"L'uomo saggio e intelligente è colui che ha saputo sbagliare molto ma che ha anche saputo imparate dai propri errori" (Luigi Biasetto)
Nella cornice dell'enoteca sita al primo piano de "Lo Zio d'America" a Roma si è svolta mercoledì 23 ottobre la serata degustativa o per meglio dire il "training del palato" come ama definirlo il suo creatore, avente come tema il cioccolato.
Quanto veramente conosciamo il cioccolato?
E' questa la domanda che il relatore e grande PastryChef Luigi Biasetto (campione mondiale di pasticceria) si pone e alla quale risponde, accompagnandoci in un percorso fatto di suoni, come quello della barretta spezzata tra le mani, di odori, come quello del cacao, di percezioni tattili, come quello della consistenza della cioccolata, e ovviamente della vista attraverso i quali conduce mano nella mano i suoi ospiti in un viaggio nel tempo dall'epoca dei Maya intorno al1000 a. C., scopritori della bevanda frutto della fava di cacao chiamata anche "cibo degli dèi" per via della sua proprietà energetica e corroborante al punto tale da non far sentir nè fatica, nè fame, e degli Atzechi, i quali diedero il nome xocoatl a quello che oggi chiamiamo cioccolato, nome derivato dal suono onomatopeico relativo al pestare la fava di cacao dentro rudimentali mortai ricavati da noci di cocco.
Con domande e un piccolo questionario Biasetto ci porta a capire quanto poco conosciamo di questo prodotto e dell'evoluzione dello stesso nel corso dei secoli, ci ha condotto nelle aree in cui le piantagioni sono regine indiscusse come il Madagascar, l'Africa ed il Venezuela, spiegando passo passo la trasformazione dalla pianta al prodotto finito.
Con il patrocinio dell'azienda Domori e delle sue cioccolate straordinarie, ci ha fatto viaggiare con la fantasia, facendoci assaporare i cacao più pregiati e scoprire l'abbinamento in cucina con gli stessi.
Un delizioso trittico di finger food ha aperto la serata, formato da una crocchetta di mozzarella su mousse di melanzane e cioccolato, un riso acquerello (uno dei preferiti dallo Chef Heinz Beck) con patate dolci e cioccolato e una coda alla vaccinara, ovviamente con cioccolato, visto che la ricetta originale lo prevede, tutti e tre con cioccolato criollo Domori con cacao al100% (amaro) e devo ammettere che, seppur il retrogusto amaro resta persistente al palato, il mix armonico risulta ben riuscito.
Lo spettatore è stato poi bendato per poter meglio sentire le differenze di 6 tipi di cioccolato tra cui uno che non era cioccolato (un bluff ben riuscito).
L'apoteosi ovviamente si è raggiunta assaggiando le ultime creazioni di casa Biasetto, 3 cioccolatini creati appositamente per soddisfare i nostri palati più esigenti, uno fondente, l'altro all'olio d'oliva ed il terzo pralinato con amarena e ovviamente, a conclusione della serata, la ormai celeberrima 7veli che, ricordo, è fatta senza farina, quindi fruibile anche da chi ne fosse intollerante, e assai poco calorica visto che rispetto alla versione originale che prevedeva burro, quest'ultimo è stato sostituito con burro di cacao.
L'abbiamo assaporata con i tappi nelle orecchie per sentire il rumore delle sfoglie sul palato e goderne a pieno la consistenza e non solo, la torta è stata accompagnata da un eccellente barolo chinato.
Così in modo sublime si è concluso questo magico percorso che ha toccato i nostri 5 sensi e ha aperto la nostra mente sul mondo del cioccolato, facendoci comprendere quanto poco conosciamo di questo straordinario prodotto.
Prossimo appuntamento tra un mese con una serata dedicata al panettone, ovviamente con lo Chef Biasetto e la Mariposa in prima linea a prender appunti.
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