Ed eccoci all'Euroflora, ogni 6/7 anni croce e delizia dei genovesi. Croce, perché ci incasinano il traffico, trasformano la città in un posteggio formato New York e ci mettono a perdere con i cortei di ambientalisti. Delizia, perché effettivamente in una città che prova a diventare turistica un evento del genere fa fare affari d'oro, soprattutto ai baristi. Comunque, arriviamo e come al solito l'ingresso è spettacolare. Ma voi direte, che ci va a fare l'inviata di Cavolo Verde in mezzo ai fiori? Sorpresa! Non ci sono solo i fiori all'Euroflora! Infatti, nelle ultime edizioni è stato dato molto spazio ai settori ortofrutticoli, e noi andiamo ad osservare le ultime novità. A parte il divertentissimo campo di pallone fatto di insalata, con una maglietta della Samp in ghiaino che ci ricorda malinconicamente che sarebbe meglio se i nostri dirigenti andassero a zappare, visto che hanno fatto del loro meglio per spedirci in serie B, troviamo il padiglione ortolano con le nuove specie create per resistere ai parassiti e al calore, nuova frontiera per l'agricoltura nei paesi sottosviluppati. Sono lontani i tempi in cui nel deserto coltivavamo solo la manioca, adesso la speranza è riuscire a portare nei paesi del terzo mondo melanzane, zucchine e insalata.
Speranza per dare non solo un aiuto immediato contro la fame nel mondo, ma anche un futuro alle nuove generazioni che, con in mano vanghe e non fucili, possano forgiare il loro domani magari con la creazione di piccole aziende agricole. Un'utopia? Chissà.
Spostandoci al padiglione centrale troviamo il settore dell'agro-tracciabilità. Scopriamo quindi che la Società Botanica Italiana studia il DNA delle piante, non solo dei fiori ma anche degli ortaggi, in modo da rilevare le contraffazioni e smascherare così gli OGM spacciati per prodotti naturali.
Come dire che anche la tecnologia può essere utilizzata per salvaguardare la nostra salute.
Infine, ci ritroviamo nell'ultimo corridoio, dedicato alle piante tropicali, dove un'enorme albero di cacao ci racconta che, acquistando un frutto allo stand, aiutiamo la ricerca contro la sclerosi multipla.
E chi l'ha detto che all'Euroflora ci sono solo i fiori? Oggi pomeriggio ho scoperto un sacco di cose che non sapevo, mi sono lustrata gli occhi con le meraviglie create dai giardinieri e mi sono anche fatta due risate con il simpaticissimo Pinocchio in bronzo, patron del padiglione 'artistico'.
Forse non è vero che l'ibridazione è un attentato alla natura, forse basta solo usarla con l'idea di fare del bene al mondo e non di creare i pomodori con i geni del merluzzo....
La prossima volta ci torno, e sapete che vi dico? Adesso compro il frutto del cacao, anche se non so bene cosa me ne faccio, e porto le cartoline alla mia mamma.
E prima di andare via mi faccio la foto da Pinocchio, che con quel nasino corto corto sembra suggerire che, checché ne dicano gli ambientalisti, forse qua all'Euroflora bugie non se ne raccontano....
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L'Euroflora, non solo fiori!
che ci va a fare l'inviata di Cavolo Verde in mezzo ai fiori?
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