È stato con un po' di perplessità che pochi giorni fa mi sono trovata ad affrontare un viaggio in Armenia, la perplessità era sulla cucina, mi chiedevo se fosse il caso di portarsi viveri da casa (non è mia abitudine farlo) o rischiare e, con forza e coraggio, di affrontare le loro specialità culinarie.
Poi, come è mia caratteristica, ho deciso di affrontare l'ignoto, e mai scelta si è rivelata più giusta.

La cucina armena offre principalmente piatti composti da ingredienti freschi e genuini, per la maggior parte biologici perchè agricoltura e allevamento sono praticati secondo metodi tradizionale con un uso molto limitato di prodotti chimici.

Praticamente non esistono veri e propri fast food stranieri, l'Armenia è uno dei pochi paesi al mondo dove Mac Donald non è ancora sbarcato.

Del resto il fast food è un concetto che ha poco a che fare con l'Armenia, dove la cucina è un'arte che va gustata con calma e possibilmente in compagnia, mangiare a tavola è infatti un'occasione per ritrovarsi in allegria e socializzare.

La cucina armena piace molto agli italiani che vi ritrovano alcuni sapori mediterranei, soprattutto pane (hatz) insalate, melanzane, pomodori, peperoni, cetrioli, e legumi.

Gli alimenti più diffusi sono carne, formaggio, yogurt, pane, riso e verdura quasi sempre preparati in modo semplice e gustoso, mentre per le grandi occasioni vengono preparati con ricette secolari ed elaborate.
Gli ottimi spiedini di carne (pollo manzo o maiale) alternati a grosse fette di patate, chiamati khorovats, sono un piatto molto diffuso e apprezzato.

Prossimamente vi parlerò di altre prelibatezze che ho assaggiato, che mi hanno fatto scoprire e amare questa cucina allo stesso tempo semplice e raffinata...