Ci sono uno svizzero e uno slovacco... sembra l'inizio di una barzelletta, ma è solo cronaca recente di un episodio di follia finito quasi in tragedia.
Protagonisti sono due internauti messisi d'accordo dopo un po' di chiacchiere in chat per un incontro ed una cena. Fin qui storia di ordinaria amministrazione. Peccato che il menù prevedeva come portata principale l'elvetico. I due originali personaggi si erano infatti messi d'accordo per incontrarsi e organizzare l'omicidio consenziente e il pasto. All'ultimo però lo svizzero ha preferito mandare un poliziotto in incognito e il tutto è terminato con uno scontro a fuoco e l'arresto del potenziale cannibale.
Scorrendo tra la cronaca ci si rende conto che la notizia ricalca una storia tedesca di cannibalismo risalente al 2001. In quel caso la cena era perfettamente riuscita e l'antropofago aveva banchettato con una consenziente vittima conosciuta anch'essa su internet, salvo poi farsi arrestare.
Il cannibalismo è per tutti un tabù al pari dell'incesto. Il solo termine richiama rituali tribali e terrore ancestrale.
Di fatto la pratica dell'antropofagia è riscontrabile in popolazioni primitive poste in molti luoghi del mondo. L'atto di mangiare la carne dei proprio simili ha quindi da sempre un valore simbolico e rituale innegabile per gli esseri umani.
Gli studi degli archeoantropologi hanno portato alla luce prove evidenti di cannibalismo sia all'interno di quelle che erano le tribù, sia dei nemici esterni al clan.
Era uso divorare parti dei congiunti deceduti in segno di rispetto e onore. Era segno di disprezzo o il tentativo di acquisirne la forza il mangiare pezzi del nemico ucciso.
Credenze popolari nel sud est asiatico dicevano che mangiare la cistifellea estratta da un uomo vivo portasse salute e vitalità.
Nelle popolazioni di Papua Nuova Guinea gli atti di cannibalismo rituale non sono ancora stati debellati del tutto e si sospetta che persistano nelle tribù nascoste all'interno delle foreste. La prova di ciò si ha dall'alto tasso di Kuru, malattia tipica della zona e dovuta all'ingestione di cervelli umani ammalati. Si sospetta che il Kuru potrebbe avere origini comuni con il morbo di Creutzfeldt-Jakob.
Il Cannibalismo rituale è quindi ben diverso da quello psicopatico dello slovacco o da quello per necessità. E' purtroppo nota la triste sorte della squadra uruguayana di rugby sopravvissuta al disastro aereo sulle Ande nel 1972.
Le carestie e la mancanza improvvisa di cibo ha portato nella storia a casi di cannibalismo incontrollabile. Citando Dante: 'poscia più che il dolor poté il digiuno'. La fame è un tormento che arriva a togliere lucidità mentale e a portare alla pazzia.
E di pazzia si tratta nel caso di alcuni personaggi definiti 'mostri'. Il cannibalismo quale quello dello slovacco o dei suoi predecessori (come il mostro di Milwaukee o il macellaio di Rostov) niente ha a che vedere con l'istinto di sopravvivenza degli Uruguayani bloccati sulle nevi delle Ande o con i riti ancestrali perpetrati dalle tribù papuane.
Un magra consolazione per noi europei c'è: secondo le tribù antropofaghe la carne umana migliore è quella giapponese. Meglio ancora quella delle donne nipponiche. Noi 'bianchi' abbiamo una carne troppo salata e odorosa. Magari con un po' di spezie e ben cotti...
Per la foto si ringrazia hongkonghaven.blogspot.com
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