Ha chiuso i battenti la 49° edizione del Vinitaly, nel padiglione Puglia i riflettori erano puntati sui vini rosati tra dibattiti, approfondimenti e degustazioni.
Un'intera sezione dell'enoteca regionale è stata dedicata ai rosè e curata dai sommelier dell'AIS.
“Roses are welcome in every season” scrive il filosofo Roger Scruton.
Bere rosè, è semplicemente la moda del momento lanciata dai guru delle ricerche di mercato o una valida alternativa ai vini bianchi e rossi?
Esaminiamo alcuni dati: secondo i recenti dati dell’Observatoire de l’Economie du Rosé a cura del Conseil Interprofessionnel des Vins de Provence nel biennio 2011-2012 il consumo di vino Rosato in Italia ha registrato una crescita superiore al 13%.
Nel 2011, infatti, il consumo ammontava a circa 1,18 milioni di ettolitri, aumentato nel 2012 fino a 1,34 milioni, evidenziando una crescita complessiva del 13,38% con una tendenza al rialzo che sembra confermarsi anche nel 2013.
I maggiori produttori di rosato a livello mondiale sono la Francia (28%), Italia (20%), USA (15%). L'Italia è il principale esportatore mondiale con il 43%, seguono Spagna 21% e Francia 13%.
Quali sono i motivi di tale successo? Siamo stanchi dei 'soliti vini', andiamo alla ricerca di nuove emozioni per il palato o siamo vittime dell'influenza dei pubblicitari?
Qualunque sia la risposta, il settore dei vini rosati è una realtà in forte crescita, la Puglia interpreta il ruolo di protagonista con le innumerevoli proposte di prodotti presenti sul mercato, frutto dell'impegno e della passione delle cantine del territorio, in alcuni casi parliamo di veri e propri artigiani del vino con produzioni limitate.
La strada intrapresa punta alla valorizzazione dei vitigni autoctoni, ma non solo, ecco un elenco delle principali tipologie utilizzate: Negro Amaro, Malvasia Nera di Brindisi e Lecce, Primitivo, Bombino Nero, Uva di Troia, Sangiovese, Montepulciano, Aglianico, Aleatico e Pinot Nero.
Cosa sono i vini rosati? Apprezzo la distinzione del dott. Leonardo Palumbo membro dell'Accademia Italiana della Vite e del Vino: “I vini rosati – spiega Palumbo – non hanno la medesima struttura dei vini rossi, sono meno astringenti, possiedono la freschezza dei vini bianchi e hanno un colore 'intermedio' fra i bianchi e i rossi.
Il colore dei vini rosati, esattamente come per i vini rossi , è ottenuto dalla macerazione del mosto nelle bucce per un tempo variabile che può oscillare da poche ore, ad un massimo di due giorni. Il tempo di macerazione dipende dal tipo di vino da produrre e dalla capacità colorante dell'uva”.
Cotanto patrimonio enoico trova la sua esaltazione nel terzo 'Concorso enologico nazionale di vini rosati' promosso dall’assessorato alle Risorse agro-alimentari della Regione Puglia, in partenariato con Assoenologi, Accademia Italiana della Vite e del Vino e Unioncamere Puglia e autorizzato dal Ministero delle Politiche Agricole.
Il concorso è stato presentato al Vinitaly. Nella precedente edizione 292 cantine e oltre 360 etichette partecipanti in rappresentanza di tutte le 20 regioni d’Italia, hanno consacrato l’iniziativa come primo e unico riconoscimento specialistico italiano del settore e punto di riferimento per la filiera del rosato.
La premiazione avverrà, nella splendida cornice del Castello Aragonese di Otranto il 31 maggio 2014.
Anche quest’anno verranno assegnate le prestigiose medaglie Medaglia d’Oro, medaglia d’Argento e Medaglia di Bronzo per le seguenti tipologie di vino:
1) Vini Tranquilli rosati a denominazione di origine (DOP);
2) Vini Tranquilli rosati a indicazione geografica (IGP);
3) Vini Frizzanti rosati a denominazione di origine (DOP);
4) Vini Frizzanti rosati a indicazione geografica (IGP);
5) Vini Spumanti rosati a denominazione di origine (DOP);
6) Vini Spumanti rosati a indicazione geografica tipica (IGP) e Vini Spumanti di qualità rosati (VSQ) .
x5