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La salvia, colei che salva...

22 Gennaio 2014
poco appariscente, tanto utile
Le proprietà di questa specie aromatica sono talmente tante che gli antichi presero il suo nome dal termine “salvus”, cioè salvare.
Comune in tutte le zone mediterranee con una predilezione per i terreni sassosi e ben esposti al sole, è una pianta poco appariscente ma facilmente riconoscibile per le foglie ovali, spesse e rugose, ricoperte di una morbida peluria intensamente profumata.

Più la pianta cresce più il suo andamento si fa cespuglioso, con una base legnosa e numerose ramificazioni.
Le foglie giovani sono verde chiaro, fresche e soffici, mentre quelle più vecchie sono scure, tiepide ed un po’ più coriacee.
In primavera presenta una discreta infiorescenza violetta, con fiori raccolti in piccole spighe.
Tutta la pianta è attiva ed emana al contatto un aroma intenso, dovuto alla fuoriuscita spontanea degli oli essenziali.

La salvia viene utilizzata per moltissime preparazioni fitoterapiche, ed è probabilmente la pianta che conta il maggior numero di utilizzi, infatti è tonica, stimolante, digestiva, espettorante e cicatrizzante.
Dall’eccezionale potere disinfettante, tramite infuso o decotto la salvia facilita e regolarizza il ciclo mestruale, riducendo i dolori legati alle contrazioni uterine; stimola inoltre l’appetito, placa la nausea, agisce positivamente sull’asma e su affezioni bronchiali in genere.

E’ una pianta molto utile anche durante la convalescenza, come cicatrizzante in caso di ulcera e come stimolante delle funzioni digestive.

Per uso esterno viene utilizzato l’infuso concentrato per gargarismi e infiammazioni alla gola, per calmare il mal di denti e per combattere l’alitosi, mentre le foglie aggiunte all’acqua del bagno sono utili per attenuare i dolori reumatici, per contrastare la sudorazione, per profumare il corpo e per curare molte infiammazioni della pelle come piaghe, eczemi e dermatiti.

Inoltre, sempre le foglie aggiunte all’acqua del bagno calmano gli stati d’ansia, tonificano il sistema nervoso e riducono l’asma da stress, grazie all’azione dei vapori balsamici.

Per lo stesso motivo possono essere utili i suffumigi con le foglie di salvia, soprattutto in caso di sinusite o di raffreddore ostinato.

Ai tempi delle grandi epidemie, la salvia era tra le piante più utilizzate per curare peste, lebbra e colera.
Le proprietà officinali della salvia sono legate al suo elevato contenuto in oli essenziali, in particolare alfa thujone, beta thujone, pinene, cineolo, borneolo, canforene, acido ursolico, acido oleanolico, acido fumarico, acido clorogenico, acido caffeico, acido rosmarinico, acido glicerico, salvina, acetato di linalile e acetato di bornile.

Grazie alla massiccia presenza di vitamina C e vitamina B1 la salvia ha anche effetti ricostituenti, mentre una discreta percentuale di sostanze estrogene le ha fatto attribuire proprietà afrodisiache.
Recenti studi hanno evidenziato anche la presenza di piccole quantità di flavonoidi, dalla provata azione antiossidante.

Tuttavia, a causa della straordinaria concentrazione in sostanze attive, la salvia deve essere utilizzata con prudenza e senza eccedere nei dosaggi, soprattutto perché tra i suoi componenti troviamo alcuni chetoni ad azione neurotossica, che in quantità eccessive possono compromettere l’attività neurologica fino a provocare il coma.

Devono prestare particolare attenzione i soggetti nervosi e chi fa uso di farmaci ad azione calmante, ma anche le donne che allattano, perché le sostanze attive della salvia possono passare al bambino, procurandogli disagi di vario tipo come i disturbi del sonno.

Sempre alle donne che allattano la salvia può però essere utile se è necessario sospendere l’allattamento, infatti cataplasmi di foglie bagnate applicate sulle mammelle possono frenare il flusso latteo, evitando così il rischio di stagnazioni e mastiti.

Ad oggi la salvia viene coltivata su scala industriale perché essendo una pianta molto resistente può essere trattata anche con apparecchiature meccaniche senza che il prodotto finale ne risenta.
Viene utilizzata per la preparazione dell’olio essenziale, molto apprezzato in cosmesi e in profumeria soprattutto come fissatore di profumi.

Può anche essere impiegato per uso farmacologico, per tutti gli impieghi già descritti, ma solo su prescrizione medica, perché le sostanze attive vi si trovano estremamente concentrate.
Nell’ambito privato, la salvia viene spesso coltivata negli orti o sui balconi ed è molto usata in cucina per insaporire minestre, carni, pesci e verdure.

Presso i romani la salvia era sacra e poteva essere raccolta solo con un rituale ben preciso, in tunica bianca e con i piedi scalzi e perfettamente puliti, utilizzando un falcetto d’argento.
Una simpatica tradizione infine vuole che salvia e rosmarino siano parenti stretti (in effetti appartengono entrambi alla famiglia delle labiate) e che gradiscano la reciproca compagnia, quindi è uso piantarli o seminarli vicini, perché pare che crescano meglio.
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