Un tè perfetto prevede che la bevanda sia accompagnata da una zuccheriera, da una lattiera e da un piattino di fettine di limone prive di semi. Il latte in genere è tipico del tè all’inglese, mentre l’usanza francese predilige l’uso del limone. In ogni caso, vi sono vari tipi di tè adatti all’uno o all’altro accompagnamento, e non vanno comunque dimenticati i gusti personali. Ogni invitato in genere provvede a versare il latte, a mettere lo zucchero o la rondella di limone nella sua tazzina PRIMA che il tè venga versato, tuttavia è spesso la padrona di casa a chiedere “latte o limone?” e “quanto zucchero?” prima di versare il tè. Entrambi i comportamenti sono corretti, basta che il tè venga SEMPRE versato per ultimo. In un tè perfetto non possono mancare delle golosità che lo accompagnino. Per il tè all’occidentale sono particolarmente indicati pasticcini secchi e non cremosi, torte leggere o crostate di frutta. Un piccolo accenno al Bon Ton, soprattutto per quanto riguarda il comportamento degli invitati. Il tè va girato senza fare rumore, il cucchiaino va tolto subito dopo aver finito di girare (e per carità non lo mettete in bocca per evitare le gocce!) e posto sul piattino, si beve senza antipatici risucchi, non si tira fuori la fettina di limone e non la si schiaccia per far uscire più succo, e soprattutto non si intingono biscotti e torta nel tè (non è mica la prima colazione!).
Poiché il tè viene sempre preparato in eccesso, meglio tenere vicino un recipiente pieno d’acqua calda per il secondo “giro”, per evitare che le foglie in infusione “carichino” troppo la bevanda.
Benché il tè in Occidente non rivesta un ruolo di tipo filosofico, ma soltanto un ruolo sociale, non vi sono dubbi che nel corso dei decenni abbia accompagnato i momenti più importanti della storia Europea.
Infatti il tè, bevanda più discreta del caffè, ha da sempre rappresentato nei ceti elevati la raffinatezza, l’equilibrio e l’autocontrollo, qualità indispensabili nella “buona società”.