Proprio alla fine delle recenti feste natalizie è arrivato in casa mia un ultimo graditissimo dono: una splendida macchina per il caffè espresso.
Perdendomi nella schiuma della profumata calda bevanda, non perdo occasione di offrire una tazza di caffè a chi varca la soglia della mia casa. L’ultimo ospite avuto ha fatto però crollare una mia piccola certezza e mi ha spinto a “studiare” meglio.
Ricordo che quando ero ragazzina e stavo imparando a conoscere il caffè, bevendone con mia madre le prime tazzine, mi era stato proibito per qualche anno ancora, di bere l’espresso. “Troppa caffeina” diceva mia madre, “bevi per ora solo quello della moka”.
Sono quindi cresciuta nella più ferrea convinzione che l’espresso fosse più eccitante del caffè fatto con la comune caffettiera.
Il mio ospite, prendendo la tazzina di espresso mi ha però sorpreso dicendomi che, essendo lui abbastanza sensibile a grosse quantità di caffeina, la accettava perché quel giorno si era concesso solo un altro espresso e nessuna moka. Devo aver risposto con un’espressione del viso stupefatta perché mi ha subito spiegato che il caffè fatto con la moka contiene più caffeina di quello espresso.
Dopo questa per me sconvolgente rivelazione mi sono decisa a ripassare un po’ di caffèologia e ho dovuto far così crollare diverse altre credenze radicate in me. Tanto per cominciare la moka è un’invenzione decisamente più recente delle macchine per l’espresso. Inventata nel 1933 dal signor Bialetti, la caffettiera è arrivata solo mezzo secolo dopo la presentazione nel 1884 della macchina per il caffè espresso del signor Moriondo di Torino. Molto più antica è la napoletana, la tradizionale caffettiera “da rigirare”, in voga in tutta Italia fino all’arrivo della moka, inventata nel 1819 da…un francese! Dobbiamo il caffè italiano al pariginoMorize.
Giunta a questo punto delle mie ricerche, non mi sono stupita affatto di scoprire che il tè contiene il doppio della caffeina contenuta in un chicco di caffè, ma il procedimento di infusione ne riduce la quantità finale.
Finisco questa mia ricerca con qualche dato statistico (riferito ad uno studio del 2011/2012 di Coffitalia). In Italia il consumo di caffè è di 5,77 kg pro-capite all'anno. Si piazza così al settimo posto in Europa. Sul podio salgono Finlandia, Danimarca e Olanda che consumano quasi il doppio di caffè di noi.
Nel mondo il consumo mondiale raggiunge ogni anno i 5,9 milioni di tonnellate, piazzandosi secondo solo al consumo di petrolio.
Insomma: l’Italia non ha inventato la caffettiera e non è la prima consumatrice d’Europa. Consoliamoci pensando ad una cosa: in 70 paesi del mondo è la nostra parola “caffè” a identificare quella profumata calda bevanda scura che tanto ci appassiona. Quasi quasi vado a prepararmene un’altra tazzina.
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Caffè, caffettiere e caffeina
Dubbi e curiosità sulla bevanda preferita dagli italiani
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Il cibo in testa