Archivio Storico 2011-2017

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Trattoria Millenium, San Felice sul Panaro (Mo)

06 Aprile 2011
Un bello al fornello
Faccio una premessa, non sono un'esperta enogastronomica né tanto meno una professionista del cibo, faccio tutt'altro lavoro, non frequento ristoranti per giudicare solo il cibo ma anche per stare bene e sentirmi a mio agio.
Siamo in 5, pronte e belle come il sole , come direbbe la mia mamma, ma in stile ''SEX AND THE CITY '' all'italiana, come dico io, per recarci all'ormai consueto appuntamento con il nostro ristorantino preferito, da Giovanni al Millenium, una deliziosa trattoria tra Mirandola e San Felice sul Panaro, nel cuore della bassa modenese.
Nonostante ormai sia di casa, resto sempre piacevolmente stupita dall' ambiente che mi si presenta. Un locale un po' ''sui generis'' ma davvero accogliente e fuori dagli schemi.
Sparsi per il locale vi sono diversi pezzi antichi, libri, macchine da cucire, un meraviglioso Sacro Cuore insertato di madreperla che mi ricorda tanto il quadro che mia nonna aveva appeso
sopra al letto, un tripide con su alcuni fogli di carta gialla con scritte che invitano al rispetto e all'educazione, cosa che di questi tempi è di poche persone, alle pareti foto in bianco e nero risalenti al periodo della seconda guerra mondiale...
Insomma, questo locale già d'impatto non può non piacere.
Come sempre ci accoglie Giovanni, detto anche Il Principe, e questo soprannome gli calza a pennello, sia per l'aspetto che per i modi, sempre molto gentile e premuroso, splendido nel suo grembiulone nero. Addirittura questa volta è armato di mattarello, in un tavolo della saletta più intima sta preparando i tortellini...
Dopo i soliti baci e abbracci di consuetudine ci accompagna al tavolo, (lo fa con tutti) e immediatamente si materializzano davanti a noi un ottimo formaggio semi stagionato bergamasco e un salamino essiccato con tagliere e coltello per un piacevole fai da te.
Giovanni, come d'abitudine, si siede al tavolo e inizia a snocciolare il menu della serata: tortelloni di zucca con burro fuso, tartufo nero e pecorino; tortelloni di ricotta con foie gras e carciofi (una libidine); maccheroni al pettine con sugo di fegatini di pollo (squisiti e appetitosi); maccheroncini cacio e pepe e, volendo, delle superbe passatelle servite in una simpatica scodella da brodo; tortelloni di patate con prosciutto di anatra e rosmarino (a mio avviso il piatto forte) , ed infine maccheroncini trafilati al bronzo con salsiccia toscana. La pasta è rigorosamente fatta in casa e vi garantisco che si sente.
Si inizia spesso con un assortimento di primi da dividere perché la scelta è davvero difficile.
Poi passiamo alla ''ciccia'' come dice lui, ieri sera mancava l'Isabella che è una stupenda braciola di maiale, peccato, ma abbiamo potuto ripiegare, si fa per dire, su un'ottima fiorentina, e su una tartara di manzo davvero gustosa.
Le fiorentine erano cotte a puntino, tenerissime, cottura media senza sangue che ti corre per il piatto, gustosissime e saporite.
Come contorni delle ottime patate al forno cotte con la buccia e anch'esse servite in una scodellona alla contadina, e dei fagiolini verdi saltati in padella con aglio. Non so dire cosa fosse meglio, sta di fatto che sul tavolo non è rimasto nulla di commestibile.
Dimenticavo... Al nostro arrivo ci ha subito servito, giusto per stuzzicare l'appetito, un'ottima frittata con verdura (mi pare che abbia detto di avere usato la barba del frate).
Tutto questo innaffiato da un discreto Primitivo di Manduria di cui non ricordo la cantina, ma posso dire che in 5 ne abbiamo seccato due bottiglie.
Infine passiamo ai dolci, io sinceramente non sono un'amante dei dolci cotti e solitamente mi faccio tentare dal solito mascarpone o dallo zabaione che prepara sul momento, ma ieri sera su un tavolo vicino all'entrata facevano bella mostra una zuppa inglese, una crostata di ricotta, una sbrisolona e uno strudel di pasta frolla. Come resistere?
Ci siamo fatte fare un assortimento di tutto su un piattone al centro del tavolo e dopo pochi minuti non era rimasto più nulla, persino chi fa quaresima non ha resistito e ha ceduto al peccato, il premio del dolce migliore lo ha vinto la crostata di ricotta, servita con un filo di cioccolato fondente fuso colato sulla ricotta (però anche la sbrisolona non scherzava)
Con i dolci ci ha portato un buon malvasia emiliano e mi scuso per non avere guardato la cantina perché devo dire era davvero buono.
E per finire un liquorino alla liquirizia...
Durante la cena poi, spesso il Principe passa per sentire se è tutto a posto, e questo lo fa con tutti, ed è per i suoi modi che viene chiamato ''il Principe''
Insomma, se passate da queste parti ve lo consiglio vivamente. Dimenticavo: vi garantisco che il rapporto qualità prezzo è davvero ottimo.
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