Archivio Storico 2011-2017

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Champagne Breton Fils

26 Aprile 2014
Io non lo bevo, lo Gusto & Degusto al Vinitaly
Oltre ai chilometri fatti fra un padiglione e l’altro con tacco 12, oltre alla musica dal vivo dello stand attiguo suonata mentre stai ascoltando una degustazione tecnica, oltre a quelli che, alla fine della giornata, stramazzano stanchi nelle aiuole insieme al Leone di San Marco che, a quell’ora si dispera invece di ruggire, quest’anno Vinitaly lo ricorderò per avere “trascinato” la mia amica Laura Rangoni sulla strada delle bollicine, quasi tutte d’Oltralpe.

Non so se mi sarà riconoscente, sicuramente ha visto il mondo attraverso un’altra lente che spero di aver messo a fuoco durante le nostre ore di assaggi curiosi, piacevoli, a volte straordinari.

Uno di questi è quello dello Champagne BRETON FILS, una famiglia di RM (RécoltantManipulant) guidata da Reynald Breton, che continua la tradizione iniziata nel 1945.
La sede è a Congy, piccolo comune a Sud Ovest di Vertus, fra la Côte des Blancs e lo Sézannais.
Le vigne si espandono per 17h in diverse zone della Champagne dando loro modo di produrre 170.000 bottiglie/anno in tutta la gamma.

Reynald afferma che “Lo Champagne è un dosaggio sapiente di tradizione e modernità”.

Seguendo questo incipit abbiamo quindi degustato le sue cuvées grazie a Gusto&Degusto di Misinto presente al Vinitaly con i suoi prodotti:

Brut Tradition SA

Assemblaggio di Pinot Noir, Pinot Meunier e Chardonnay in parti uguali. 36 mesi di affinamento sugli lieviti, sboccatura 10 Giugno 2013.

Nel bicchiere l’oro è appena appena accennato ma il perlage persistente disegna girandole di perle molto più intense.

Il naso è molto floreale e, seppur semplice, risulta molto piacevole con delle note di frutta gialla appena tagliata, soprattutto di mirabella, quella piccola prugna gialla tanto tanto profumata.

Il sorso è pieno ma leggero e vitale. La frutta ricompare con le sue note fresche e deliziose che fanno di questo champagne un perfetto compagno per un aperitivo. E sicuramente non sarà l’unico!!


Blanc de Blancs SA
100% Chardonnay. 36 mesi di affinamento sugli lieviti. Sboccatura 2012.

Anche in questo caso il colore giallo è molto tenue, comunque caldo e luminoso.

L’olfatto viene subito colpito da aromi agrumati, in primo luogo limone e cedro.

In bocca scivola elegante e pulito. Rotondo, “moussante”, come solo lo chardonnay sa essere. E le note agrumate si rivelano ancora una volta insieme ad un sottile gioco di mandorla e nocciola.
La freschezza è la caratteristica dominante e per questo lo vedrei perfetto con un piatto di gamberi rossi di Mazara o una tartare di ricciola condita con due gocce di lime e pepe rosa.


Brut de Brut SA
50% Pinot Meunier 50% Chardonnay. 36 mesi di affinamento sugli lieviti.
Il colore si fa più intenso. Nel bicchiere l’oro si rivela perfettamente con dei riflessi tendenti al verde.

Assemblaggio non molto comune questo fatto con il Pinot Meunier e lo Chardonnay che regala un naso molto intenso e complesso giocato sugli agrumi più decisi rispetto al precedente, con financo delle note di frutta gialla più matura come ananas e albicocca. La mineralità è la parte portante del vino.

Il sorso non tradisce e, per questo champagne dal dosaggio pressoché inesistente, dona immediatamente una splendida freschezza e tensione che lo rende però un prodotto per intenditori. La beva non è così facile.

Qui non si scappa, ci vogliono le ostriche! Meglio se Fines de claires N. 3, con quella splendida salinità che le caraterizza.

Cuvée desTonneliers SA

Assemblaggio 70% Pinot Noir e 30% Chardonnay. Affinamento minimo sugli lieviti: 6 anni. Parte dell’invecchiamento viene fatto in legno.

Questo è un colore oro pieno, pienissimo e caldo. Il “train de bulles” è persistente e sottile.

Olfatto pieno di frutti rossi e di bosco, con fragola, mora e mirtillo a fare da padrone.

Gli stessi aromi che ritrovo al primo sorso meravigliosamente pieno e vellutato, di trama fitta e di reale piacevolezza. Un bellissimo vino, il mio preferito della gamma degustata.

E io uno champagne così complesso e persistente lo abbino alla carne. Una tagliata di Fassone piemontese appena appena scottata con un filo di burro all’aglio.
Se lo mangia anche il vostro fidanzato è meglio!!

Distribuito da: Gusto & Degusto – Misinto
www.gustoedegusto.it
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