E’ stata una grande festa, per gli organizzatori e per le centinaia di persone che hanno affollato l'area rurale a Rivalta di Lesignano dei Bagni, nel fine settimana del 6 e 7 settembre.
Complice il bel tempo e il caldo, abbiamo vissuto due giorni di grande partecipazione, conoscenza, degustazioni e assaggi delle biodiversità parmensi, offerti negli stand del Rural Festival, preso d’assalto da una folla festosa. Lo scenario naturale è stato il parco Barboy, caratterizzato da aree verdi, calanchi, sentieri, fenomeni di vulcanesimo minore, all'interno del quale si sé svolta la prima edizione del Rural Festival.
Nato per volontà di un gruppo di imprenditori locali che hanno puntato sulla “biodiversità”, l’evento è stato promosso da Mauro Ziveri, titolare dell’azienda “Rosa dell’Angelo” di Traversetolo, affiancato da numerosi collaboratori. L’anima della manifestazione è legata al concetto di “biodiversità” cioè alla varietà di antiche e rare razze animali e vegetali presenti sul territorio parmense, come il maiale nero, allevato allo stato brado, la gallina romagnola, la pecora cornigliese, il tacchino di Parma e Piacenza; il vitigno autoctono termarina, la mela rosa, seriana, musona, la cipolla borettana, il frumento gentilrosso.
A raccontare la passione per la terra, la volontà di sfidare gli ostacoli e definire obiettivi a medio termine, sono stati proprio alcuni imprenditori presenti al Festival. Tra le aziende, tutte meritevoli, ricordiamo “Podere Stuard” azienda sperimentale dedita alla coltivazione di frutti e ortaggi, “Monte Baducco” che alleva circa 800 asini allo stato libero, propone nutrienti biscotti al latte d'asina e un’ottima linea cosmetica (estetico-curativa). L'azienda Ciacco, che ha preparato ottimi gelati ai frutti biodiversi (fichi, pomodoro), l’azienda agricola Iris di Rivalta, produttrice di un saporito “Pioniere” formaggio a latte crudo lavorato secondo i dettami della tradizione, l'azienda Ortigiani (patata quarantina e frutta), l'azienda Paolo Sassi (zucca violina, capel da pret), l'azienda agricola “Monticello”, specializzata in agricoltura e avicoltura biologica.
Si tratta di un progetto cui partecipano 18 aziende del territorio, che condividono obiettivi e valori, impegnandosi nella difesa e valorizzazione delle specificità locali, tutelando le specie quasi estinte, recuperando coltivazioni ormai dimenticate, allevando animali umili come l’asino.
Di fatto il Rural Festival è la risposta concreta degli allevatori e coltivatori della provincia alla globalizzazione, che ha contribuito ad omologare il prodotto nei vari paesi, finendo così per penalizzare le micro imprese del settore agricolo. A Rivalta non si sono persi d’animo, anzi; in un gioco di squadra che ha già cominciato a dare i suoi “frutti” gli imprenditori hanno puntato, a buon diritto, sulle “biodiversità del territorio”, conquistando piccole fette di mercato, dando vita ad una nuova forma di economia, non sempre pubblicizzata. Inoltre, grazie alla caparbietà e al duro lavoro quotidiano, molte specie animali e vegetali trascurate o addirittura dimenticate, hanno resistito e sono tornate a rifiorire, o a ripopolare le stalle e i pollai della zona.
Soddisfazione per tutti, il Rural Festival ha evidenziato la professionalità delle aziende e la perfetta macchina organizzativa, gestita dai volontari impegnati per tutto il weekend. All'interno dell'area espositiva, infine, spiccavano alcuni splendidi trattori d’epoca Landini, lucidati e messi in moto per l’occasione. L'appuntamento è fissato per il prossimo anno, certi che non mancheranno novità e progetti finalizzati a tutelare e valorizzare la biodiversità, elemento di ricchezza del territorio.
Cinzia Dal Brolo