Il clima del Natale è già arrivato, già se ne sente il profumo per le strade, per le vie, nelle vetrine e negli addobbi. Tra questi segni del Natale, segni della nascita a nuova vita che tutti sperano e aspettano, certamente la forma tonda, la pallina in vetro soffiato dai mille colori è la più diffusa e usata in tutto il mondo. Dà il senso della festa, della voglia di luce, in un periodo dell'anno in cui il sole sembra improvvisamente spento. Parlando di palline in vetro soffiato, oggi per il vero sempre più spesso in plastica, non si può non dire due parole anche sull'albero di Natale le cui origini risalgono, pensate, all'antico Egitto.
Per gli antichi Egizi, infatti, aveva un valore propiziatorio addobbare delle piccole piramidi in legno con oggettini colorati e l'abete era considerato, allora, simbolo della nascita, perchè secondo la tradizione egizia sotto i suoi rami era nato il dio Biblos. Nell'antica Grecia l'abete era invece l'albero sacro della dea Artemide. In Asia settentrionale l'abete era altresì considerato l'albero cosmico; piantato al centro dell'universo e simbolo dell'evoluzione.
In Europa, molti anni dopo, le antiche popolazioni germaniche festeggiavano il solstizio d'inverno piantando davanti alle loro case degli abeti che adornavano con ghirlande.
Fino al XIX secolo l'albero di Natale rimase una tradizione tipica del Nord Europa, in particolare dei paesi a nord del fiume Reno. Per i cattolici, infatti, l'albero di Natale era una tradizione pagana e protestante. Si diffuse però anche nel sud Europa a partire dal congresso di Vienna, quando una principessa austriaca volle introdurre nel suo palazzo l'abete addobbato.
Proprio a Vienna volevo arrivare.
Proprio alla città nella quale vivo e che propone, insieme a tutta l'Austria, tra le migliaia di palline in vetro colorato dei mercatini del Natale oggi già tutti aperti, anche altre palline: famose, dolci e cioccolatose. Le palle più famose al mondo, forse. Le famosissime Mozartkugeln, ovvero, traducendo, le palle di Mozart. Un cioccolatino-pralina che tra il buono del dolce e lo sberleffo del nome, in armonia anche con la goliardia che ha caratterizzato Amadeus quando era ancora in vita, hanno conquistato il mondo. Infatti, con questo gioco di parole sulle palle nasce questo cioccolatino, tonda pralina, che ha una storia molto interessante che vorrei raccontarvi. Le Mozartkugeln, letteralmente 'palle di Mozart', sono deliziose 'palle' di marzapane e cioccolato nate nel 1890 dalla fantasia di Paul Fürst, pasticciere di Salisburgo formatosi a Vienna, che dimenticò poi di 'brevettarli' e proteggerne il nome e la sua ricetta. Li inventò ricordandosi, per il centenario della morte del musicista (avvenuta nel 1791), della grande passione di Amadeus per il cioccolato. Infatti Mozart nomina spesso il cioccolato nei suoi scritti ed anche, in specifico, nel suo Don Giovanni. Nell'anno 1996 la suprema corte di giustizia austriaca ha deciso che il pronipote di Paul Fürst, Norbert, non poteva avere il monopolio sul nome Mozartkugeln, ma è l'unico a poter aggiungere alla propria etichetta la denominazione 'originale'. Infatti, in giro si trovano parecchie praline con il nome 'Mozartkugeln', ma solo quelle di Fürst hanno la denominazione 'Originale' e vi garantisco che 'palle buone' come quelle di Fürst non ne potrete trovare. Sono uniche. Uniche per bontà, artigianalità e anche... per prezzo, arrivando a superare l'euro a pezzo. Ma ne vale la pena. Questi cioccolatini, palle di Mozart Originali Fürst, li potrete trovare in particolare nella splendida Salisburgo, dove esiste ancora la originale pasticceria Fürst dove le 'palle di Mozart' dominano la scena e dove spesso si deve fare la coda per entrare. Ma come sono fatte, e di cosa sono fatte, queste mirabili e dolci 'attributi'?
I loro ingredienti principali sono: il marzapane, la farina di pistacchi, la crema di nocciole e la copertura di cioccolato fondente di ottima qualità. Andrebbero accompagnati da un bel bicchiere di vino della Mosella, amato da Mozart per il suo allegro brio e dall'ascolto di un suo brano un po' lieve, un divertimento, l'Ein kleine Nachtmusik o l'Ein Musikalischer Spass. [url=http://youtu.be/lj8mfCRLr7Y]Questo il link[/url], ve lo regalo come spunto. Cliccatelo e ascoltatelo per godere appieno della dolcezza di queste praline fantastiche che si sciolgono in bocca come negli orecchi il suono di un clavicembalo ben temperato.
Se volete provare a farli, e avete mani allenate all'arte della pralina, la preparazione è questa:
la verde pallina, fatta a mano con polvere di pistacchio e marzapane, viene infilata su un bastoncino di legno, viene poi più volte immersa in una crema di nocciole densa e infine viene intinta in cioccolato fondente. Io vi consiglio almeno un 85%, un buon Criollo, per attenuare il ripieno che è veramente dolcissimo.
Il bastoncino viene poi letteralmente piantato, da tradizione austriaca, su fette di patata che sostengono il tutto permettendo di far asciugare la pralina. Il bastoncino, quando la pallina è asciugata, viene delicatamente tolto e il piccolo buco che rimane dovrà essere riempito con lo stesso cioccolato fondente della copertura.
ORA UN PO' DI NUMERI A CHIUSURA
Norbert Fürst , pronipote dell'inventore Paul, ha oggi quattro negozi a Salisburgo dove vende i 'Mozartkugeln' originali e, con pochissimi dipendenti, produce più di un milione di questi cioccolatini ogni anno. Vengono tutti venduti, come sopraddetto, a più di un euro l'uno. Direi ora, per tornare a concetti decisamente più italiani e a tutti noi comprensibili, che con le famose 'palle di Mozart' il signor Fürst si è fatto veramente le 'palle d'oro'. E quelle non ha bisogno di appenderle a nessun albero di Natale e gli rallegrano le feste tutto l'anno...
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Apelle figlio di Apollo fece due palle di... Mozart
Il cioccolatino austriaco che piace a tutti
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Cavolo International