Archivio Storico 2011-2017

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Ungere le idee, intingersi nelle passioni

04 Febbraio 2013
Ancora su Olio Officina Food Festival
I riflettori si sono spenti da pochi giorni su Olio Officina Food Festival 2013.

Sede prestigiosa quella scelta quest'anno per questo magnifico ed intelligente evento sulla cultura ed evoluzione degli oli da olive, Le Stelline, nella bella Milano. Una sede che ha ospitato degnamente e giustamente le idee e le riflessioni "unte", con tutto il sacro che sta dietro al termine unzione, proposte dall' ideatore di O.O.F.F.: l'oleologo, giornalista, scrittore, filosofo ed esperto di oli da olive e storia dell'evo Luigi Caricato. La sede ha senza dubbio una valenza speciale e importante. Proprio retrostante il chiostro della Magnolia , nel complesso delle Stelline, rimane quello che viene definito "l'Orto di Leonardo", il luogo, poco distante dal cantiere di lavoro, dove il genio si rilassava, dove riposava la mano stanca che aveva appena tracciato il segno e posato i colori di uno dei suoi capolavori assoluti: il Cenacolo.

Lì vicino poi, 500 anni fa, era il 26 aprile 1499, Lodovico il Moro regalava a Leonardo un terreno. Una vigna. Questa vigna, amatissima, rimase nel cuore del Maestro fino alla sua morte. Leonardo la curò personalmente quando visse a Milano, la visitò più volte anche negli anni successivi. La lasciò poi in eredità alle persone a lui più care: G.B. Villani e il Salai. Era innamorato di questa vigna.
Perciò in quale luogo migliore poteva aver luogo una manifestazione che esalta la terra e i suoi prodotti, tra questi l'ulivo e il suo olio, se non in questo spazio così impregnato di genialità e dell'amore di Leonardo da Vinci per la terra che ci regala vini, oli, cibo?

Fatta questa necessaria premessa, dopo aver anche lasciato decantare l'emozione dovuta alla mia partecipazione a questa bella iniziativa culturale, vorrei condividere con voi le mie impressioni, le mie idee ed emozioni legate all'evento a cui ho, con onore e gioia, anche preso parte tra i relatori.
Ho seguito abbastanza da vicino tutta la preparazione e l'evoluzione di Olio Officina.

Luigi Caricato ci ha fatto vivere, come amici e collaboratori, la gestazione di Olio Officina attraverso una puntuale e precisa informazione, quasi giornaliera, avvenuta sia sui suoi canali specializzati, il magazine on line Teatro Naturale, il suo blog Olio Officina, e sia sulla sua pagina Facebook.
Si potevano leggere e vedere giorno dopo giorno le numerose tematiche proposte e le idee "in progress" che sarebbero state il perno dei futuri tre giorni di happening, unici ed originali nel panorama delle manifestazioni internazionali sull'olio evo.

Credo infatti che l'amico Luigi Caricato abbia saputo creare con Olio Officina il giusto mix sinergizzante tra i vari aspetti tecnici, culturali e perché no artistici e poetici, che ruotano intorno a questo ingrediente principe della cucina italiana e della cultura dei condimenti.
Condimento per i cibi, per il corpo e per la mente. Questo è l'evo, credo, nella visione di un oleologo come Caricato.
Una specie di lubrificazione dei pensieri e delle nuove idee per il futuro dell'evo nella quale coinvolgere ogni aspetto della materia trattata, anche i più impensati e sorprendenti. Tra questi anche l'intuizione lungimirante che Luigi Caricato ha avuto, invitandomi con mio grande onore, a parlare e nell'inserire tra i temi trattati nella bella sala Leonardo: sinergie tra api, ulivi, olio e miele. Un aspetto originalissimo e sino ad oggi mai argomentato nelle manifestazioni oliandole che in buon numero vengono proposte in Italia. Un aspetto sconosciuto ai più che ho esposto insieme all'amico apicoltore professionista Gino Belli, di Apicomo, aspetto insolito da affiancare agli oli da oliva, ma che ha destato curiosità e che credo avrà successivi luoghi e momenti di approfondimento in futuro.

