Archivio Storico 2011-2017

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Müller-Thurgau

20 Luglio 2011
Lo svizzero aromatico
Prendiamo spunto, per il nostro appuntamento settimanale, dalla rassegna dei vini da Müller-Thurgau, la ventiquattresima della serie, appena conclusasi nella cornice della Valle di Cembra, a nord di Trento.
Si parla dunque di un vitigno piuttosto popolare in Europa, creato a tavolino nel 1882 dal ricercatore Hermann Müller, originario del cantone svizzero di Thurgau. L'idea era di amalgamare le virtù qualitative del Riesling Renano con quelle di un vitigno dotato di maggiore affidabilità produttiva e precocità di maturazione: come partner pertanto scelse il Sylvaner. O almeno così credeva. Nei decenni successivi, i dubbi sollevati sulla vera origine della cultivar si sono moltiplicati: rappresenta forse un'autofecondazione di Riesling? O piuttosto un incrocio Riesling versus Chasselas? In realtà, gli ultimi accertamenti sul DNA vegetale direbbero trattarsi di un incrocio tra Riesling e Madeleine Royale, varietà pressoché sconosciuta, presente in modeste quantità in Austria, Belgio, Inghilterra e Romania. Qualunque sia la base genetica utilizzata, il risultato è un'uva semiaromatica, alquanto precoce e di discreta vigoria.

Dove troviamo il Müller-Thurgau? E' ben rappresentato nei paesi della fascia mitteleuropea; in particolare, è la varietà più coltivata in Germania. In Italia, il Trentino Alto Adige è la culla d'elezione, ma è presente anche in Val d'Aosta, nel Collio friuliano e in Lombardia. Sorprendentemente, da alcuni anni ha trovato spazio nelle coltivazioni della Sicilia occidentale: nella DOC Alcamo si accaparra ben tre tipologie (Bianco fermo, Spumante Metodo Classico e Vendemmia Tardiva), poi si inerpica sui pendii prospicienti Erice. Infine, in Nuova Zelanda, fino al 1993 era in testa alla graduatoria per superficie coltivata, poi è stato superato dallo Chardonnay.

Si diceva delle caratteristiche biologiche, come la maturazione precoce, la grande adattabilità e la resa produttiva abbondante. In Trentino si è adattato bene ai terreni di media montagna (intorno ai seicento metri d'altitudine) e ciò giova in termini di mantenimento dell'acidità e di concentrazione dei precursori degli aromi. I vini che ne derivano sono piuttosto aggraziati e dotati di un discreto corredo di profumi. L'affinamento di questi prodotti avviene rigorosamente in contenitori inerti, come l'acciaio.

Le peculiarità organolettiche sono tipiche di un vino da gustare giovane e fragrante, magari leggermente frizzante: la tonalità del giallo è chiara e tenue, spesso accompagnata da velature verdoline. La nota aromatica lo rende riconoscibile e conferisce al naso sentori piacevoli: tipica è la reminiscenza di salvia.
Spesso servito in varie tipologie in abbinamento agli antipasti, può senz'altro accompagnare l'intero pasto, purché le portate siano delicate. Una volta stappata, la bottiglia va finita in breve tempo.

In conclusione, per completezza ricordiamo la lunga tradizione di grappe da Müller-Thurgau della val di Cembra.
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