Qualche giorno fa la mia compagna ed io abbiamo festeggiato 13 anni assieme.
Nonostante ci fossimo conosciuti bambini abbiamo maturato passioni, interessi e curiosità estremamente diverse.
Col passare degli anni, mentre lei fresca e solare continuerà certamente a far salotto con le amiche e a parlare di moda e tendenze, io mi imburberirò finendo molto probabilmente a disquisire esclusivamente di lavoro e del clima, di come a giugno non possa fare così freddo e ad ottobre così caldo, assieme agli stessi compagni con cui oggi condivido argomenti ben più interessanti.
In ogni caso, se mi vorrà sopportare, invecchieremo assieme!
Un interesse però ci accomuna, la passione per la buona cucina ed il buon bere. È così che, per l'occasione, ci siamo regalati un'esperienza fantastica in uno dei ristoranti più blasonati della Romagna, Il Piastrino.
Ospiti dello stellatissimo chef Riccardo Agostini, già braccio destro di Vissani per circa un decennio, abbiamo vissuto un'esperienza culinaria eccezionale, talvolta emozionante, senza inutili estremismi o eccessi gustativi.
Non mi dilungo sulla composizione dei piatti (almeno non di tutti), sui loro accostamenti cromatici e sulle sensazioni che molti di essi mi hanno regalato. Lascerò che la curiosità di chi legge lo spinga in quel di Pennabilli a "...provare per credere".
Mi soffermo sulla bottiglia che ci ha accompagnato per buona parte della cena, il "Ronco delle Mele" dell'azienda Agricola Venica & Venica, annata 2011.
Ronco delle Mele è un magnifico sauvignon in purezza prodotto utilizzando uve provenienti dai vigneti siti più a nord del Collio.
La bottiglia è singolare, una bordolese a spalla alta e con al centro un'etichetta bianca sulla quale è raffigurato, in forma stilizzata, un piccolo albero di mele.
Una volta versato, il calice viene rivestito di un intenso giallo paglierino arricchito di romantici riflessi dorati.
Immediatamente riempie il naso con profumi di litchi, pesca gialla, sambuco e note varietali.
Sentori di salvia, peperone e foglia di pomodoro si aggiungono dopo appena qualche minuto. Il tutto è accompagnato da una gradevolissima mineralità.
In bocca si conferma elegante, rotondo e minerale, appena un poco grasso.
La persistenza olfattiva e gustativa è tanta, la voglia di continuare a berlo è ancora di più.
Partendo dall'antipasto di "Gamberi di fiume con crema di bruschetta e bietoline all’aglio", passando attraverso ad un "Involtino di bue, pancotto al pecorino, stridoli e foie gras" e terminando con "Gnocchi farciti di cime di rapa e storione alla carbonara", Ronco delle mele si è sempre dimostrato all'altezza dei piatti senza mai farsi sottomettere e senza mai prevaricarli, contribuendo così a regalarci un'esperienza veramente unica.
Certamente un grande vino, capace di farsi apprezzare anche con piatti più "umili" purchè ben cucinati. Con fritture di pesce, gamberoni al sale, tartare di tonno e addirittura del buon sushi sono certo che non sarebbe affatto mortificato. Consiglio comunque di provalo anche da solo, ma non da soli... sicuramente farà da cornice preziosa per momenti indimenticabili.
x5
Ronco delle Mele: lo stupore nel bicchiere
Una cornice preziosa per momenti indimenticabili
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Liquidi piaceri