Chi mangerebbe una frittata di uova di formica? E uno stufato di larve di tarma imperiale? Che dire poi di un tortino di lepidotteri?
Ebbene sì, gli effetti della globalizzazione alimentare potrebbero portare presto anche queste prelibatezze di altre terre sulle nostre tavole.
A pensarci sembra uno di quei film di avventura all'Indiana Jones, eppure gli insetti commestibili sono una realtà e una risorsa importante in molte parti del mondo.
Il disgusto culturale per questa fonte di cibo ci porta a rifiutare anche solo il pensiero di poterci alimentare di insetti, ma se ci pensiamo bene anche nella nostra tradizione culinaria si mangiano animaletti particolari quali lumache, gamberetti e ostriche.
Stavolta non sono solo pochi ricercatori chiusi nei laboratori delle loro rinomate università a raccomandare l'entomofagia, ma la stessa FAO.
Adottare un'alimentazione che comprenda insetti e artropodi, quali ragni e scorpioni, permetterebbe di avere una disponibilità di cibo a bassissimo costo e una drastica e benefica riduzione dell'uso dei pesticidi.
Incredibile poi scoprire che gli insetti edibili hanno proprietà nutritive eccellenti. La loro carne abbonda di proteine ed aminoacidi essenziali. Ha una quantità molto limitata di grassi saturi e colesterolo. Contiene minerali, fibre, carboidrati solubili e vitamine. Un vero concentrato di benessere nutrizionale.
Ancora più incredibile è scoprire che gli insetti hanno un ottimo sapore.
In molti paesi piatti a base di farfalle, larve, bruchi, vespe o formiche sono considerati una vera prelibatezza.
In 90 Paesi del mondo (in prevalenza in Africa, America Latina e Asia) si consumano 1400 specie di insetti, ragni e vermi.
Un aneddoto curioso arriva dalla Thailandia. In occasione dell'ennesima invasione di locuste, il governo, vista l'inutilità dei pesticidi, chiese semplicemente alla popolazione di mangiarle. Distribuì gratuitamente ricettari per imparare a gustarle nel modo migliore e il risultato fu strepitoso: non solo la piaga venne debellata, ma ad oggi esistono allevamenti di locuste per rispondere alle richieste di mercato.
Un'altra curiosità arriva dal Giappone: pare che l'imperatore Hirohito impazzisse per il riso con le vespe, a suo dire gustosissimo.
Se ancora non siete convinti della scelta entomofagica, c'è un ulteriore non trascurabile vantaggio. In pochi si fermano a pensare a quanto foraggio ci voglia per allevare animali da macello. Per ogni chilo di carne bovina, ad esempio, ci vogliono 13 chili di vegetali. Per produrre un chilo di insetti bastano invece solo 1,5/2 chili di foraggio. Un risparmio notevole che con la giusta distribuzione permetterebbe di sfamare tutti i 7 miliardi di persone presenti su questo pianeta.
Dati davvero impressionanti che fanno riflettere.
Forse siamo ancora lontani dal trovare 'insetti da carne' sul bancone del macellaio di fiducia, ma se mai un giorno dovessero offrirvi una frittata di uova di formica non rifiutatela subito con disgusto: potrebbe davvero stupirvi piacevolmente.
x5
Uova alla coque? Sì ma di Formica!
Lo strano effetto della globalizzazione alimentare
Pubblicato in
Il cibo in testa