Si è appena conclusa la 32’ edizione del Festival Internazionale del tartufo bianco di Savigno.
Savigno, una piccola cittadina che dal 1’ Gennaio 2014 è entrata a far parte del Comune di Valsamoggia, in provincia di Bologna.
Grazie a molti cittadini che con buona volontà si sono resi parte attiva alla manifestazione, è stata possibile l’offerta di numerose proposte culturali e gastronomiche. Una manifestazione patrocinata dalla Valsamoggia, con la collaborazione della Proloco e delle associazioni locali, cito in particolare l’Associazione Tartufai della Valsamoggia e l’Ascom.
Il tartufo.
Il tartufo, un fungo ipogeo ricercato e amato da molti. Durante i miei giorni trascorsi a Savigno, al seguito di Stefano Barbieri, guida ambientale, e di Remo Guidotti, tartufaio per eccellenza e Presidente dell’Associazione Tartufai Savigno-Valsamoggia, ho conosciuto direttamente “sul campo” le difficoltà e le esigenze che scaturiscono dalla sua raccolta. La salvaguardia dell’ambiente, come sempre, è un fattore determinate.
Promuovere il territorio aiutando la ricerca.
Fare del bene promuovendo il territorio senza mai dimenticare chi vive difficoltà che solo la ricerca può aiutare. Per questo motivo il ricavato della cena al tartufo del 7 Novembre a cura dello chef Igles Corelli, a cui hanno partecipato gli umoristi ZAP&IDA con le loro simpatiche vignette e calembour (giochi di parole illustrati), verrà devoluto alla Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica FFC.
Le botteghe storiche.
Le botteghe di paese, quasi delle proloco permanenti rappresentative delle tipicità del territorio. Nel centro storico di Savigno ce ne sono molte. Sono entrata in una di queste, la “Bottega del macellaio”, tipico locale di un tempo risalente al 1898. E’ così che ho conosciuto così Guido Mongiorgi. Dal 1969 da continuità all’attività di macelleria-salumeria avviata dai nonni con la collaborazione della moglie. Una gentile signora siciliana che ha apportato qualche ritocco alla cucina bolognese di famiglia, dandogli maggiore leggerezza grazie all’uso di buon olio extra vergine di oliva.
Durante la visita, oltre ad apprezzare la qualità delle materie prime e la presenza di molte tipicità locali, ho visitato un piccolo museo. In effetti Guido ha trasformato lo scantinato in un’accogliente sala degustazione in pietra con numerosi oggetti e utensili di famiglia di un tempo, raccolti e ben conservati negli anni. Un luogo ideale per fare balotta, la merenda bolognese tra amici il cui nome ha origine dal rumore delle castagne sul fuoco.
Aziende del territorio che reinvestono sul territorio.
Appennino Food, una nota azienda locale di prodotti a base di funghi e tartufi, principale sponsor dell’evento. Il sostegno di Luigi e Angelo Dattilo, i titolari, ha contribuito alla riuscita della manifestazione. Ho avuto modo di conoscere e chiacchierare con Luigi davanti ad un caffè.Grazie alla sua passione per i tartufi sviluppata con una femmina di Bracco Pointer, nel 1994 a 26 anni, ha deciso di trasformare un piacere in una realtà commerciale. Lasciata la divisa da carabiniere, con Angelo, il fratello geometra, ha avviato un’attività di trasformazione dei tartufi.
Tutto questo lo potrete vivere il prossimo week end. Savigno e la sua gente vi aspettano!
Tartufo Savigno www.tartufosavigno.com
Hashtag della manifestazione: #LiveSavignoTruffle