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Il panettone di Pierino

28 Dicembre 2012
e il limbo della letteratura locale nelle edizioni scolastiche
Quando vedo mio figlio, seconda media, alle prese con i barbosi esercizi di antologia fatti di risposte brevi e di crocette stile schedina del Totocalcio, e soprattutto leggo nei suoi begli occhi, specchio di un animo incline alla poesia, l’insofferenza per un lavoro che tutto pare fuorché aver sapore letterario, mi chiedo se la scuola italiana, persa nel suo strenuo impegno a crear strumenti e a minimizzare il valore dei contenuti, non sia veramente al canto del cigno.

Non basta scegliere manuali in cui compare un carnet di autori altisonanti. Non basta, accorpare ai soliti noti RoaldDahl, la Nostlinger, Cornelia Funke, e Benni, Pederiali, Merini e persino, dico persino, Rita-Levi Montalcini (che avrà tutte le doti di questo mondo ma mi giunge nuova che sia anche scrittrice per ragazzi). Bisognerebbe avere come scopo quello di inculcare il desiderio di leggere neinostri ragazzi; invece pare che l’unica mira di queste edizioni scolastiche sia citare, probabilmente per chiari limiti di vedute, esclusivamente i protagonisti degli scaffalio peggio di Wikipedia e di infarcirli a piè di pagina di simil- quiz- della- patente.

Esiste così una sorta di limbo scolastico in cui stanno alcuni pilastri nostrani del Novecento, in attesa che qualcuno che abbia veramente a cuore la lettura si degni di sdoganarli. Unico loro difetto, quello di non godere di molte riedizioni attuali; oppure il contrario, ossia di essere così affannosamente ripubblicati in vista di qualche ricorrenza (è il caso di Salgari) da creare attorno a sé un’aura di angoscia: un po’ li capisco, i redattori, perché di certi autori son veramente troppe le pagine da leggere, e il lavoro da fare sarebbe veramente immane, più della bibliografia della tesi. Come forse è troppo impegnativo recensire i remainders, andandoli a spulciare in qualche assurdo mercatino: poveri compilatori di antologie scolastiche. Di certo, fossi in loro non mi farei proprio nessun problema: Camilleri sta simpatico a tutti, non parla lumbard ed è particolarmente facile da trovare anche online.

Chiusa parentesi, c’è un libro che le scuole secondarie dovrebbero inserire nell’ora di narrativa, perché sarebbe bello che fosse conosciuto anche al di fuori del Varesotto dove visse e operò l’autore, quel Piero Chiara notissimo per i suoi numerosi romanzi (più per adulti) spesso felicemente trasportati in chiave cinematografica. Un libro da anni oramai fuori catalogo (non se ne comprende onestamente il motivo): “Le Avventure di Pierino”, diciotto esilaranti racconti ambientati a Luino, la bella cittadina che si specchia sul lago Maggiore e che fu teatro, negli anni Venti, delle gesta rocambolesche di quel gianburrasca che dovette essere il piccolo Chiara, allievo (non troppo brillante) alle scuole elementari. Pubblicate per la prima volta nel 1980, ma concepite una trentina d’anni prima, sono un testo autobiografico e mirabile esempio di letteratura per ragazzi, praticamente misconosciuto, che racconta, attraverso le vicende del Nostro, con saporite chicche in vernacolo, l’alto Varesotto con i suoi paesaggi, ma anche usanze e tradizioni gastronomiche attraverso la dimensione del ricordo.

In questo bellissimo testo, scritto peraltro con quella sublime penna suddiviso in due sezioni – “Pierino al mercato di Luino” e “Pierino non farne più!” - le pagine si rincorrono a ritmi incalzanti: Pierino ne combina di tutti i colori per le strade o al famoso mercato del mercoledì, assieme ai compagni scapestrati, fino ad essere piazzato in collegio al di là del lago. Una coralità di personaggi riempie il palcoscenico (di questi racconti sono state tratte diverse riduzioni teatrali per bambini. In questo incalzare di eventi e birbonate, che spesso riguardano l’argomento alimentare, c’è un racconto superlativo intitolato semplicemente “Il panettone”.

Un racconto di sole cinque pagine, che dedico a tutti i bambini lettori ideali di Cavolo Junior, perché è davvero bellissimo. Fatto un rapido excursus sul carattere sognatore del briccone Pierino, bocciato in terza elementare, e su alcune marachelle degne di un piccolo professionista dei guai, il quadro si sposta ai giorni che precedono il Natale. “Gli capitò infatti, alcuni giorni prima di Natale, di trovarsi in piazza del lago, sul portone di un palazzo dove abitava con la moglie il professore di calligrafia Gillo Gilli, detto per celia ImbegilloGilli: un ometto vivacissimo, piuttosto anziano, con baffi e barbetta grigia, che andava in giro con il cappello duro e il bastone, secondo la moda dei suoi tempi”. Pierino si trova davanti un garzone che deve recapitare il panettone al professore e, fingendo di esserne il figlio, agguanta il dolce, se lo porta nella sua soffitta e se lo mangia a sbafo: il professore ha così da aspettare che il suo panettone giunga a destinazione! Ma una volta risaliti all’autore del furto, il padre (quello vero) lascia il birbone a pane e brodo il giorno di Natale, anche se la mamma riesce a fargli avere una coscia di pollo e un mandarino. D’altra parte, del panettone non sono rimaste che le briciole, quindi Pierino è tutt’altro che digiuno…
Il testo succitato è a cura di Federico Roncoroni, che ha da poco dato alle stampe, per Interlinea, un’altra raccolta di racconti di Chiara: “Era mio padre quel Gesù Bambino”.

Piero Chiara, Le avventure di Pierino, Mondadori Junior+10, Maggio 2003, terza ristampa, attualmente fuori catalogo.

Disponibile in Piero Chiara, Opere, euro 102 (disponibile su IBS con un risparmio del 10% sul prezzo di copertina).
http://www.ibs.it/code/9788804582779/chiara-piero/opere.html
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