Quando si parla del mondo del bio nel vino bisogna però prestare molta attenzione a un delicato aspetto. Biologico non vuol dire che è più buono o che fa meno male, ma semplicemente che il produttore ha voluto identificarsi con questa certificazione perchè le condizioni ambientali del luogo dove sono ubicati i suoi vigneti sono tali per cui è possibile metterlo in pratica.
In ambienti di grande sfruttamento territoriale come per esempio le Langhe, la pratica biologica non è molto diffusa a meno che i vigneti siano in qualche modo protetti naturalmente, circondati da alberi o prati. Un esempio è l'azienda agricola Camparo a Diano d'Alba. La presenza di vigne di altre aziende non biologiche nelle vicinanze potrebbe essere dannosa non per la qualità del vino del produttore biologico ma per la sua certificazione:
ATTENZIONE questo è l'unico aspetto da considerare.
Da anni in Piemonte come in altre regioni a sfruttamento territoriale intensivo, infatti, vige la lotta integrata, un modus operandi a basso impatto inquinante: c'è la tendenza qui da parte di alcuni produttori nel scegliere una sola vigna dove riuscire a produrre almeno un vino ecosostenibile realizzato con bassissimo apporto inquinante come la Nascetta prodotta dall'azienda agricola Le Strette di Novello.
Un'altra discriminante è per esempio la presenza di insetti nocivi che le pratiche biologiche in vigna non riescono a debellare, l'esposizione dei vigneti non a sud con la possibilità quindi di avere frequenti marciumi che portano danni permanenti alla pianta, molti ostacoli si frappongono tra il potenziale produttore biologico e la certificazione. Spesso si decide solo dopo molti anni di errori, prove, tentativi ed esperimenti ad attuare una conversione ma il più delle volte è un rischio.
Il CLIMA con cui molti vignaioli si sono confrontati, come in un'estate piovosa e distruttiva come questa (che ha messo in ginocchio i vigneti del nord e ha portato un'epidemia di peronospora al sud) ha spinto molti di loro a chiedersi se davvero la via del biologico sia quella giusta da seguire. L'agricoltura è una delle poche scienze esatte che ci sono al mondo e se una persona ha il potere e le competenze per potersi fregiare di essere un viticoltore è una grande opportunità, perchè dà la possibilità di poter scegliere sul destino della propria azienda.
Sarebbe un peccato non seguire il biologico di fronte a condizioni ottimali ma sarebbe davvero controproducente seguirla esclusivamente per far parte di un movimento o di una semplice moda. La natura non perdona!