Tuta a righe, tegolino e cartoni animati, ecco l’identikit del bambino che negli anni 80 guardava la televisione in attesa della sigla di Bim Bum Bam e delle gag di Uan, Manuela e Paolo (che allora non era Bonolis, ma semplicemente “Piolo”, tranne quando lo chiamava Brandolin…).
Sono moltissimi i cibi giapponesi protagonisti di alcune scene di cartoni animati e manga, dove spesso vengono utilizzati per dare maggiore enfasi ai sentimenti dei personaggi.
Non è insolito infatti che una scena triste o drammatica si svolga di fronte ad una ciotola fumante di ramen, o che una scena divertente veda i personaggi alle prese con degli appetitosi onigiri. Preparare questi piatti non è semplicissimo, ma con un po’ d’impegno è possibile riuscire a gustare a casa nostra questi sapori particolari, di tutti quei cibi dalle forme affascinanti che ci hanno fatto sognare in tanti pomeriggi della nostra infanzia….almeno per chi è diventato grande tra gli anni 80 e 90.
Tutti coloro che sono stati bambini in quegli anni, ricordano sicuramente i nostri personaggi preferiti alle prese con fumanti ramen, con giganteschi Onigiri, con enormi ciotole di Oden o con i mitici Okonomiyaki (che per noi erano le “polpette di maiale”) di Marrabbio.
Assieme a questi piatti che, prima ancora che la globalizzazione fosse più che una parola, le immagini dei cartoni animati hanno portato nelle nostre vite, sono scolpite nella nostra memoria le immagini dei nostri eroi che, alle prese con le loro grandi e piccole avventure, si avviavano verso l’immancabile lieto fine.
Oggi tutto questo si è perso, oggi i cartoni sono spesso privi di senso, di un filo conduttore, di un capo, di una coda e di tutti quei buoni sentimenti che ci hanno fatti diventare grandi in un mondo dove essere piccoli non era solo un diritto, ma era soprattutto un dovere.
Cosa sarebbe stata Maya senza quei cestelli di ramen che, la sera di capodanno, consegnò fino a non sentire più le braccia (e noi con lei), segnando così fin dalla prima puntata il proprio destino?
Cosa sarebbe stata Licia senza Marrabbio che, tirando Okonomiyaki a destra e a sinistra, tuonava “attenta alle macchine e ai giovanotti!”? E sarebbe stata così dolce e simpatica Sailor Moon, se ogni due per tre Bunny non si fosse fermata ad abbuffarsi con i fantastici Onigiri preparati dalla sua amica Morea?
Ranma ½, Lupin 3, City Unter, Occhi di Gatto, Creamy, Emi…nessuno dei nostri cartoni animati preferiti sarebbe stato lo stesso senza tutti quei piatti tipici che solo molti anni dopo sono arrivati sulle nostre tavole, e forse senza tutti quei cartoni animati che abbiamo tanto amato oggi non ci sarebbe tutto questo interesse per la cucina del Sol Levante, così lontana da noi geograficamente, ma che ci riporta alla memoria i tanti pomeriggi davanti alla televisione, quando la vita era un gioco e quando sognare, ma sognare davvero, non costava nulla…
x5