La Primavera è da sempre una vera e propria esplosione di vita, specie di vita vegetale. Dopo un periodo di scheletriche e grigie figure, ondeggianti ai venti, gli alberi e i colori cinerei dei loro tronchi vengono piano piano sostituiti dai verdi brillanti, lucidi, unici. Tornano le foglie a vestire il mondo. Esplodono anche i fiori, seguendo cadenze antiche nell'apparizione dei colori.
Ci possono essere modi diversi di godere di questa magica sinfonia della vita che riprende, ma per chi cerca contatti diretti e molto personali con la natura esplodente, con il verde e gli esseri vegetali,vi è un modo che in questo periodo può dare parecchie soddisfazioni.
Lo chiamerei:"escursionismo goloso". Trattasi di una pratica sportiva rilassante che permette di collegare due benefici molto utili per la nostra salute: il movimento del corpo, in questo caso gambe e piedi, con il movimento in una fase godereccia successiva delle ganasce, della bocca insomma. Cioè dopo la camminata e la oculata raccolta... si mangia.
Serve però qualche piccola attività preparatoria per questo tipo di pratiche tra il culinario e l'atletico. Prima di tutto un abbigliamento adatto, comodo e proteggente, per potersi piegare a piacimento, con qualche piccola contorsione in certi casi, e poi robusto, al punto da non temere perlustrazioni tra vecchie spine di rovo o ramaglie poco avvezze a lasciarsi da noi navigare. Poi contenitori adatti alla raccolta, magari i vecchi cestini di vimini, ottimi, o anche borse in tela, vedete voi. L'importante sarebbe cercare di evitare la proibita, ma sempre circolante, borsina di plastica da ipertutto, orrendo contenitore di vegetali che in questi casi, dopo la raccolta, non godono certo dell'assenza di ossigeno e del bagno turco umido al quale verrebbero sottoposti.
Servono poi alcuni attrezzi, utili, quali un coltello a serramanico ad esempio e in certi casi di delicatezza palmare e digitali, un paio di guanti da giardino, ad esempio nella raccolta di ortiche da zuppa... utilissimi, direi indispensabili.
Poi serve una cosa che spesso viene tralasciata, ma che risulta in queste pratiche addirittura fatale in certi casi: cioè la conoscenza delle varie specie vegetali che vogliamo trovare, raccogliere e portare tra le nostre pietanze, contorni, primi o secondi. È indispensabile sapere sempre molto bene con che tipo di vegetale abbiamo a che fare prima di mettergli... le mani addosso.
Tra le amiche piante ed erbette ve se sono di molto pericolose, funghi velenosi a parte, che contengono comunque sostanze tossiche o dannose per la nostra salute. Una bella lettura educante e formativa, sulle specie vegetali germoglianti nei vari periodi e buone per la tavola, è d'obbligo.
Poi si può partire per fare il pieno di salute e benessere.
Cosa possiamo trovare, scarpinando per campagne e zone naturali, possibilmente pulite e lontane da fonti di inquinamento, in questo periodo primaverile? Non citerò ovviamente tutte le specie disponibili, sarebbero tante, ma mi limiterò a raccontarvi e a consigliarvi relativamente a quelle che io amo e che ritengo le più buone... nel piatto.
Tra queste un posto speciale riservo ogni anno ad un vero e proprio scrigno di salute e sapore: la Silene, Silene Vulgaris, che in questi giorni, stimolato dalle piogge, sta ricacciando germogli squisiti. Lo potete guardare, e anche sentirne parlare, qua: http://youtu.be/vHcqUaGtA7k . La sua bontà nei risotti e nelle frittate è straordinaria. Pianta ricca di inulina, qui potete leggere le sue proprietà: http://www.albanesi.it/Alimentazione/inulina.htm, inoltre se proprio volete saperne molto di più: http://www.piantespontaneeincucina.info/documenti/schede_delle_principali_specie_della_tradizione_alimentare/silene_vulgaris.pdf
In zone di ripa, poi, e con la sua predilezione per le scalate c'è il Luppolo, noto in tutta Italia con vari nomignoli. Anche lui squisito vegetale. Io lo amo al tegame, sempre poi straordinario nelle frittate. Se fatte con uova di anatra meglio ancora. Anche per il Luppolo vale una regola aurea: il risotto con il Luppolo non fa mai male....anzi.
Anche in questo caso vi rimando a: http://www.thais.it/botanica/aromatiche/schedeit/sc_0051.htm
Occhio a non confondere il Luppolo, che si arrampica su ogni pianta a sua disposizione, ad esempio con la Vitalba, che nella prima fase di crescita è a lui simile. Differiscono però in due cose molto semplici e facili da rilevare. Il gambo, che nel caso del Luppolo è sempre pentagonale e non rotondo e la sua ruvidezza pelosa, quasi una piccola limetta, al tatto.
Date un occhio a questo: http://youtu.be/rdWg1hgj908
Per ora mi vorrei fermare qua, altre essenze buone e gustose le riservo per un futuro e imminente articolo. Vorrei chiudere però con una raccomandazione, forse più un consiglio.
Quando si va a caccia di verdure tutti i sensi devono essere attivati. Certamente la vista per individuare, ma anche il tatto come ho detto prima, ma anche l'udito, perché alcune essenze suonano e stridono se sollecitate. Poi fidatevi, dopo un serio allenamento, del vostro naso. La nostra memoria olfattiva è sorprendente. Come fare? Semplice.
Quando avrete le erbe nel sacco imparate ad annusarle, hanno tutte un loro profumo particolare, unico, inconfondibile. Quando poi a casa le avrete lavate, pronte per la cottura, annusatele ancora, il profumo sarà ancora più deciso. Poi imparate il loro profumo quando vanno in cottura, cambia rispetto al fresco, ma rimane sempre molto caratteristico, unico, lieve e soave.
Tutto questo ve le farà amare. Il cibo è amore che diventa alimento.
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La Vispa Teresa avea tra l'erbetta...
Le buone erbe primaverili da gustare
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Papille gustative