Molti di voi, cari amici lettori che mi seguite sulle pagine Facebook, avranno già letto sul social le mie considerazioni o visto foto e video della bellissima esperienza, iniziata proprio qui a Vienna da me come giornalista apicoltore e dalla mia collega Hildegard Burgstaller, docente in Uni Wien per l'agricoltura e anche lei espertissima apicultrice, dei bambini con le nostre api.
Si trattava e si tratta, perché l'esperienza prosegue, della introduzione in una delle più prestigiose scuole Steineriane viennesi di due famiglie di api che sono state dalla stessa scuola "adottate" e, sotto la nostra supervisione, gestite dagli stessi alunni.
Alunni provenienti dalle classi terze e quarte elementari. Questo tanto per capire l'età, anche se in Austria la suddivisione degli anni scolastici tra elementari, medie e superiori è leggermente diversa rispetto all'Italia.
Comunque sia le api sono arrivate, portate da noi presso la scuola all'inizio della primavera, e sono state collocate su una piattaforma in legno costruita dagli stessi genitori dei bambini nei sabati e nelle domeniche precedenti. Da subito i bimbi, molto attenti e interessati devo dire, hanno iniziato a farsi carico della cura delle api per la stagione mellifera 2014.
Hanno imparato il susseguirsi della fioriture e le conseguenti bottinature da parte delle api, hanno capito e visto cosa è un favo, come le api lo modellano, come vive e cosa fa la regina, le distinzioni tra una operaia, una guerriera, un'ancella della regina, un'ape ceripara, una bottinatrice e infine come si svolgeva tutta la vita all'interno del super organismo sciame, ma non da un libro, mettendo mani e teste dentro il ventre di un alveare e non dico ventre a caso, essendo il super organismo sciame la cosa in natura più vicina a quello che siamo noi mammiferi come ben ha chiarito il grande Jurgen Tautz nel suo "Il ronzio delle api".
Già scrissi di tutto questo. Ma un aspetto nel tempo si è rivelato il più potente nell'emergere in modo evidente, aspetto che riguardava la completa presa di responsabilità dei bimbi nel loro ruolo di custodi e collaboratori delle api.
Le loro api, perché così le sentivano e così come parte della loro vita le hanno vissute.
Una bellissima e strana " api-tudine" li ha contagiati. Stupefacente la stoicità con cui molti di loro hanno affrontato le punture che le api, seppure quasi sempre fossero in una situazione di calma inconsueta - quasi capissero la delicatezza di chi le curava - inevitabilmente hanno loro regalato. Tutte le bimbe e i bimbi punti, diversi devo dire, sono usciti doloranti ed a volte piangenti dagli incontri ravvicinati del terzo tipo con gli alveari, ma la volta successiva gli stessi bimbi piangenti e doloranti erano sempre i primi della fila.
Ancora lì. Felici. Con le mani "dentro" i favi, con il cuore che ronzava con affetto verso le loro api. Più motivati che mai, sempre sorridenti, eccitati, incuranti delle raccomandazioni garbate dei genitori che invitavano a fare attenzione, ma senza mai pensare nemmeno per un minuto di escludere i loro figli da questa fondante esperienza che loro stavano facendo con le api.
Sembrava quasi che il veleno delle api avesse ammaliati quei bimbi, dato loro il potere di zittire chiunque avesse posto problemi. Erano diventati complici delle api stesse. Bellissimo vedere come di volta in volta evolvesse questo loro sentimento verso quelle api e quei ronzii che erano sempre più parte di loro e del loro percorso educativo.
Avevano capito tutto e avevano condiviso con noi, con grande serietà, il ruolo di custodi di api, pastori di sciami, arrivando poi col giusto tempo e il giusto passo sino alla smielatura di fine estate. Il loro obbiettivo irrinunciabile da subito enunciato era chiaro: cibarsi del miele delle loro api. Così, proprio in questi giorni, sabato scorso per l'esattezza, siamo arrivati alla parte finale della storia bimbi e api 2014: la deposizione dei mieli nei vasetti e la loro messa in vendita nella festa della scuola. La grande festa prima del Natale.
Gli alunni hanno disegnato l'etichetta, curato la stampa della stessa e l'hanno applicata ai vasetti in classe, curando poi la promozione del miele. Così tutto era perfettamente pronto per il giorno della festa.
Una bellissima festa alla quale tutta la scuola era presente. Più di 300 persone tra bambini, genitori e insegnanti. I nostri piccoli novelli apicoltori erano insieme a noi dietro il banchetto della vendita dei due mieli, un miele primaverile ed un miele estivo, che le api della scuola avevano creato. Vendita che hanno curato ed eseguito in ogni fase direi… con impeto e grande impegno.
Il ricavato della vendita dei mieli andrà tutto a finanziare il progetto. Ma ciò che più conta, quello che dà valore e onore al tutto, è il privilegio che ognuno di loro avrà d'ora in poi ogni mattina facendo la colazione prima di uscire di casa. In quel momento ecco che il miele diventerà per loro cura, gesto, carezza, amore per la natura, pensiero che culla il loro futuro.
Non dimenticheranno mai il ronzio delle api. Mai. Sarà come avere il grande respiro della terra dentro di loro nell'aspettare la prossima primavera.