Archivio Storico 2011-2017

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La trasformazione dell’acqua in vino e cibo

02 Maggio 2013
la magia di via Rialto e dell’Antica Osteria Romagnola
Dai corsi d’acqua ai sorsi di vino bevuti in osteria.
Dalla storia di Bologna alla storia di un antica osteria bolognese. Tutto scorre in via Rialto, una volta scorreva il fiume Fiaccacollo e le strade erano popolate di antiche botteghe di conciapelli e cartai, ora, da allora, è trascorso un po’ di tempo e ritroviamo non più antiche botteghe ma il gusto di un passato forse troppo lontano.

Raggiungo la meta al numero 13, l’insegna è di quelle che ti fanno ben sperare. Sono all’Antica Osteria Romagnola. Entrando non c’è oggetto che sia ben posizionato, con attenzione, metodo, rispetto delle origini e del locale.
Sulla sinistra una Berkel ancora funzionante, al centro della saletta un bel lampadario con i singoli pendenti dai mille colori. Mi ricorda quei posti un po’ bohemienne, delle antiche città del centro Europa, Praga, Budapest, dove si respira aria di passato e tensione al futuro, in un mix armonioso e gioioso.
Cura del particolare e attenzione alla clientela con occhio vigile e attento del Padrone di Casa ed Oste, Antonio.
Ci racconta di come siano passati questi trentatre anni tra passione, soddisfazioni e sacrifici; di come sia cambiata Bologna, la gente, il modo di fare ristorazione; di come, con la moglie anch’essa impegnata del locale, abbia cresciuto i suoi figli in piena libertà di scegliere ciò che avrebbero voluto fare e di come, alla fine, siano entrambi arrivati ad occuparsi della cucina.

I piatti proposti sono alcuni succulenti sfizi di pesce in piccole ciotoline, spaghetti fritti croccanti, tonno lavorato e molto altro ancora. Sapori intensi, precisi, decisi. Mi sento coccolata, con affetto, come se fossi tra amici.
Il risotto con verza e mazzancolle, con il suo chicco croccante e il finale del piatto molto delicato è il più bel ricordo delle giornata insieme alla gentilezza ed ironia di Antonio.
Mi viene servito un vino di una certa finezza ed eleganza, il Tèlos di Tenuta Sant’Antonio, equilibrato, con sentori di erbe ed agrumi, di straordinaria freschezza. Vino perfettamente in linea con i piatti serviti e con i miei gusti a volte troppo esigenti.

Un breve giro per il locale mi fa intravedere due angoli interessanti, il primo nella saletta a sinistra della sala principale in cui si intravede un meraviglioso quadro creato dal secondogenito di Antonio: raffigura ed è espressione di Bologna in ogni sua declinazione, vero dipinto di pop art, dove emergono, in maniera evidente, stile e genialità dell’artista.

Il secondo è la parte della cantina sottostante al locale: una saletta che può ospitare fino a 70 persone che funge anche da cantina con i vini in bella vista. Un angolo suggestivo e unico che Antonio cura con minuziosa attenzione e che riserva solo e per le occasioni speciali.

Mi dispiace quasi uscire dal locale ma porto a casa un piccolo angolo di Bologna che nella sua semplicità e accoglienza rimarrà nel mio cuore per la cucina, il calore, la cortesia e la professionalità della famiglia Amura.
Proprio una bella scoperta in una parte di Bologna dove, per magia, tutto scorre e dove l’acqua, nello scorrere del tempo, si è trasformata in vino e cibo.

Antica Osteria Romagnola
Via Rialto 13
Bologna
tel.051/263699 - 239310
fax. 263699
Chiuso il Lunedì e il Martedì mattina
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