L’origine dell’aleatico è controversa e dibattuta, secondo alcuni è stato introdotto dai Greci in Puglia ed il nome deriva da “LIATIKA” vitigno originario di Creta, secondo altri da “OULIATIKA” da luglio mese in cui matura e poi ancora, secondo alcuni da origine toscana “Uva Ulvatica”. Secondo recenti studi, è parente stretto del Moscato Bianco che per mutazione genetica ha generato il Moscatello Nero identificato con l’aleatico. Questo vitigno ha sempre avuto un ruolo importante nella storia dell’Isola d’Elba, era considerato un vino di lusso e veniva bevuto a Natale. Dopo il periodo di crisi degli anni 70 e 80 la viticoltura elbana è ripartita alla grande con 35 ettari di aleatico e molti stanno ancora investendo nell’isola, conta oggi 160 ettari vitati iscritti a Doc. L’aleatico ha una forte componente zuccherina, aromatica ed acida, garantisce un residuo dolce apprezzabile anche con l’invecchiamento. In Corsica, è la base del “Rappu”, vino dolce usato spesso come aperitivo. Il grappolo è medio piccolo e l’acino è di media grandezza di colore blu molto pruinoso, ed è sottoposto ad acinellatura naturale (l’aborto floreale come avviene nel Picolit – N.d.R.), la foglia è media, pentagonale e trilobata ma talune volte quinquelobata, la pianta ha media vigoria, germogliamento e maturazione precoce, ha una media tolleranza alle malattie crittogamiche, non sopporta le primavere umide e zone ombreggiate.. I sentori sono di frutta matura, violetta e confettura, invecchia sia in acciaio che nei caratelli, il risultato è un passito morbido, dolce e fortemente caratterizzato da sentori varietali e fruttati. Le tecniche di appassimento delle uve sono molto diverse da azienda a azienda, c’è chi le appassisce al sole (per 25-30 giorni) chi all’ombra (circa tre settimane), chi sulla pianta e chi in locali termocontrollati per poi torchiarle ed il mosto lasciato a fermentare in botti e successivamente travasarlo a dicembre. L’appassimento al sole a degli svantaggi in quanto l’uva si scalda e si può cuocere mentre all’ombra l’uva può marcire, il difficile è trovare la via di mezzo. Un appassimento troppo breve produce un vino poco dolce se non addirittura secco, un appassimento troppo lungo provoca una eccessiva concentrazione di zuccheri, una fermentazione difficile, una diminuzione di acidità o addirittura l’arresto della fermentazione alcolica, bere l’aleatico è un fattore di piacere, deve riempire la bocca e dare gioia. Oltre che rientrare nella nuova Docg Toscana, l’aleatico partecipa anche in altre Doc Italiane, Aleatico di Puglia Doc, Aleatico di Gradoli Doc, Aleatico passito della Val di Cornia Doc, Sovana Aleatico Doc e Vernaccia di Pergola Doc (Marche). L’Isola d’Elba, ferrosa e vulcanica, terra di elezione dell’aleatico. L’aleatico ha avuto la Doc nel 1994 e prossimamente verrà riconosciuta la DOCG, il disciplinare prevederà un minimo di 5.000 ceppi per ettaro. Il territorio della Val di Cornia è molto diverso dall’Isola d’Elba, vi sono 5 aziende che producono aleatico ed ognuno è diverso dall’altro come è giusto che sia anche perché altrimenti sarebbe un appiattimento del gusto, il territorio va fatto conoscere. Il grande scoglio è riuscire a vendere l’aleatico in quanto sul mercato si trovano molteplici vini aromatici che si spacciano per aleatici dell’Elba a pochissimo prezzo per non dire taroccati.. L’aleatico, una volta assaggiato ci si innamora subito. La Fisar (Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori) di Livorno, ha organizzato nella serata di ieri (13.12.2010 N.d.R.) una degustazione di sei aleatici della Provincia di Livorno, quattro della Val di Cornia e due dell’Isola d’Elba. Sono stati serviti gli aleatici alla “cieca” cioè con bottiglie rigorosamente coperte per evitare l’influenza dell’etichetta, questa la batteria servita:
1 – Azienda LA BULICHELLA - Aleatico 2009
2 – Azienda BRANCATELLI - Re della Valle Aleatico 2008
3 – Azienda GUALDO DEL RE - Amansio Aleatico 2008
4 – Azienda PETRICCI E DEL PIANTA - Stillo Aleatico 2008
5 – Azienda FATTORIA DELLE RIPALTE - Alea Ludendo Aleatico 2006
6 – Azienda ACQUABONA – Elba Aleatico Passito 2006
L’azienda La Bulichella si trova in Val di Cornia, ha vigneti a nord si Suvereto a 150 metri s.l.m., il terreno è di medio impasto prevalentemente argilloso, l’allevamento della vite è cordone speronato con una densità di 6.500 piante/ettaro. L’aleatico ha un leggero appassimento sulla pianta poi viene tenuta due settimane in fruttaio. La fermentazione viene svolta in acciaio inox e l’affinamenti in vasca per tre mesi, ed un’ulteriore affinamento in bottiglia per sei mesi. Usa il metodo biologico certificato.
