E’ una scienza tutta italiana, ideata dalla d.ssa Domenica Arcari Morini e parte dalla teoria che il cibo non solo nutre, ma preserva la salute e addirittura guarisce organismi ammalati. La bioterapia nutrizionale porta agli estremi il concetto di “sei quel che mangi”, imponendosi sulla farmacologia e sostituendosi ad essa in molti casi.
Secondo la bioterapia nutrizionale, gli alimenti, le associazioni di diversi cibi e il tipo di cottura influenzano molto la nostra salute.
Sicuramente la relazione tra sana alimentazione e benessere fisico non è una novità. Già Ippocrate, primo vero medico della storia, prescriveva: “fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo” ed è sua anche la frase “’uomo è ciò che mangia”. L’innovazione della bioterapia nutrizionale è dovuta agli studi e alle sperimentazioni che solo con le tecniche moderne possono far davvero capire quali conseguenze possa avere una determinata associazione di cibi o il tipo di cottura sul nostro benessere.
Nello specifico, la bioterapia nutrizionale si basa sulla cucina italiana, con una particolare predilezione per la dieta mediterranea. Ogni dieta è prescritta ad hoc per la persona e si differenzia per uomini e donne, per fasce di età, per tipo di attività e per cicli ormonali. Una donna in fase premestruale ad esempio dovrà consumare più proteine animali che altre sostanze. In fase post ciclo invece dovrà preferire cibi con carboidrati e verdure.
La dieta non deve stravolgere le abitudini quotidiane, ma migliorarle ed inserirsi in un contesto di consapevolezza alimentare che permette ad ognuno di riscoprire le qualità di ogni alimento.
Non c’è una particolare predilezione neppure per il tipo di cottura. E’ consigliato variare mangiando cibi cotti ogni volta con metodi diversi, salvo prescrizioni per le varie patologie. E’ da abolire la cucina a microonde e quella in padelle antiaderenti, che tendono a rilasciare nei cibi sostanze nocive.
Tendenzialmente la dottoressa Arcari Morini consiglia di mangiare proteine a pranzo e carboidrati a cena, in quanto le prime permettono di migliorare le prestazioni muscolari durante il corso della giornata, le seconde combattono l’insonnia e favoriscono un riposo migliore.
I cibi semplici sono sempre da preferire a quelli complessi e troppo composti dando sempre spazio alla naturalità del cibo.
Resta inteso che questo tipo di alimentazione, per svolgere al meglio le sue funzioni terapeutiche, deve essere prescritto da un esperto nutrizionista.
Sconsiglio vivamente a chiunque voglia guarirsi con il cibo, di improvvisarsi nutrizionista. Usatelo per prevenire, ma in caso di patologie rivolgetevi sempre a chi ha alle spalle anni di esperienza e di studi nel settore.
Per la foto si ringrazia http://www.gazzettacommerciale.com/crisi-e-boom-del-il-cibo-low-cost/
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Guarire con il cibo
Bioterapia nutrizionale, la nuova scienza del benessere
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Il cibo in testa