Ex Oriente Lux: dall’Oriente arriva il Sole, la Luce, il Sapere.

E dall’Oriente arriva un invito, tanto inaspettato quando piacevole, fatalmente il giorno del mio compleanno: “Contatta il mio referente italiano, che ti farà conoscere le novità”. Invito apparentemente criptico, addirittura senza senso, in realtà con un grandissimo significato: e si parte così alla volta di Bassano Bresciano per incontrare la fatidica longa manus e scoprire le ultimissime dall’isola che non c’è, la Nuova Zelanda.

L’invito arriva da Antonio Pasquale, il filosofo del’altro mondo, il guru della vigna: ora, invece, siamo qui con Giuseppe, il suo distributore. Bastano pochi secondi per intuire il filo invisibile che li lega, le famose affinità elettive: tanto l’amore per la terra, per il proprio lavoro e i suoi frutti in Antonio, altrettanta la dedizione, la delicatezza, la generosità in Giuseppe.
Due figure complementari, l’una necessaria all’altra, l’una al servizio dell’altra.

Dice Coelho: “Non so esattamente cosa spinga due persone a legarsi. Forse la sintonia, forse le risate, forse le parole. Probabilmente, l'incominciare a condividere qualcosa in più, a parlare un po' di se, a scoprire pian piano quel che il cuore cela. Imparare a volersi bene, ad accettarsi per i difetti, i pregi, per le arrabbiature e le battute. O forse accade perché doveva accadere. Perché le anime son destinate a trovarsi, prima o poi…”

E loro si sono trovati, e noi ci siamo trovati. E siamo qui per provare le emozioni nuove, quelle che Antonio ci trasmette dall’Oriente, insieme alla sua Luce.

The white rose 2011 - Waitaky valley - New Zealand

94% Pinot noir della valle Waitaky (vitigno capriccioso che ama essere strapazzato). 6% dolcetto, per dargli rotondità. Strano connubio, ma a volte sono quelli che funzionano meglio. Barbatelle non importate, arrivano direttamente dall'Istituto Enologico neozelandese.
Color cipria, talco rosato.
Profumi floreali, di petali di rosa, di lavanda accarezzata da colpo di vento, di limone.
Acidità dirompente, che rimane impressa e non si fa dimenticare.
Come una rosa bianca donata da chi non ti aspetti.

Gewurztraminer 2011 - Hakataramea valley - New Zealand

L'Hakataramea e' una valle molto chiusa, per nulla generosa, il sole batte poco, l'uva fatica a maturare, e matura comunque poco.
Zero zucchero, divorato dalla fermentazione. Vino molto secco, piuttosto diverso dai nostrani Gewurztraminer, diverso anche dagli alsaziani. Qui la mineralita' sovrasta su tutto. Anche sull’aromaticità, destinata a soccombere. Per fortuna.
Ancora un po’ scomposto, va aspettato con fiducia, perché diventerà strepitoso.
Sentori floreali, fruttati, di arancia e frutta esotica. E poi di zenzero.
Fresco, sapido, con un finale amarognolo molto gradevole, di mandorla senza buccia, non amara.

Arneis 2011 - Hakataramea valley - New Zealand

Ci troviamo nel cuore di un parallelo al limite della coltivabilità della vigna a sud.
Temperature minime rilevate a maggio intorno ai 4°. Durante l’estate, arrivano ai 24/25 gradi per qualche ora, poi si scende di moltissimo. Questo clima capriccioso, nel 2012 non permetterà la produzione del Pinot Nero Hakataramea, perché l’uva non è riuscita a maturare. E Antonio ha deciso così - con fermezza e coraggio - di declassarlo, in ossequio a una valle avara di acqua e di sole. La natura va rispettata, sempre.
L'Arneis è una scommessa dell’azienda e nasce proprio in questa valle.
Profumi intensi, fruttati, di limone, mela, pesca bianca, pera, ma anche minerali, con la classica nota di zenzero tipica della casa. Nota che potrebbe sparire, ci dice Giuseppe (speriamo si sbagli, è un tocco di fascino irrinunciabile). E poi ancora erbaceo, e ancora minerale che ritorna.

Tutti vini da riassaggiare tra un po', ed è certo che lo faremo, per seguirne via via l' evoluzione.
Antonio li dedica ai suoi estimatori, e lo scrive sull’etichetta.

“My family offers you these rare Wines with love and gratitude for nature. Please enjoy”.
E con altrettanto amore e gratitudine accettiamo questi preziosi doni della tua famiglia Antonio.

Grazie ancora. E grazie Giuseppe. Alla prossima!