Termino il resoconto di viaggio sulla cucina armena come si termina un pranzo: con frutta e dolce.
La frutta armena sembra prodotta in paradiso (non a caso nell'antichità si collocava il paradiso terrestre in Armenia) pere, prugne,fichi, ciliegie, pesche, mandorle e soprattutto albicocche non mancano mai alla fine di un pasto.
Una prelibatezza che richiede una laboriosa preparazione sono i malli di noce raccolti prima dell'estate e conservai in acqua e sciroppo di zucchero molto denso, sono le noci sciroppate, ottime al mattino a colazione, sono un delizioso sostituto della marmellata.
Nonostante l'albicocca sia ormai diventata un simbolo di "armenità", il frutto nazionale è il melograno, il cui albero è considerato sacro dall'Antico Testamento. A questo frutto si attribuiscono virtù di fecondità ed eternità fin dall'antichità.
I dolci non la fanno da leone nella cucina armena, ma quello tradizionale più comune, l'halvà con le mandorle, è davvero una leccornia, per cui vorrei condividere con voi la ricetta.
Vi assicuro, è assolutamente da provare.
Halvà : dolce di mandorle
Ingredienti
1 tazza di farina, 100 gr. di mandorle tritate, 1/2 tazza di zucchero, 1/2 tazza di acqua, 1/2 tazza di latte, 60 gr. di burro.
In un pentolino mescolare il latte con l'acqua e unire lo zucchero, portare a ebollizione, spegnere e lasciare raffreddare. In una padella fare sciogliere il burro, versare la farina e le mandorle e soffriggere fino a che il tutto non sia ben dorato. Mescolando, versare il liquido zuccherato e lasciare cuocere. Quando il tutto si sarà ritirato e il dolce avrà la consistenza di un tortino, passarlo in un piatto di portata e servirlo tagliato in grossi quadrato o a spicchi.
Consiglio di abbinarlo ad un vino passito con un bouquet intenso e persistente servito fresco.
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