Quali immagini ci può comunicare una tazza di tè?
I gesti silenziosi di una geisha nella sala del tè, le crinoline e gli eleganti appartamenti affrescati nell’Inghilterra del secolo scorso, le sterminate coltivazioni nelle colonie in India e in Birmania, le grandi navi che solcavano il mare verso l’occidente con il loro fragrante carico…
Il tè è forse la bevanda che più ha accompagnato i grandi cambiamenti della storia umana; meno arrogante del caffè, meno conviviale della cioccolata, spesso immortalato in quadri che commemorano episodi chiave delle varie epoche, il tè è stato uno dei primi oggetti del commercio “globalizzato”, in quanto importato dalle Indie sin da molto prima della scoperta delle Americhe.
Simbolo di controllo ed educazione, questa preziosa piccola foglia ha spesso fatto conoscere la sua storia attraverso le rotte dei viaggi che l’hanno vista al tempo stesso protagonista e merce di scambio, ed attraverso i diari dei grandi esploratori che in sua compagnia hanno percorso il mondo allora conosciuto, aprendo nuove rotte ed allargando i confini non solo delle carte geografiche, ma anche e soprattutto della mente umana.
Oggi, questa storia ci viene raccontata nel libro “Piccola Enciclopedia del Tè” di Kitty Cha, che ci invita a ripercorrere, anche se solo con la fantasia, gli itinerari che un tempo rappresentavano il cuore del commercio mondiale e che hanno aperto la strada alla moderna globalizzazione.
Da Giava a Pechino, dalla Malesia alle Indie, dall’America al Giappone, passando per tutte le sfumature cromatiche che il tè può assumere, partiamo quindi alla scoperta di un mondo mai del tutto scomparso, in un arcobaleno di colori e profumi che sembra ricordarci, a noi che spesso lo dimentichiamo, che facciamo tutti parte di un unico pianeta…
Edizioni Rizzoli – Collana “I Bonsai”.
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