L’azienda Brancatelli è in Val di Cornia, il terreno è medio argilloso con colline esposte al mare. L’appassimento avviene in locali con circolazione forzata per cerca un mese, la fermentazione è in acciaio inox e viene affinato in caratelli da 110 litri per dodici mesi.
Gualdo del Re si trova anch’essa in Val di Cornia e più precisamente il località Notri. L’aleatico viene fatto appassire in pianta, la fermentazione è in acciaio inox per tre mesi più sei mesi in bottiglia per affinarlo, l’allevamento della vite è a guyot con una densità di 6.500 piante/ettaro.
Petricci e Del Pianta si trova in Val di Cornia. Il suolo è sabbioso ed argilloso a 100 metri s.l.m., la vendemmia è manuale senza appassimento su pianta, l’appassimento è su stuoia in ambiente ombreggiato e ventilato, la fermentazione avviene in caratello di rovere francese e l’affinamento sempre in caratello per due mesi più sei mesi in bottiglia.
La Tenuta delle Ripalte si trova nel Comune di Capoliveri nell’Isola d’Elba, il suolo è molto sassoso con forte percentuale di ferro, i vitigni si trovano in terrazzamenti a 200 metri s.l.m.. La raccolta viene effettuata a piena maturazione con appassimento di una settimana al sole diretto sui graticci, breve macerazione, fermentazione e affinamento in acciaio inox. L’immissione al commercio viene fatta nell’estate successiva alla vendemmia.
L’azienda Acquabona si trova nell’omonima località a Portoferraio nell’Isola d’Elba, il suolo è argilloso e molto compatto, le vigne esposte a sud ovest si trovano a 150 metri s.l.m. nel comune di Capoliveri. La raccolta viene fatta in piena maturazione, l’appassimento è di due settimane in fruttaio ventilato e la fermentazione e l’affinamento è in acciaio inox per ventiquattro mesi in tonneaux.
Fuori “gara” sono stati degustati due aleatici, il Cristino 2008 dell’azienda La Piana e l’aleatico dell’azienda La Mola.
L’azienda La Piana situata è nell’Isola di Capraia nelle vicinanze del castello. L’azienda, si trova in una zona dove è difficile operare in quanto ci sono vincoli, la terra è di origine vulcanica ed il vitigno principale è l’ansonica ed il vermentino. L’appassimento delle uve avviene all’aria e le rese per ceppo sono bassissime e, sono in corso esperimenti di vinificazione per produrre un vino secco ed un rosè sempre con uve aleatico.
L’azienda La Mola si trova a Porto Azzurro nell’Isola d’Elba. La raccolta avviene in piena maturazione e l’appassimento è su graticci al sole diretto, la fermentazione è in acciaio.
La degustazione, rigorosamente alla cieca, ha prodotto questi risultati:
Bulichella: Rosso rubino con riflessi violacei, al naso prima sentori vinosi poi frutti e violette che predominano, leggermente agrumato. In bocca ingresso dolce ma supportato da buona acidità, spicca un retrogusto di uva passita, non molto tannico. Fine bocca persistente e nota dolce.
Gualdo del Re: colore rosso rubino tendente al granato, naso predominato dal frutto seguito da macchia mediterranea (lentisco), leggermente balsamico. In bocca è ben equilibrato, la dolcezza iniziale è smorzata dal tannino. Retrogusto di cioccolato bianco.
Acquabona: rosso rubino con unghia granata, al naso note terziarie di cioccolato, caffè, smalto, rosa appassita e minerale. In bocca buona acidità e tannino che ben si integrano con la dolcezza. Fine bocca dolce e persistente. Da invecchiare.
Petricci e Del Pianta: rosso rubino violaceo, naso fresco e vinoso, frutti e fiori, nota erbacea gradevole. Leggermente minerale con una nota finemente balsamica. In bocca risulta equilibrato.
Tenuta le Ripalte: rubino con unghia granata, note di tamarindo, fiori freschi (poutpurrì), e burrose, caramellate e fruttato. In bocca nota alcolica con un buon tannino, fine bocca dolce ma non stucchevole con nota piacevolmente sapida.
Brancatelli: rosso rubino violaceo cupo, al naso note di caffè, balsamico e minerale. Lungo e persistente. In bocca una piacevole nota di rosa appassita con una buona acidità ed alcolicità con predominanza dolce.
Mola: Rosso rubino brillante con riflessi violacei. Al naso note di tamarindo, balsamico, etereo, fruttato, minerale, leggermente agrumato. In bocca molto equilibrato con una buona acidità ed alcolicità sorrette da un buon tannino. Di corpo con un finale lungo e persistente ed una piacevole sapidità.
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