Piove. Raggiungo Gigi e partiamo, col furgone, per andare a comperare il parmigiano danneggiato dal sisma.
Ho paura di vedere. Ho paura di sapere.
Attraversiamo il Po, il grande fiume, e subito la vista della mia terra mi calma. Il grano "che non è biondo ancóra/e non è verde" (come dice D'Annunzio ne "La sera fiesolana") si piega sotto la pioggia. Sugli alberi rosseggiano le ciliegie. Sto tornando, Emilia, per un piccolo gesto, per esserti vicina.
Passiamo a pochi chilometri da dove è sepolta tutta la mia famiglia.
Scusa mamma, ma oggi non ho tempo di venire a salutarti.
Arriviamo a San Giovanni in Persiceto. Ci andavamo a comperare le pesche, quando ero ragazza.
Apparentemente è tutto a posto, le case sono in piedi, non si vedono rovine.
Ci fermiamo all'azienda di Dante Caretti per vedere lo stabilimento. Sono calma. In fondo, sono solo forme...
Poi il ragazzo ci apre la porta della cella e mi si ferma il cuore.
40.000 danneggiate su 200.000. Un numero. Solo un numero. E non sono ancora sicuri dei danni, devono spostare quelle più in alto per capire come sono ridotte quelle che sono rimaste sotto... Eccole lì.
Stai calma, sei una giornalista, fai il tuo lavoro.
Domando. Mi rispondono, con appena un accenno di rabbia nella voce. Confermano che hanno avuto offerte "informali, solamente verbali" del tipo: ritiriamo tutto a 60 centesimi il chilo. Fanno nomi che non posso ripetere, vi dico solo che si tratta di grande distribuzione straniera. I "nostrani" sono stati più generosi, e hanno offerto 2 euro al chilo.
Ma loro non mollano: raccolgono tutti i pezzi danneggiati e li mettono in grandi cestoni. Hanno chiesto aiuto a chi ha i magazzini frigo. Ce ne sono molti in zona, e in questo periodo, finite le mele, sono vuoti in attesa della frutta estiva. Stiveranno il formaggio a 0° per fermare l'attacco delle muffe e dei batteri, poi vedranno cosa sarà possibile salvare.
Non si svendono, i Caretti.
Andiamo allo spaccio. Gigi carica le forme, io parlo col titolare.
Cerco di frenare le lacrime. Andiamo, sono una professionista!
Non ci riesco, ma non ci riesce nemmeno il signor Dante, che mi abbraccia in silenzio. "Dica grazie ai suoi amici", mi ripete.
Poi mi racconta di quando, da ragazzo, le strutture di sostegno ospitavano al massimo dodici forme, che venivano girate a mano. Sorride: "Non potevano essere più alte, altrimenti non ci saremmo arrivati, nemmeno in punta di piedi...".
Mi parla in dialetto, tenendomi la mano. Ve lo traduco: "Il danno è grande, ma siamo vivi, e stiamo lavorando tutti per ricominciare. La produzione non si ferma, andiamo avanti. Noi, le mucche, tutti. Il parmigiano dovrebbe essere tutelato dall'Unesco perchè è un bene dell'umanità. Sono fiero del mio formaggio, e continuerò a farlo".
E noi, signor Dante, continueremo a mangiarlo...
ATTENZIONE. I Caretti non riescono, per ora, a fare fronte alla massiccia richiesta. Questo il loro messaggio: "Vi chiediamo scusa ma non siamo ancora pronti. Al momento la vendita è solo diretta allo spaccio. Chi avesse un proprio corriere può effettuare gli ordini dal 4/06 ed effettueremo le spedizioni dall’11/06 in poi".
I loro riferimenti: Agricola Caretti - via Zenerigolo 4/B - San Giovanni in Persiceto (Bo) - www.aziendacaretti.it
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tel. 051-823198 e 347-5716823
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Parmigiano: lavoriamo per ricominciare
Dante Caretti di san Giovanni in Persiceto
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