall’azione combinata dell’acqua, del calore e dei fulmini.
Dalla sua stravagante “intuizione” trassero ispirazione vari poeti; uno di questi, Giovenale, spiegò la mia origine come frutto di un fulmine scagliato da Giove in prossimità di una quercia (albero ritenuto sacro dal padre degli Dèi) e strana coincidenza… Giove era anche famoso per la sua prodigiosa attività sessuale!!!

Leggenda a parte, oggi il Tartufo Bianco è una realtà presente sulla tavola dei buongustai di tutto il mondo: è desiderato e amato dai migliori chef internazionali che con la loro maestria lo coccolano e lo adagiano su ogni piatto rendendolo assolutamente irresistibile. Purtroppo il pensiero di molte persone che tentano di avvicinarlo va al suo alto valore commerciale e si lasciano intimorire dal prezzo preferendomi olio, burro o altri prodotti “al tartufo”… che di tartufo poi hanno veramente poco o niente! Cloni ed essenze hanno un sapore forte e fastidioso, quello del Tartufo fresco invece è rotondo, delicato, raffinato, insomma una vera e propria prelibatezza che allieterà il vostro palato.

Il mio consiglio? Meglio una volta meno ma mangiate Tartufo fresco, quello vero... quello Bianco Di San Miniato, farete un regalo gradito al vostro corpo e alla vostra anima!
primi sui motori con e-max.it
primi sui motori con e-max.it