Archivio Storico 2011-2017

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Squalo putrefatto?

10 Ottobre 2011
Alla scoperta di una cucina davvero strana
Trovandomi ad affrontare le ferie in Islanda circa un mese fa, commisi l'errore di documentarmi sulla cucina islandese e anziché trovarmi di fronte, come immaginavo, ai soliti Fish and Chips o ai soliti hamburger ho scoperto un vero e proprio museo degli orrori, del resto poi mi sono detta: tale il cibo tali gli antichi abitanti: i Vichinghi non potevano certo cibarsi di panini e patatine fritte.

Di fronte ad alcuni piatti tipici islandesi c'è veramente da sgranare gli occhi inorriditi. Solitamente si pensa che solo dai paesi orientali tipo Cina si possa concepire un certo tipo di alimentazione ma non è così, bastano quattro ore di aereo ed ecco che l'orrore culinario è nel piatto, del resto nel passato non si buttava via nulla degli animali macellati, perciò alle sensibili anime del nostro secolo alcune specialità tipiche potrebbero ricordare più un film dell'orrore che non degli alimenti. Tranquilli non troverete spesso piatti del genere sui menù se non durante le festività invernali del Porrablòt.
Ecco di seguito alcune delle specialità incriminate:
SVIO': testa di pecora abbrustolita (compresi gli occhi) poi segata in due, bollita e mangiata così o in salamoia.
SVIO'ASULTA: gelatina di testa di pecora , fatta con pezzi di SVIO' presentati in strati gelatinosi e conservati in siero di latte.
SLA'TUR: miscuglio di frattaglie ovine,fegato e lardo insaccati in budello di pecora e poi bolliti.
BLO'O'MOR: sanguinaccio di pecora e lardo insaccato.
SU'RSAO'IR: testicoli di montone conservati in siero di latte e presentati in una sorta di piccolo polpettone.
Hákarl o kæstur hákarl: l'alimento per 'stomaci forti' più famoso d'Islanda. L'HAKARL è carne di squalo groenlandese, un animale talmente immangiabile da dover marcire sotto terra per sei mesi prima che gli essere umani siano in grado di digerirlo. I turisti ne trovano insopportabile anche solo la puzza (incrocio tra l'ammoniaca e il fetore di un animale morto da una settimana) ma poi devono ammettere che il sapore non è poi tanto male... È il retrogusto a essere davvero terribile. In genere si accompagna con un bicchierino di BRENNIVIN (grappino islandese) da bersi come antidoto/anestetizzante. La carne fresca dello squalo è velenosa, a causa dell'alto contenuto di acido urico e di ossido trilmetillamminico; gli squali non hanno reni ed espellono le urine direttamente dal corpo. La loro carne può però essere consumata dopo un lungo trattamento.
Per fortuna esistono anche altre specialità islandesi molto più appetitose e meno da libro dell'orrore:
BRENNIVIN: grappa fortissima distillata dalle patate e aromatizzata con il cumino (l'ho assaggiata e definirla fortissima mi sembra assai riduttivo)...
HVERABRAUO': pane di segale scuro e saporito, cotto nel terreno utilizzando il calore geotermico tipico della zona del lago Myvatan (vi garantisco che è assai gustoso)
LUNDI: pulcinella di mare, il piccolo uccello marino che una volta cucinato ha l'aspetto e il sapore del fegato di vitello. (Non ho avuto il coraggio di provarlo).
SKYR: delizioso dessert simile allo yogurt ma non acido, ottenuto dalla fermentazione del latte scremato e pastorizzato poi addolcito con zucchero, mirtilli e panna (questo è davvero ottimo)
HANGIKJOT: carne appesa, solitamente agnello affumicato servito in fette sottili.
HARO'FISKUR: friabili pezzetti di eglefino (Haddock) essiccato al vento, è uno spuntino molto diffuso e lo si gusta con crostini spalmati di burro.
Le cose buone ve le racconterò nella prossima puntata...
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