Alle amiche e amici che mi seguono su Cavolo Verde prometto un mio prossimo articolo specifico sulla questione rapporto api -ulivi.

Un altro aspetto che nelle precedenti edizioni ha caratterizzato Olio Officina, e che anche quest'anno è stato centrale, è la grande attenzione e sollecitazione che si è voluta indirizzare agli chef, loro che sono i primi artefici della divulgazione della cultura degli oli evo in cucina, del loro uso... corretto. L'opportunità da parte dei nostri grandi chef di far conoscere al grande pubblico degli appassionati di cucina e cibo le innumerevoli note aromatiche ed interpretative dell'olio da olive nei piatti è immensa e va promossa, invogliata, sorretta e richiesta. La citazione della varietà di un olio da olive, della sua provenienza, del suo vero e chiaro nome e cognome, è indispensabile ad una diffusione della sua cultura e del racconto intrinseco che è patrimonio di ogni olio evo che si rispetti. Perciò anche quest'anno la presenza di grandi chef è stata determinante e massiccia: cito tra i partecipanti un unico nome su tutti, per non fare un lungo elenco, l'indiscusso Maestro Gualtiero Marchesi.

Gli chef obbligatoriamente presenti in un Forum sulla comunicazione dell'evo, come fondamentali artefici della divulgazione corretta dell'uso degli oli da olive nei piatti. Così come indispensabile è la presenza degli scrittori e delle scrittrici di cibo e di cultura del cibo. Tra loro, con grande piacere, ho abbracciato l'amica Jeanne Perego, Maestra indiscussa delle insalate, della loro cultura e dei loro condimenti, il tutto raccontato presentando proprio a O.O.F F. il suo ultimo libro appena edito da Mondadori "365 insalate per tutto l'anno e per tutti i gusti".

Vorrei però chiudere queste mie brevi considerazioni su Olio Officina con un riferimento che ritengo importante e necessario. Nasce da una recente rilettura delle riflessioni di un genio per me assoluto, il più amato tra i nostri Maestri del gusto: Luigi Veronelli. Memorabile, ancora pregnante e vivissima, la sua geniale frase-intuizione del: "…camminare la terra…".

In questa frase, in questo uso amorevole ed evocativo di un verbo intransitivo che compie il miracolo della transitività letteraria, in una sorta di amplesso con la madre terra, credo stia l'idea che anima anche l'amico Luigi Caricato, nella sua elaborazione di idee per Olio Officina. Luigi Caricato era molto vicino a Veronelli, lo conobbe bene, nelle idee e nei passi giganteschi che fece fare al nostro paese nella cultura del vino, dei suoi terroir, dei mille racconti e personalità che avrebbe dovuto e potuto esprimere proprio il nostro, i nostri vini italiani. Credo che mai come in questo caso portare lo stesso nome (Luigi) sia forse un segno. Sta a significare un'impronta di tenacia e di preparazione per poter ripercorrere, passo dopo passo, quel lungo cammino che sono convinto porterà, con eventi quali Olio Officina, anche per l'olio da olive, agli approdi cui Veronelli fece arrivare i nostri vini. Veronelli non riuscì, purtroppo, ad assicurare un ormeggio sicuro e chiaro anche per gli oli da olive: una Evoluzione Culturale è ancora necessaria e richiesta. Sicuramente solo in una "Officina" come quella proposta ed attuata da Luigi Caricato, quale luogo ove si producono opere culturali e ambiente in cui si temprano caratteri ed ingegni, si potrà portare a compimento.
Un cammino però anche festoso, un Festival del cibo, del bello e del gusto.

Per le foto si ringrazia Cinzia Tosini
primi sui motori con e-max.it
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